Di ritorno da Washington dove ha incontrato il presidente Usa Barack Obama, il premier italiano Matteo Renzi ha fatto tappa a Pompei e, visitando uno dei tesori più unici e preziosi che l’Italia ha nel suo paniere di meraviglie artistiche, ha detto: “La cultura è l’anima di un Paese e l’Italia è in questo una superpotenza”. Come negarlo?
D’altronde l’Italia detiene il maggior numero di siti inclusi nella lista dei Patrimoni dell’Umanità. Dal 1972, in 161 Paesi del mondo, l’Unesco ha messo in fila un elenco di 1001 luoghi che conservano un’eredità di pregio inestimabile da consegnare alle generazioni future. L’Italia, da sola, ne conta 50 da Nord a Sud.
L’Italo-Americano fa del racconto della “grande bellezza”che domina l’Italia la sua missione. Non per vincere un Oscar, ma perchè si impari a conoscerla ed apprezzarla per quello che mette a disposizione di tutti.
Il nostro progetto editoriale chiede il vostro sostegno per non smettere di essere la voce dell’Italia qui nella West Coast e per continuare ad essere, ambizione ancora più importante, la voce della comunità italoamericana che in questo giornale trova un punto fermo.
Questo è stato possibile perchè ci siamo evoluti nel tempo, assecondando i cambiamenti e le esigenze di una comunità che, appartenendo ad una società fluida, solo erroneamente si può pensare che voglia sempre lo stesso giornale, lo stesso formato, la stessa modalità di lettura e gli stessi contenuti.
Se già dal 1974 abbiamo introdotto l’inglese per continuare a parlare la lingua dei nostri lettori e con questa lingua da un anno apriamo la prima pagina del giornale, dal 2013 abbiamo introdotto nuovi canali comunicativi: il portale dinamico, il giornale digitale leggibile su tablet e smarthphone, la pagina fb, gli aggiornamenti twitter, il canale video. Anche l’ultima rivoluzione, la nuova
grafica che trovate su www.italoamericano.org, non è stata una questione estetica, ma una riorganizzazione funzionale che offre al lettore la reperibilità in tempo reale di migliaia di articoli che rendono sempre accessibile la memoria storica delle nostre comunità e l’originalità dei nostri articoli.
Siamo in evoluzione continua e nuovi progetti protrebbero prendere corpo se ci fossero più fondi a disposizione. Mancando dobbiamo temporeggiare, rinviare idee e progetti che potrebbero far crescere ancora di più il vostro giornale.
Abbiamo bisogno di un sostegno maggiore non solo per non disperdere un patrimonio storico ultracentenario, ma anche per continuare a tenere alta la bandiera dell’italianità e dell’italiano tra gli americani della West Coast e soprattutto dentro di noi. Saremo italoamericani, ma anche americani migliori se saremo capaci di preservare il nostro patrimonio culturale, linguistico, storico, familiare e identitario. Omologarci, perdere la nostra meravigliosa diversità culturale, potrà solo impoverire noi e la comunità in cui abbiamo scelto di vivere.