Il bicchiere è mezzo pieno e mezzo vuoto. Dipende sempre da come lo si guarda. E se da una parte si prendono i risultati della seconda settimana di gare americane dell’Italjet, ovvero la squadra maschile di velocità, il bilancio è decisamente positivo. 
 
Gli azzurri di sci alpino, nella discesa libera e nel super gigante che si sono disputati a Beaver Creek, Colorado (dove a febbraio si svolgeranno i mondiali), hanno portato a casa due quarti e un quinto posto come migliori piazzamenti del fine settimana statunitense.
 
Ancora una volta è un Dominik Paris superlativo a prendersi sulle spalle la squadra italiana e confermare, con due piazzamenti che non arrivano a caso, una forma fisica e mentale finalmente ritrovate. 
 
Il colosso trentino, dopo il 4° posto della discesa ha dimostrato di avere nelle corde anche una grande tecnica, che gli ha permesso di piazzarsi 5° il giorno seguente (dietro al compagno di squadra Peter Fill) in un super gigante tutt’altro che facile. 
 
Nella libera di venerdì, manco a dirlo, è ancora una volta il norvegese Kjetil Jansrud a farla da padrone, che sulla “Bird of Prey” mette tutti in fila con il tempo finale di 1’40”17. Alle sue spalle si piazzano lo svizzero Beat Feuz (1’40”71), lo statunitense Steven Nyman (1’40”73) e Paris in 1’40”86. La doppietta  già infilata una settimana fa in Canada con la vittoria sia in discesa che super non riesce però a Jansrud, che sabato in super gigante deve lasciare il gradino più alto del podio (per un erroraccio nell’ultima parte di gara) all’austriaco Hannes Reichelt (1’12”78), che a fine gara gli rifila 55/100. 
 
Terzo un ottimo Alexis Pinturault (Francia; 1’13”40) che, partito con il pettorale 25, si infila sul podio scalzando Fill (1’13”44) e facendo retrocedere di una posizione un onnipresente Paris (1’13”60 il suo tempo).
 
Ottavo un altro italiano, il piemontese Matteo Marsaglia, che sulla stessa pista aveva vinto due anni fa. Ma se nella velocità gli azzurri hanno comunque lottato con il coltello tra i denti, nel gigante di domenica la classifica si rivela un mezzo disastro: il migliore (Matteo Nani, 7° dopo la prima manche) ha chiuso in quattordicesima posizione. 
 
Gli altri azzurri al traguardo (squadra orfana di Luca De Aliprandini infortunatosi in allenamento pochi giorni prima della gara) sono stati Davide Simoncelli e Florian Eisath, diciannovesimi a pari merito. 
 
Il podio, invece, è di quelli che ti aspetti: l’americano Ted Ligety (operato pochi giorni fa e con 4 viti nella mano sinistra) vince con il tempo di 2’34”07, davanti a Pinturault (staccato di soli 18/100) e all’austriaco Marcel Hirscher (2’34”67). Anche in campo femminile, dove erano in programma due discese e un super gigante a Lake Louise, la squadra azzurra ne esce un po’ ammaccata e con prestazioni in chiaro-scuro. 
 
Discreti i risultati di Elena Fanchini, la migliore delle italiane al termine delle due libere e, in generale, la più in forma in “casa Italia”. L’atleta lombarda della Val Camonica ha portato a casa un 13° posto nella discesa di venerdì e un 7° in quella del sabato. Male, invece, nel super gigante di domenica, nel quale non riesce ad andare oltre alla 46esima posizione finale (ultima delle azzurre). 
 
In quest’ultima prova, che ha chiuso il week end di velocità canadese, è però da salvare il piazzamento nelle dieci di Daniela Merighetti, nona al termine della gara e a 61/100 dal podio. Gli onori e la gloria dell’alta classifica vanno invece alle top gun della scorrevolezza: nella prima discesa la slovena Tina Maze (1’50”98) ha la meglio sull’austriaca Anna Fenninger (1’51”43) e su Tina Weirather (Liechtestein; 1’51”49); mentre nella seconda è tripudio e tripletta statunitense, con una strepitosa Lindsay Vonn (al rientro dopo quasi due anni di  assenza) che vince la sua 60esima gara in Coppa del Mondo (15esima discesa) in 1’50”48 davanti alle compagne di squadra Stacey Cook (+ 49/100) e Julia Mancuso (+ 57/100). 
 
Adesso, il record di vittorie femminili del Circo Bianco, dell’austriaca Anne Marie Mosel Poell (62 successi), è davvero a portata di mano. Anche perché nel super gigante, con un secondo posto alle spalle della svizzera Lara Gut (che ha chiuso in 1’18”46 a 37/100 dall’americana e a 79/100 dalla Maze), ha fatto capire che la vittoria in discesa non è stata un caso. 
 
L’appuntamento con la Coppa del Mondo di sci (maschile e femminile congiunto a causa dell’annullamento per mancanza neve delle prove francesi di Val d’Isère e Courchevel) è in programma questo fine settimana in Svezia, ad Åre, dove si correranno 2 slalom e 2 giganti.
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