The town of Pomarico ( Photo: Fabio Boccuzzi/Dreamstime)

Dear Readers, 

Buon Compleanno to all you “Big Bambini” delivered by the September stork and Buon Onomastico (Name Day) to all you Michaels and Michelles!

The feast day of St. Michael the Archangel is September 29. He is also the protector and patron saint of my father’s hometown, Pomarico, in the province of Matera, Basilicata. My father Vincenzo was born in September, therefore, each September I make arrangements for a memorial mass to be held in the same church where he was baptized. 

My father always said that the history of his hometown went way back prima di Cristo. I recently discovered he wasn’t exaggerating and will share some interesting facts about Pomarico, a hilltop town said by some boastful Pomaricani to be higher than nearby Tricarico, Bernalda, Pisticci, Grottole, Salandra, Monte Scaglioso and Miglionico combined! 

What follows comes from the Pomarico church’s archives, which date back to 1540, as collected and transcribed in Historical News about the Land of Pomarico by local attorney and historian Antonio Giordano in 1911; in Brief Historical Notes about Pomarico, written by Dr Donato Pasquale in 1940; and in Pomarico, Chronicle of Three Centuries and Family Album of Pomarico, written by school teacher Pietro Varuolo in 1979 and 1994. 

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Three hundred years before the Christian era, the cult of Hercules was thriving among the ancient people of the region. Mythology tells us that one of the legendary “twelve labors of Hercules” was stealing golden apples from the garden of the Hesperides, which was guarded by the dragon of one hundred heads. For this feat, Hercules was given the name of Pomarius, namely protector of the orchards. 

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After its original settlement was destroyed three times, Pomarico was reconstructed 455 meters above sea level on a hill in the shape of a truncated cone. Its identification goes back to an extremely tumultuous and bellicose time in the middle of the 9th century AD, a period characterized by many invasions by the Saracens. The year 1043 AD marks the beginning of the Norman domination of Basilicata, and Pomarico was linked with the destiny of the County of Montescaglioso. 

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The archive of the church of Pomarico supplies us with valuable information, not only about baptism, matrimony, and death of parishioners but also about facts and historical events that took place in the community. From the archives’ records, we learn that the parish, composed of eight churches, had an average of 30-35 priests, with a peak of 65 in 1743. An interesting fact is that, while most people at the time lived an average of 45 years, the majority of priests lived to be 70. The actual civic center of Pomarico was founded in 850 AD after old Pomarico was destroyed by Turkish hordes. 

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As years went by, the population of Pomarico grew. In 1400, several Greeks settled outside the walls and formed the town of Casale dei Greci (the Greek colony). In those years, Pomarico had many feudal lords: the most famous were Guglielmo Braccio di Ferro (William the Iron Arm), Roberto il Guiscardo, Giovanni di Monforte, and Francesco del Balzo, who is credited with the construction of Pomarico’s Chiesa Madre in 1450. 

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Pomarico’s first musical band dates back to 1816 when it performed on the occasion of the onomastico of King Ferdinand IV. In 1853, the band with its own regular schedule was formed. It used to perform faithfully at the feast of St. Michael the Archangel every year.

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In 1828, the population of Pomarico numbered 5,427 inhabitants. In 1835, a man of intellectual talents and heart was born, Dr. Arcangelo Rossi. He graduated in 1860 in medicine and surgery and, in 1861, he was appointed physician attaché with the Italian army. In 1866, he took part in the war against Austria (the Third War of Independence) and earned a Medal of Honor. After the war, he settled in Pomarico and was on the list of physicians assisting and prescribing medicines to the poor. 

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In the entire province of Matera, the only gold medal decoration was conferred in 1927 to Francesco Caggiani, born in Pomarico in 1895. He was a sergeant in the 156th Foot Soldier Regiment: “In the war action of August 4, 1916, after all the officers of his unit had been killed, he assumed direct command, leading his men to the victorious assault.” Pomarico then dedicated a city street and the school building to his name. In 1925, the monument to the war veterans was dedicated, too. Sixty people died during the Second World War and, in 1989, the city administration ordered a plaque to be erected in memory of those who lost their lives in that war. 

Cari lettori,

Buon Compleanno a tutti voi “Big Bambini” consegnati dalla cicogna di settembre e Buon Onomastico a tutti voi Michael e Michelle!

La festa di San Michele Arcangelo è il 29 settembre. È anche il protettore e patrono del paese natale di mio padre, Pomarico, in provincia di Matera, Basilicata. Mio padre Vincenzo è nato a settembre, quindi ogni settembre provvedo a far tenere una messa commemorativa nella stessa chiesa dove è stato battezzato.

Mio padre diceva sempre che la storia della sua città natale risale a prima di Cristo. Recentemente ho scoperto che non stava esagerando e condividerò alcuni fatti interessanti su Pomarico, una cittadina collinare che alcuni vanagloriosi Pomaricani dicono essere più alta delle vicine Tricarico, Bernalda, Pisticci, Grottole, Salandra, Monte Scaglioso e Miglionico messe insieme!

Quanto segue proviene dall’archivio della chiesa di Pomarico, che risale al 1540, così come raccolto e trascritto in Notizie storiche sul territorio di Pomarico dal procuratore e storico locale Antonio Giordano nel 1911; in Brevi Cenni Storici su Pomarico, scritti da Donato Pasquale nel 1940; e in Pomarico, Cronaca di Tre Secoli e Album di Famiglia di Pomarico, scritti dal maestro Pietro Varuolo nel 1979 e nel 1994.

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Trecento anni prima dell’era cristiana, tra gli antichi popoli della regione era fiorente il culto di Ercole. La mitologia racconta che una delle leggendarie “dodici fatiche di Ercole” fu il furto delle mele d’oro dal giardino delle Esperidi, custodito dal drago dalle cento teste. Per questa impresa Ercole ricevette il nome di Pomarius, cioè protettore dei frutteti.

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Dopo che il suo insediamento originario fu distrutto tre volte, Pomarico fu ricostruita a 455 metri sul livello del mare, su una collina a forma di tronco di cono. La sua identificazione risale ad un periodo estremamente tumultuoso e bellicoso, quello della metà del IX secolo d.C., periodo caratterizzato da numerose invasioni da parte dei Saraceni. L’anno 1043 d.C. segna l’inizio della dominazione normanna della Basilicata, e Pomarico è legata alle sorti della Contea di Montescaglioso.

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Con il passare degli anni, la popolazione di Pomarico crebbe. Nel 1400 diversi greci si stabilirono fuori dalle mura e formarono il paese di Casale dei Greci (colonia greca). In quegli anni Pomarico ebbe molti feudatari: i più famosi furono Guglielmo Braccio di Ferro, Roberto il Guiscardo, Giovanni di Monforte e Francesco del Balzo, a cui è attribuita la costruzione della Chiesa Madre di Pomarico nel 1450.

L’archivio della chiesa di Pomarico ci fornisce preziose informazioni, non solo su battesimi, matrimoni e morte dei parrocchiani ma anche su fatti e avvenimenti storici avvenuti nella comunità. Dai documenti d’archivio apprendiamo che la parrocchia, composta da otto chiese, contava in media 30-35 sacerdoti, con una punta di 65 nel 1743. Fatto sta che, mentre le persone più benestanti dell’epoca vivevano in media 45 anni, la maggior parte dei sacerdoti visse fino a 70 anni. L’attuale centro civico di Pomarico fu fondato nell’850 d.C. dopo che l’antica Pomarico fu distrutta dalle orde turche.

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La prima banda musicale di Pomarico risale al 1816 quando si esibì in occasione dell’onomastico del re Ferdinando IV. Nel 1853 fu costituita la banda con un proprio programma regolare. Ogni anno si esibiva fedelmente in occasione della festa di San Michele Arcangelo.

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Nel 1828 la popolazione di Pomarico contava 5.427 abitanti. Nel 1835 nasce un uomo di talento intellettuale e di cuore, il dottor Arcangelo Rossi. Si laureò nel 1860 in medicina e chirurgia e, nel 1861, fu nominato medico addetto all’esercito italiano. Nel 1866 prese parte alla guerra contro l’Austria (Terza Guerra d’Indipendenza) e ottenne una medaglia d’onore. Dopo la guerra si stabilì a Pomarico e figura nell’elenco dei medici che assistono e prescrivono medicinali ai poveri.

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Nell’intera provincia di Matera l’unica medaglia d’oro fu conferita nel 1927 a Francesco Caggiani, nato a Pomarico nel 1895. Fu sergente del 156° Reggimento Fanti: “Nell’azione di guerra del 4 agosto 1916, del resto erano stati uccisi gli ufficiali della sua unità, assunse il comando diretto, conducendo i suoi uomini all’assalto vittorioso”. Pomarico gli intitolò poi una via cittadina e l’edificio scolastico. Nel 1925 fu dedicato anche il monumento ai veterani di guerra. Sessanta persone morirono durante la Seconda Guerra Mondiale e, nel 1989, l’amministrazione comunale fece erigere una targa in ricordo di coloro che persero la vita in quella guerra.

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