L’esordio dell’Italia a Brasile 2014 è un successo. Gli Azzurri battono 2-1 la coriacea Inghilterra di Roy Hodgson e allontanano molte delle perplessità emerse nelle settimane prima del torneo.
LA PARTITA – L’Italia ha condotto il gioco per tutta la gara: il centrocampo creativo schierato da Prandelli è riuscito a imporre i ritmi del match, consentendo all’Inghilterra di agire solo di rimessa. Dopo qualche brivido iniziale, a causa delle folate di Welbeck e, soprattutto, Stirling, gli Azzurri si sono portati avanti grazie a un gran tiro di Marchisio, liberato da una splendida finta di Pirlo.
Il vantaggio, però, è durato pochi minuti: una rapida ripartenza orchestrata da Rooney, ha consentito a Sturridge di battere Sirigu da pochi passi.
Nonostante la ‘doccia fredda’ del pareggio immediato, l’Italia ha ripreso a macinare gioco e nella ripresa è tornata in vantaggio con un colpo di testa di Balotelli, legittimando poi la vittoria con un palo e una traversa colpiti (da Candreva e da Pirlo).
COSA VA – È la vittoria di Prandelli. Il Ct ha proposto un modulo che nessuno, in Italia, utilizza. Per questo non era scontato che gli Azzurri assimilassero così efficacemente questo 4-1-4-1. In realtà la squadra ha risposto molto bene e la scelta tattica si è rivelata azzeccata, visto che consente alla Nazionale di sfruttare tutte le armi migliori (soprattutto la presenza di tanti registi di qualità, che possono alternarsi in fase di costruzione). Anche Balotelli ha dato risposte confortanti: no-nostante sia stato chiamato a una gara di sacrificio, ha lottato con costanza, ha segnato un gol da centravanti vero e ne ha sfiorato un altro con un colpo ‘dei suoi’.
Ottimi Candreva (moto perpetuo: assist e tiri, travolgente contro Baines) e Pirlo (cuore del gioco, geniale in ogni tocco e giocata, nonostante un avvio un po’ impreciso), ha convinto Sirigu (chiamato, all’ultimo, a sostituire un mostro sacro come Buffon).
COSA NON VA – Se l’infortunio di Buffon è stato ‘assorbito’ grazie alla grande prova di Sirigu, altrettanto non si può dire del Ko di De Sciglio. Senza un altro terzino sinistro di ruolo in rosa (a casa sia Pasqual, sia Criscito), Prandelli non ha preferito far giocare largo Chiellini, con conseguente inserimento, al centro della difesa, di Paletta.
Proprio nella zona di campo presidiata da questi due difensori sono arrivati i problemi maggiori: la velocità degli attaccanti inglesi, ha messo in crisi sia il difensore della Juventus, sia (soprattutto) quello del Parma. È un’urgenza ridisegnare gli automatismi difensivi.
Un’altra incombenza che spetta a Prandelli è quella di studiare movimenti maggiori da parte dei centrocampisti incursori, che devono assolutamente supportare meglio e più da vicino Balotelli.
PROVA DI FORZA – A conti fatti la prova dell’Italia è stata di buon livello. Sicuramente uno degli esordi migliori in un Mondiale. Positivo, soprattutto, che sia arrivata contro una squadra di tradizione, che ha giocato con buon piglio e senza paura.
Venerdì prossimo ci troveremo di fronte la Costa Rica che, a sorpresa, ha strapazzato l’Uruguay: un’occasione d’oro per ‘blindare’ il discorso qualificazione e, soprattutto, per acquisire ancora più sicurezza nei nostri mezzi. Non siamo perfetti ma, di certo, siamo in Brasile per giocarcela.