Bronze monument to the Emigrant, a woman who nurses the child, by Rosario Vullo, located in the park of the Isola delle Femmine © Ellesi | Dreamstime.com

Where have you gone, Joe DiMaggio? A nation turns its lonely eyes to you,” Simon and Garfunkel sang in their 1960s song Mrs. Robinson. 

Baseball legend Joe DiMaggio was a cultural icon in the ’50s and ’60s, a time when sport allowed people to escape their everyday drudgery and dream, for a moment, of greater things. He was a hero full of grace, elegance and dignity. “There was a majesty in his swing, and a self-assured confidence in his style and conduct that was uniquely Joe DiMaggio’s,” said Ernest Hemingway. 

Joltin’ Joe” embodied the values of the exceptional American – his code of behavior, sense of duty and moral stamina – continuing to play in pain all through the 1951 season before retiring from the game of baseball. 

A plaque shows the Di Maggio house. Photo credit Maurizio Ignilleri

It was said that he still grieved for his former wife Marilyn Monroe and sent red roses to her grave every week. 

The Yankee Clipper died 20 years ago: he is greatly missed, but his spirit lives on. Surely it does in Isola delle Femmine, a Sicilian fishing village just a 15-minute drive from Palermo where Joe certainly made an impact on the community of about 7,000 residents. Its blue ocean, sandy beaches and cliffs are permeated with his spirit. 

The home of Joe’s parents sits on an ancient street named Via Cutino. A commemorative blue plaque marks the house where they lived for their first five years of marriage. Giuseppe DiMaggio and Rosalia Mercurio married on a cold day in December 1897 in the beautiful Mother Church dedicated to the Virgin Mary of the Graces. The shrine was built with the savings of fishermen. 

Statue of the Fisherman on the Pittsburg square in the center of Island of Women, Sicily

Statue of the Fisherman on the Pittsburg square in the center of Island of Women, Sicily © Ellesi | Dreamstime.com

“We cherish the marriage certificate of Joe DiMaggio’s parents,” says Giuseppe Rubino, president of the Isola delle Femmine Pro Loco, a grassroots organization that promotes the village. Isola delle Femmine, which translates as “island of women,” includes a privately-owned baby isle off the coast. The name derived from a legend of 13 Turkish maidens who ended up on the islet after being banished from their families. Here, they lived happily. 

Archaelogical site on the islet off the village © Ian Good | Dreamstime.com

Giuseppe, Joe’s father, was a fisherman who toiled all night at sea. He developed patience and persistence in Isola delle Femmine, and the same can be said for his wife Rosalia, who repaired fishing nets. After five years of marriage, they fled to California. “Only their daughter Adriana was born here,” says Rubino. The other eight children, including Joseph Paul DiMaggio, were all born in Martinez, California. 

Mr. Rubino shares kind words about Joe’s legendary life. “We were so proud of the champion and the man,” he says. “He came to visit us in 1955. There is a photo of him with former Mayor Antonio Di Maggio. The last name Di Maggio is common here.” 

Bronze monument to the Emigrant, a woman who nurses the child, by Rosario Vullo, located in the park of the Isola delle Femmine © Ellesi | Dreamstime.com

Today, the DiMaggio’s family house at Via Cutino is empty. Nobody lives there — the last Italian relative Baldassare has passed away. The windows’ shutters are sealed. Although the light is shining outside, it cannot illuminate the house. “The current owner is the Cardinale family related to actress Claudia Cardinale,” says Rubino. “Her father was from here too.” 

Rumor has it that the Cardinale family is planning to turn the old residence into a B&B. “If that is the case, I hope they will create something special, worthy of the name of Joe DiMaggio, with even a small museum dedicated to his memory,” he says. 

A view of Isola delle Femmine, the Sicilian hamlet the Di Maggio family hailed from © Ellesi | Dreamstime.com

Isola delle Femmine is a good base to explore the Palermo and Trapani areas. It is only a 10-minute drive from Palermo’s Falcone-Borsellino airport. But the place has its own picturesque beauty, as represented by the oval-shaped, pristine and wild isolotto, part of a nationally protected park known for its ecology of rare plants. Unique marine species live in its waters. It has a 16th-century tower and ancient Hellenistic and Roman stone and lime mortar basins once used to prepare a fermented fish sauce dubbed garum. 

The islet has been put up for sale with an asking price of 2 million euros. The owners are descendants of 19th century Count Rosolino Pio of Capaci. “The purchase of the island is a unique opportunity for some looking for a ‘trophy asset’ for private use or simply an act of preservation of something really unique,” reads the advertisement by a real estate agency in Arezzo. “A re-style could turn it into an exclusive private residence or a lavish venue for celebrations and business events.” 

Isola delle Femmine è un piccolo borgo di pescatori non lontano da Palermo. Photo credit Maurizio Ignilleri

But the problem is that a buyer would not be permitted to build a house. “It is extremely unlikely you would get planning permission,” points out Mr. Rubino. “As our mayor said, the buyer cannot do anything. He will only be able to look at the isolotto with admiration and that’s it.” 

“We don’t want the islet to be sold. It is the symbol of our village,” he says. 

Another symbol of Isola is a statue of the Madonna delle Grazie. She is taken out of the Mother Church for procession on July 2. She has a new golden mantle, a gift of devotion from the faithful community. 

There is also a community of Isolani in Pittsburg. “Our American brothers gave us a statue of a fisherman that sits in the middle of Piazza Pittsburg.” 

Dove sei finito Joe DiMaggio. Una nazione volge a te i suoi sguardi solitari”, cantarono Simon e Garfunkel nella loro canzone degli anni ’60 Mrs. Robinson. 

La leggenda del baseball Joe DiMaggio era un’icona culturale negli anni ’50 e ’60, un periodo in cui lo sport permetteva alle persone di sfuggire alla fatica quotidiana e di sognare, per un momento, cose più grandi. Era un eroe pieno di grazia, eleganza e dignità. “C’era maestà nel suo colpo, e sicurezza di sé nel suo stile e nella sua condotta che era unica, solamente di Joe DiMaggio”, disse Ernest Hemingway. 

“Joltin’ Joe” incarnava i valori dell’americano eccezionale – il suo codice di comportamento, il senso del dovere e la resistenza morale – continuando a giocare nonostante il dolore per tutta la stagione 1951 prima di ritirarsi dal gioco del baseball. 

Si diceva che ancora soffriva per la sua ex moglie Marilyn Monroe e ogni settimana le mandava rose rosse sulla tomba. 

Lo Yankee Clipper è morto 20 anni fa: manca molto, ma il suo spirito continua a vivere. Sicuramente vive a Isola delle Femmine, un villaggio di pescatori siciliano a soli 15 minuti di macchina da Palermo dove Joe ha sicuramente avuto un grande impatto sulla comunità di circa 7.000 abitanti. Il suo mare blu, le spiagge sabbiose e le scogliere sono permeate dal suo spirito. 

La casa dei genitori di Joe si trova in un’antica strada chiamata Via Cutino. Una targa commemorativa blu contrassegna la casa dove hanno vissuto per i loro primi cinque anni di matrimonio. Giuseppe DiMaggio e Rosalia Mercurio si sposarono in un freddo giorno del dicembre 1897 nella bella Chiesa Madre dedicata alla Vergine Maria delle Grazie. Il santuario è stato costruito con i risparmi dei pescatori. 

“Teniamo molto al certificato di matrimonio dei genitori di Joe DiMaggio”, dice Giuseppe Rubino, presidente della Pro Loco dell’Isola delle Femmine, un’organizzazione che promuove il villaggio. Isola delle Femmine, comprende un’isola minore di proprietà privata al largo della costa. Il nome deriva dalla leggenda di 13 fanciulle turche che finirono sull’isolotto dopo essere state bandite dalle loro famiglie. Qui vissero felici. 

Giuseppe, il padre di Joe, era un pescatore che lavorava tutta la notte in mare. Aveva sviluppato pazienza e perseveranza nell’Isola delle Femmine, e lo stesso si può dire per la moglie Rosalia, che riparava le reti da pesca. Dopo cinque anni di matrimonio, partirono per la California. “Solo la loro prima figlia Adriana è nata qui”, dice Rubino. Gli altri otto figli, tra cui Joseph Paul DiMaggio, sono tutti nati a Martinez, in California. 

Rubino condivide parole gentili sulla leggendaria vita di Joe. “Eravamo così orgogliosi del campione e dell’uomo”, dice. “È venuto a farci visita nel 1955. C’è una sua foto con l’ex sindaco Antonio Di Maggio. Il cognome Di Maggio qui è comune”. 

Oggi la casa della famiglia DiMaggio in via Cutino è vuota. Non ci vive nessuno: l’ultimo parente italiano, Baldassare, è morto. Le persiane delle finestre sono sigillate. Anche se la luce splende all’esterno, non può illuminare la casa. “L’attuale proprietario è la famiglia Cardinale legata all’attrice Claudia Cardinale”, dice Rubino. “Anche suo padre era di qui”. 

Si dice che la famiglia Cardinale stia progettando di trasformare la vecchia residenza in B&B. “Se è così, spero che creino qualcosa di speciale, degno del nome di Joe DiMaggio, con un piccolo museo dedicato alla sua memoria”, dice.

Isola delle Femmine è una buona base per esplorare il territorio di Palermo e Trapani. Si trova a soli 10 minuti di auto dall’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo. Ma il luogo ha una bellezza pittoresca, rappresentata dall’isolotto ovale, incontaminato e selvaggio, parte di un parco nazionale protetto, noto per la sua ecologia di piante rare. Nelle sue acque vivono specie marine uniche. Ha una torre cinquecentesca e antichi bacini ellenistici e romani in pietra e calce, un tempo utilizzati per preparare una salsa di pesce fermentato chiamata garum. 

L’isolotto è stato messo in vendita al prezzo di 2 milioni di euro. I proprietari sono i discendenti del conte Rosolino Pio di Capaci, del XIX secolo. L’acquisto dell’isola è un’occasione unica per chi cerca un “bene trofeo” ad uso privato o semplicemente è un atto di conservazione di qualcosa di veramente unico”, si legge nella pubblicità di un’agenzia immobiliare di Arezzo. “Un nuovo stile potrebbe trasformarlo in una residenza privata esclusiva o in un luogo sontuoso per festeggiamenti ed eventi aziendali”. 

Ma il problema è che ad un acquirente non sarebbe permesso di costruire una casa. “E’ estremamente improbabile ottenere il permesso di costruire”, sottolinea Rubino. “Come ha detto il nostro sindaco, l’acquirente non può fare nulla. Potrà guardare l’isolotto con ammirazione e basta”. 

“Non vogliamo che l’isolotto sia venduto. È il simbolo del nostro paese”, dice. 

Un altro simbolo dell’Isola è la statua della Madonna delle Grazie. Viene portata fuori dalla Chiesa Madre in processione il 2 luglio. Ha un nuovo manto d’oro, dono di devozione della comunità dei fedeli. 

C’è anche una comunità di Isolani a Pittsburg. “I nostri fratelli americani ci hanno regalato la statua di un pescatore che si trova al centro di Piazza Pittsburg”. 

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