INTER – La rosa dell’Inter è tra le più ricche e competitive della Serie A, lo abbiamo ripetuto più volte, anche da queste pagine, nonostante non sia del tutto equilibrata (sovrabbonda di esterni offensivi, ma è deficitaria riguardo i terzini e i mediani). La maggior incognita era rappresentata dall’aver affidato la squadra a Frank de Boer, un allenatore dalle caratteristiche poco compatibili con i tatticismi della Serie A, dandogli pochissimo tempo per lavorare, viste le dimissioni ‘last minute’ di Roberto Mancini. 
DELUSIONI – Anche con queste attenuanti, però, l’Inter sta deludendo oltre il lecito: in Campionato è quattordicesima  con soli 11 punti, raccolti in 9 partite, mentre in Europa League ha racimolato due figuracce (in casa con l’Hapoel Be’er Sheva e a Praga con lo Sparta) e una stiracchiata vittoria interna con il Southampton. 
 
GRANA ICARDI – In questa situazione semi-disastrosa è anche (ri)scoppiato il caso Icardi. 
Mauro Icardi è un personaggio molto discusso: in cattivi rapporti con tanti calciatori argentini molto importanti (espliciti gli scontri con Maradona, ma si dice che non sia in armonia nemmeno con Messi), dalla storia sentimentale molto ‘complicata’, in costante tensione con società e tifosi (alla Sampdoria prima, all’Inter oggi) per via di tanti atteggiamenti ‘al limite’. 
 
Dopo la telenovela estiva – sirene di mercato (da Napoli), utili per strappare un altro ritocco di ingaggio, le acque si erano calmate e, nonostante un rendimento non in linea con il recente passato, il feeling con l’Inter sembrava rinsaldato. 
 
Poi è uscita la sua biografia. Una biografia a 23 anni, dopo una carriera che non ha ancora conosciuto grandi successi? A quanto pare si può. 
 
Nel libro un passaggio molto delicato, in cui si racconta del post partita di Sassuolo-Inter (3-1, nel febbraio 2015) e del duro faccia a faccia dei giocatori nerazzurri con i propri tifosi infuriati. Un episodio spiacevole (e resta inconcepibile che gli ultras possano pretendere delle ‘scuse’ dopo una sconfitta), ma che tutti si erano lasciati alle spalle. 
Icardi riapre la questione, raccontando la propria reazione estrema, dopo che un ultras avrebbe rigettato in campo la maglia che l’attaccante aveva donato a un bambino.
La curva non ci sta: sostiene che il bomber abbia fatto scrivere menzogne e, attraverso un comunicato stampa, espone la propria verità, chiedendo che a Icardi venga tolta la fascia di capitano. 
 
QUESTIONE DI RESPONSABILITÀ – Ora, senza voler entrare nel merito della singolare ricostruzione della vicenda da parte di Icardi, senza dilungarsi sulle responsabilità dell’Inter (è possibile che nessuno abbia letto il libro dell’attaccante prima della sua uscita?) è giusto chiedersi se il capitano dell’Inter, in un momento così delicato per la sua squadra, debba anteporre, per l’ennesima volta, il proprio ego al bene del gruppo e della società.
 
Le reazioni ‘a caldo’ sono state molto dure: il vicepresidente Zanetti e il Ds Ausilio hanno pesantemente redarguito Icardi e i tifosi si sono divisi. Nella partita seguente allo ‘scandalo’, l’Inter in un clima surreale ha perso in casa contro il Cagliari e lo stesso Icardi ha sbagliato un calcio di rigore. In settimana, poi, l’attaccante è stato multato ma, per non ‘bruciarlo’, non gli è stata tolta la fascia. Non si poteva forse fare diversamente, ma sembra sempre più evidente che la decisione, a monte, di insignire Icardi dei gradi di capitano dell’Inter, non sia stata ‘fortunata’. 
 

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