Un passo in avanti ed uno indietro. Da una parte i vili cori razzisti che sviliscono lo sport insultando il colore della pelle del bomber azzurro Balotelli e dall’altra, la bella notizia che arriva da Torino di un torneo di calcio per le comunità straniere cittadine, a cui parteciperà il “Refugee Team”, squadra composta da profughi e apolidi del Nord Africa fuggiti dalle guerre e dalle emergenze umanitarie. 
 
Alla 7° edizione del “Balon Mundial” parteciperanno 42 squadre (sia maschili che femminili) in rappresentanza di oltre 30 Paesi. 
 
Il torneo multietnico, un vero e proprio campionato del mondo in versione ridotta, ha un duplice scopo. Da un lato promuovere lo sport, i suoi valori educativi e sociali e dall’altro promuovere il progetto di inserimento lavorativo per i componenti dei team di stranieri, che in Italia cercano l’integrazione.
 
Una parola difficile se allo stadio continuano le offese contro alcuni calciatori di colore e se su twitter e facebook, purtroppo, continuano ad arrivare insulti contro Cecile Kyenge, Ministro dell’Integrazione e prima donna orgogliosamente nera a ricoprire l’incarico di ministro della Repubblica italiana.
 
“Il punto – ha replicato Cecile Kyenge – è che molti di voi, molti cittadini, pensano che il bersaglio sia la sottoscritta in realtà un cambiamento culturale, di approccio deve essere visto in un altro modo. Quando c’è un episodio di discriminazione va rivolto ai 60 milioni di cittadini italiani”.
 
Un’offesa inutile e retrogada che non tiene conto della realtà: in Italia vivono regolarmente 5 milioni di stranieri. Di questi circa la metà lavora stabilmente nel nostro Paese e ne contribuisce allo sviluppo. Inoltre, un milione di bambini frequentano le scuole italiane e 40mila vanno all’università.   

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