Un viaggio nel tempo e un viaggio a Chieti, capoluogo abruzzese che conta 50mila abitanti. 

Basta cliccare su https://skfb.ly/6uUGF, grazie all’iniziativa #iorestoacasa ideata dal ministero italiano della Cultura per promuovere la conoscenza del patrimonio artistico nazionale a dispetto del Coronavirus che ha causato la chiusura di tutti i musei e i siti archeologici nazionali.

Questo link permette di scoprire una meraviglia archeologica: il Guerriero di Capestrano. Si tratta di una scultura in calcare del VI secolo a.C., rinvenuta in una necropoli dell’antica città abruzzese di Aufinum, località situata nei pressi di Capestrano (in provincia de L’Aquila), e raffigurante un guerriero dell’antico popolo italico dei Vestini. Si tratta di una delle opere più monumentali e significative dell’arte italiana ed è conservata a Chieti, nel Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo.

Il museo ha sede a Chieti in una elegante villa neoclassica, progettata dall’architetto napoletano Errico Riccio per volere del barone Ferrante Frigerj nel 1830. L’edificio domina un piccola altura, originariamente un terreno agricolo di proprietà della famiglia Frigerj localizzato all’esterno delle mura cittadine, a poca distanza da Porta S. Andrea, l’ingresso meridionale della città, ora non più esistente.
Dalla sommità della collina si gode di un panorama mozzafiato e si possono ammirare sia la villa comunale con il profilo degli edifici del centro storico sia il maestoso massiccio montuoso della Majella con la vallata sottostante. Nel 1864 l’immobile divenne proprietà comunale e fu sede scolastica. Nel 1959, grazie all’interessamento dell’allora soprintendente archeologo Valerio Cianfarani, è diventato museo archeologico nazionale e dal 2014 è stato assegnato al Polo Museale dell’Abruzzo.

All’esterno il visitatore può osservare il rivestimento delle facciate, in bugnato liscio di mattoni al pian terreno e in semplici mattoni nei restanti livelli. La facciata principale, rivolta verso la città, è coronata da un tempietto. All’interno, è esposta la più importante raccolta archeologica abruzzese, fruibile attraverso il nuovo percorso museale, allestito nel 2011 e ampliato nel 2014 seguendo criteri espositivi che privilegiano gli aspetti etnici e topografici delle antiche popolazioni della regione.

Al piano terra il visitatore potrà approfondire le tematiche legate alla statuaria antica e, in particolare, potrà contemplare il famoso Guerriero di Capestrano, un capolavoro artistico del VI secolo a.C., al quale è dedicata la sala “Al di là del tempo”. Ed è davvero un vaiggio che oltrepassa i confini temporali.

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