Spring brings to the table fish and seafood, just like in the case of Liguria’s cappon magro (Photo: Luigino Visconti/Dreamstime)

We all know that Italian cooking likes to follow the seasons, and rather than relying on the same fruits and vegetables year-round, we just choose what’s naturally at its best. Spring is a key moment in this cycle: nature awakens, the air gets light and fragrant, just like the way we cook. We move from the rich, hearty dishes of winter to the lighter, fresher flavors of the warmer months. Nothing marks this change better than ingredients like asparagus, artichokes, fava beans, and peas, which find their way into everything from soups to pasta. Seafood also takes on a bigger role, with white fish and shellfish becoming staples in coastal regions.

Asparagus, a springtime favorite

When you see asparagus at the market, you know spring has arrived: green, white, or purple, it finds its way into risottos, frittatas, and even into simple side dishes where it is lightly blanched and drizzled with olive oil and lemon. Another satisfying way to enjoy asparagus is by cracking an egg on top of it, adding some Parmigiano and black pepper, and enjoying it with a big slice (or two!) of homemade bread.  Besides the green and white varieties, don’t forget Italy also has purple asparagus, grown in the Piana di Albenga, in the Savona province of Liguria. Sweeter and richer in antioxidants, it is a true delicacy, just like wild asparagus, which you can find in forests and in the countryside: it has a thinner, darker appearance and a more intense, slightly bitter flavor that adds a lot of character to risottos and frittatas. 

Tasty spikes: artichokes!

Artichokes are another staple of the Italian spring kitchen, but nowhere are they more revered than in Rome, where two iconic preparations reign supreme: carciofi alla Romana sees whole artichokes stuffed with a mixture of garlic, parsley, and mint before being slow-cooked in white wine and olive oil until tender. Meanwhile, carciofi alla Giudia, a legacy of Rome’s Jewish culinary tradition, involves deep-frying artichokes until they become crisp and golden. Beyond these classic Roman dishes, artichokes are also used in pasta sauces and vegetable medleys throughout the country. If they are very fresh, you can also slice them thin and add them to salads. 

Fava beans: you can pair them with everything

Few combinations are quite as good as fava beans and pecorino cheese! This tradition, which is particularly strong in central Italy, wants fresh fava beans eaten raw alongside slices of sharp, aged pecorino. In other parts of Italy, it is also common to pair them with thick slices of salame. Very simple combinations, but oh-so good! And often enjoyed as a snack during Labour Day celebrations on the first of May. 

Carciofi alla Giudia are a traditional springtime dish from Rome (Photo: Ppy2010ha/Dreamstime)

Vignarola, Lazio’s own name for spring

In Lazio, one of the most iconic springtime dishes is vignarola, a vegetable stew made with fava beans, artichokes, peas, lettuce, and guanciale (cured pork cheek), all gently braised in olive oil. The result is a rich yet fresh mix of flavors, often served with crusty bread to soak up the juices. Simple and yummy!

In Lucca, springtime tastes like garmugia

Tuscany is known for its rustic and straightforward approach to food. Here, especially in Lucca, spring is synonymous with garmugia, a lesser-known but much-loved spring soup. Garmugia features fava beans, artichokes, asparagus, and peas, all combined with pancetta and ground veal to create a hearty yet fresh-tasting soup. Unlike heavier winter soups, garmugia is light and fragrant, which makes it ideal for the transitional season; traditionally, it is enjoyed with slices of toasted bread.

Cappon magro: Ligurias seafood salad

Moving towards the coast, Liguria presents one of Italy’s most visually striking spring dishes: cappon magro. Despite its name, which suggests a dish made with capon, this elaborate seafood salad contains no poultry; instead, it layers boiled white fish, shrimp, and various spring vegetables atop a base of hardtack biscuits softened with vinegar and garlic. The entire dish is then drizzled with a green sauce made from parsley, capers, and anchovies. Originally, cappon magro was a meal for fishermen, but today it is considered a true delicacy, prepared and enjoyed only on special occasions. 

Nothing says primavera like fiori di zucca 

In a couple of months, when we are getting closer to summer, zucchini blossoms — or fiori di zucca, as we say in Italy — will start to appear in markets. Golden and delicate, fiori di zucca are often stuffed with ricotta cheese and fresh herbs before being dipped in a light batter and fried. They can also be stuffed with mozzarella and ham or battered and fried on their own.  Some regions, particularly Lazio, also incorporate anchovies into the stuffing for extra flavor. 

The sweet side of spring: la pastiera and Easter colomba

When Easter comes, so dopastiera Napoletana and colomba. Pastiera, as we all know, is a rich ricotta and wheat berry tart from Naples, typical of springtime. With its sweet and fresh notes of candied citrus and orange blossom water, it is a triumph of floral, zesty flavors, with a creamy and decadent texture able to satisfy everyone with a sweet tooth. 

Equally important is the Colomba di Pasqua, a dove-shaped Easter bread similar to panettone, made with flour, eggs, sugar, and butter, and usually topped with pearl sugar and almonds. Soft and fragrant, buttery and golden, it is traditionally served on Easter Sunday as a delicious symbol of peace and springtime renewal.  

Sappiamo tutti che la cucina italiana ama seguire le stagioni e, piuttosto che affidarsi agli stessi frutti e verdure tutto l’anno, scegliamo semplicemente ciò che è maturo in quel momento. La primavera è un momento chiave in questo ciclo: la natura si risveglia, l’aria diventa leggera e profumata, proprio come il modo in cui cuciniamo. Passiamo dai piatti ricchi e sostanziosi dell’inverno ai sapori più leggeri e freschi dei mesi più caldi. Niente segna questo cambiamento meglio di ingredienti come asparagi, carciofi, fave e piselli, che trovano posto in tutto, dalle zuppe alla pasta. Anche i frutti di mare assumono un ruolo più importante, con pesce bianco e crostacei che diventano alimenti base nelle regioni costiere.

Asparagi, un amato cibo primaverile

Quando vedi gli asparagi al mercato, sai che è arrivata la primavera: verdi, bianchi o viola, trovano posto nei risotti, nelle frittate e persino in semplici contorni dove vengono leggermente sbollentati e conditi con olio d’oliva e limone. Un altro modo soddisfacente per gustare gli asparagi è romperci sopra un uovo, aggiungere un po’ di Parmigiano e pepe nero e gustarli con una bella fetta (o due!) di pane fatto in casa. Oltre alle varietà verdi e bianche, non dimenticate che l’Italia ha anche gli asparagi viola, coltivati ​​nella Piana di Albenga, in provincia di Savona, in Liguria. Più dolci e ricchi di antiossidanti, sono una vera prelibatezza, proprio come gli asparagi selvatici, che si possono trovare nei boschi e in campagna: hanno un aspetto più sottile e scuro e un sapore più intenso e leggermente amarognolo che aggiunge molto carattere a risotti e frittate.

Spine gustose: i carciofi!

I carciofi sono un altro alimento base della cucina primaverile italiana, ma da nessuna parte sono più venerati che a Roma, dove regnano sovrani due preparazioni iconiche: i carciofi alla romana ovvero carciofi interi farciti con un composto di aglio, prezzemolo e menta prima di essere cotti a fuoco lento in vino bianco e olio d’oliva fino a quando non diventano teneri. I carciofi alla Giudia, retaggio della tradizione culinaria ebraica di Roma, prevedono invece la frittura fino a renderli croccanti e dorati. Oltre a questi classici piatti romani, i carciofi sono utilizzati anche nei sughi per la pasta e nei misti di verdure in tutto il Paese. Se sono molto freschi, puoi anche tagliarli a fettine sottili e aggiungerli alle insalate.

Fave: puoi abbinarle a tutto

Poche combinazioni sono buone quanto fave e pecorino! Questa tradizione, particolarmente forte nell’Italia centrale, vuole che le fave fresche vengano mangiate crude insieme a fette di pecorino stagionato e piccante. In altre parti d’Italia, è anche comune abbinarle a fette spesse di salame. Combinazioni molto semplici, ma così buone! E spesso apprezzate come spuntino durante le celebrazioni del Primo Maggio.

Vignarola, il nome laziale per la primavera

Nel Lazio, uno dei piatti primaverili più iconici è la vignarola, uno stufato di verdure fatto con fave, carciofi, piselli, lattuga e guanciale (guancia di maiale stagionata), il tutto brasato delicatamente in olio d’oliva. Il risultato è un mix di sapori ricco ma fresco, spesso servito con pane croccante per assorbirne i succhi. Semplice e delizioso!

A Lucca, la primavera ha il sapore della garmugia

La Toscana è nota per il suo approccio rustico e diretto al cibo. Qui, soprattutto a Lucca, la primavera è sinonimo di garmugia, una zuppa primaverile poco conosciuta ma molto amata. La garmugia contiene fave, carciofi, asparagi e piselli, il tutto unito a pancetta e carne di vitello macinata per creare una zuppa sostanziosa ma dal sapore fresco. A differenza delle zuppe invernali più pesanti, la garmugia è leggera e profumata, il che la rende ideale per la stagione di transizione; tradizionalmente, si gusta con fette di pane tostato.

Cappon magro: insalata di pesce ligure

Spostandosi verso la costa, la Liguria presenta uno dei piatti primaverili più visivamente sorprendenti d’Italia: il cappon magro. Nonostante il nome, che suggerisce un piatto a base di cappone, questa elaborata insalata di pesce non contiene pollame; al contrario, è composta da pesce bianco bollito, gamberi e varie verdure primaverili su una base di fette di pane dure ammorbidite con aceto e aglio. L’intero piatto è poi condito con una salsa verde a base di prezzemolo, capperi e acciughe. In origine, il cappon magro era un pasto per i pescatori, ma oggi è considerato una vera prelibatezza, preparato e gustato solo in occasioni speciali.

Niente parla di primavera come i fiori di zucca

Tra un paio di mesi, quando ci avvicineremo all’estate, i fiori di zucca inizieranno ad apparire nei mercati. Dorati e delicati, i fiori di zucca sono spesso farciti con ricotta ed erbe fresche prima di essere immersi in una pastella leggera e fritti. Possono anche essere farciti con mozzarella e prosciutto o pastellati e fritti da soli. Alcune regioni, in particolare il Lazio, aggiungono anche le acciughe al ripieno per un sapore extra.

Il lato dolce della primavera: la pastiera e la colomba pasquale

Quando arriva la Pasqua, arrivano anche la pastiera napoletana e la colomba. La pastiera, come tutti sappiamo, è una ricca crostata di ricotta e chicchi di grano di Napoli, tipica della primavera. Con le sue note dolci e fresche di agrumi canditi e acqua di fiori d’arancio, è un trionfo di sapori floreali e saporiti, con una consistenza cremosa e decadente in grado di soddisfare tutti i golosi.

Altrettanto importante è la Colomba di Pasqua, un pane pasquale a forma di colomba simile al panettone, fatto con farina, uova, zucchero e burro, e solitamente guarnito con zucchero perlato e mandorle. Morbido e profumato, burroso e dorato, è tradizionalmente servito la domenica di Pasqua come delizioso simbolo di pace e rinnovamento primaverile.

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