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Nel centro direzionale di Porta Garibaldi tra i grattacieli svetta il “Bosco Verticale” dell’architetto Stefano Boeri
Il mondo è pieno di concorsi più o meno particolari. Non potremmo mai conoscerli tutti visto il cospiquo numero. Eppure ci sono certi concorsi su cui vale la pena di soffermarsi.
 
Avete mai sentito parlare dell’International highrise? Questo concorso a livello mondiale decreta il grattacielo più bello del mondo. Una sorta di concorso di bellezza per le architetture moderne. Ebbene sì, siamo lontani dalle statue barocche, dalla case d’epoca e dai monumenti. Parliamo di grattacieli che si stagliano verso l’alto.
 
Ogni anno in numerose parti del mondo ne sorgono di nuovi e spettacolari quasi a battere il primato dei precedenti. Pensate alle alte città asiatiche. Negli ultimi anni sono esplose in espressioni, talvolta eccentriche, talvolta ingegneristicamente affascinanti, di architetture all’avanguardia. Un esempio è la  famosa Dubai, la cui prerogativa maggiore è proprio quella di avere avveniristiche costruzioni che sfidano la forza di gravità. Il materiale assolutamente non manca a questo concorso. Nell’ultima edizione i concorrenti in gara erano tanti e agguerriti, ben 800. 
  I due grattacieli di Bosco Verticale ospitano 900 specie arboree 

  I due grattacieli di Bosco Verticale ospitano 900 specie arboree 

 
Il grattacielo chiamato “De Rotterdam” disegnato da Rem Koolhaas, La “Renaissance Barcellona fira hotel” che si trova nel Barcellona city center in Plaza Europa, lo “Sliced porosity block” a Chengdu in Cina. Sapete quale è stato il vincitore, nonostante questi degni concorrenti? L’italianissimo “Bosco Verticale”. 
 
Vi chiederete dove si trovi e  cosa esattamente sia. Andiamo  per gradi. Lo trovate in zona Garibaldi, nell’area progettata come centro direzionale. Questo quartiere al momento, insieme a City life, ha vissuto una delle maggiori rinascite. Fino a due anni fa era un immenso cantiere di cui ci si domandava quale sarebbe stato il risultato finale, poi, ad un tratto, sono spuntati due enormi palazzi marroni. 
I due grattacieli sono stati studiati e realizzati da Stefano Boeri. 
 
Partiamo dal fatto che il signor Boeri è un architetto famoso con tanto di cattedra accademica all’università Politecnico di Milano, il polo universitario scientifico della Lombardia. Ricordiamo che i suoi lavori sono esposti alla Biennale di Venezia, alla Triennale di Milano, alla Tokyo art gallery, al museo di arte moderna di Parigi, solo per citare alcune delle sedi. 
 
Poi diciamo che la sua creatura non è “solo un grattacielo”, ma una nuova interpretazione dell’urbanistica che mette in contatto l’uomo con il cielo e la natura. 
 
Il Bosco Verticale è un insieme di due torri ricche di piante. Ad un primo sguardo non sembrerebbe, ma sulle numerose terrazze vi sono ben novecento specie arboree. I protagonisti di questi palazzi sono i giardini pensili che adornano le terrazze. Le specie inserite in questo contesto sono lecci, corbezzoli, gelsomini ed una serie di altri arbusti capaci di non creare allergie all’uomo e che in contemporanea possano vivere a differenti quote. Niente è stato lasciato al caso: la stessa posizione degli alberi è stata studiata in base alle correnti d’aria che si presentavano ai piani, man mano che si saliva in altezza, fin ai 111 metri toccati da ognuna delle due torri. 
 
La logica di rispetto ambientale è stata studiata anche nel sistema di annaffiatura delle piante: l’acqua usata sarà presa dalla stessa fonte dell’acqua usata per i riscaldamenti. 
Inoltre ognuna delle due torri ha ben 500 metri quadri di pannelli fotovoltaici affinchè venga utilizzata un’energia naturale. 
 
Chi ha detto che vivere in un grattacielo vuol dire rimanere lontano dalla natura? 
Ecco la reale smentita a tutto ciò perché un bosco, può vivere anche in verticale, non solo in orizzontale. 
Non solo la presenza di alberi è l’innovazione. I palazzi sono stati costruiti con attenzione e rispetto dell’ambiente pur garantendo massimo comfort. Scienza e rispetto dell’ambiente convivono in un magnifico esempio di modernità che si staglia sullo skyline milanese. I due grattacieli sono adibiti a scopi residenziali, quindi, sognatori di tutti i tempi, qui ci si può vivere. 
 
Ovviamente i prezzi non sono alla portata di tutti, ma chi se lo può permettere non solo vive in un palazzo premiato, in una opera di rilievo mondiale per l’architettura moderna, ma ha pure una insolita e affascinante visuale sulle Alpi, che, nelle belle giornate si vedono sullo sfondo a Milano. 
 
Che cosa è realmente questo grattacielo, oltre ad essere un invito ad andarlo ad ammirare, fiero risultato dell’architettura e dell’ingegneria contemporanea italiana, magari approfittando del fatto che siete arrivati a Milano, tra milioni di visitatori, per visitare le altrettanto innovative strutture dell’Expo?
 
La simbiosi tra natura e architettura, in un periodo dove questo argomento sta diventando sempre più importante per poter salvaguardare il nostro mondo. Il tutto, ovviamente, con una buona dose di creatività italiana che rende i progetti sempre unici. 
 

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