The tail of an Alitalia aircraft (Photo: Abdelmoumen Taoutaou/Dreamstime)

Alitalia and its iconic white, green and red planes will be no more,  starting on the 15th of October of this year. The Italian flagship carrier will  be replaced by a new company, ITA – Italia Trasporto Aereo.

Alitalia was established some three months  after the declaration of the Italian Republic, on the 16th of September 1946,  as Aerolinee Italiane Internazionali. It had been created thanks to an agreement between Italy and British European Airways. Its name, of course, came from the union of the word ali (wings) and Italia: as poetic as you’d expect from a country like ours.

The company operated its first flight on the 5th of May 1947: captain Virginio Reinero flew passengers from Turin to Catania and Rome on a Fiat G.12 Alcione.

Between then and now, a history made of efficiency and glamor, but also of immense financial issues, which brought it under Extraordinary Administration in 2017, after a number of unprofitable years. Since March 2020, Alitalia has been owned entirely by the Italian Government and later in the same year, the idea of reincorporating itself under a new name, ITA, emerged.

Today, we are just 6 weeks away from Alitalia’s last flight and ITA’s first, which is taking off on the 15th of October.

Last July, the EU approved the plan proposed by the Italian Government to balance the company’s budget by 2023, while offering a clear departure — in practice, as well as name — from the previous venture. ITA will see a relative reduction of airport slots compared to Alitalia, in line with the initial dimension of its fleet: it will keep 85% of Alitalia slots in Milan Linate and 43% of those in Rome Fiumicino. Ticket sales began last week on a newly created website, www.itaspa.com (a provisional one, created to allow users to start booking their tickets)  as well as travel agencies and airports. The company will serve 45 routes, of which 20 international and 4 intercontinental.

For the moment, the only direct ITA US routes are  to New York, Boston and Miami,  from both Milan and Rome, but they are soon to be expanded and include the same destinations Alitalia used to offer: Los Angeles and Washington DC from Rome, in 2022; Chicago and San Francisco in 2023. The latter was scheduled to begin operations with Alitalia in 2020, but it was all postponed because of the pandemic. However, you may not be able to book your ITA flights to the US for a while, as the formal request to obtain rights to land on American soil has been made but not accepted, yet.

The new fleet is formed by an initial 52 planes, which will increase  to 78 in 2022 (Alitalia currently has 84).  Also in 2022, new generation aircrafts, which both consume and pollute less,  will be introduced and substitute the old ones: the aim is to create a fleet of 105 planes, 77% of which new generation, by 2025. On intercontinental flights, three service classes are likely to be available, business, premium economy and economy, with more seats in business and premium, rather than economy.

Alitalia began flying shortly after the birth of the Italian Republic, in 1946 (Photo: Sergei Sokolnikov/Dreamstime)

Staff will be severely cut: from the 12,013 employees of Alitalia, numbers will drop to an initial 2,750-2,950, with a total of 5,550-5,700 recruits by 2025. However, positions  could increase  significantly if ITA gets contracts for Alitalia’s ground handling and maintenance segments, which could open up to an extra 2,650-2,700 and 1,100 and 1,250 jobs respectively.

While, at least in its first months, ITA’s operations are scaled down compared to Alitalia’s, international and intercontinental routes remain essential, with New York, South America and Tokyo all having direct flights. Selection of the routes to be maintained was based on profitability, as well as economic potential for the future: in other words, it wasn’t only profitable routes that were kept, but also those deemed strategically important for the development of specific markets. From the 15th of October, ITA will serve 45 destinations  (Alitalia had 100) and 61 routes, which will increase to 74 destinations and 89 routes by 2025.

And so, these are the last days of Alitalia: for years the company was considered one of the best, for quality of service, in Europe and the world. The professionality, skills and elegance of their stewards and stewardesses was legendary: fluency in at least two foreign languages was standard for them in the old times and you could recognize them among hundreds in airports across the world, their pristine uniforms worn with pride. It’s a pity to see Alitalia go, because it was the carrier of post-war Italy’s dream: many of us flew for the first time on one of their planes, a moment difficult to forget.

Welcome to ITA, though: in the hope its fortunes will be long lasting and routes and flights will increase more and more, to enable Italians to travel the world and the world to come to us more and more easily, more and more often. In the ned, after two years locked in our living rooms, we all have plenty of journeys to take and places to discover.

Alitalia e i suoi iconici aerei bianchi, verdi e rossi non ci saranno più, a partire dal 15 ottobre di quest’anno. Il vettore di bandiera italiano sarà sostituito da una nuova compagnia, ITA – Italia Trasporto Aereo.

Alitalia fu fondata circa tre mesi dopo la dichiarazione della Repubblica Italiana, il 16 settembre 1946, come Aerolinee Italiane Internazionali. Era stata creata grazie ad un accordo tra l’Italia e la British European Airways. Il suo nome, naturalmente, veniva dall’unione della parola ali e Italia: poetico come ci si aspetta da un Paese come il nostro.

La compagnia operò il suo primo volo il 5 maggio 1947: il capitano Virginio Reinero trasportò i passeggeri da Torino a Catania e Roma su un Fiat G.12 Alcione.

Da allora ad oggi, una storia fatta di efficienza e glamour, ma anche di immensi problemi finanziari, che l’hanno portata in Amministrazione Straordinaria nel 2017, dopo una serie di anni non redditizi. Da marzo 2020, Alitalia è interamente di proprietà del governo italiano e successivamente, nello stesso anno, è emersa l’idea di rilanciarla con un nuovo nome: ITA.

Oggi mancano solo 6 settimane all’ultimo volo di Alitalia e al primo di ITA, che decollerà il 15 ottobre.
Lo scorso luglio, l’UE ha approvato il piano proposto dal governo italiano per equilibrare il bilancio della compagnia entro il 2023, pur offrendo un chiaro scostamento – nella pratica, oltre che nel nome – dalla precedente impresa. ITA vedrà una relativa riduzione degli slot aeroportuali rispetto ad Alitalia, in linea con la dimensione iniziale della sua flotta: manterrà l’85% degli slot Alitalia a Milano Linate e il 43% di quelli di Roma Fiumicino. La vendita dei biglietti è iniziata la settimana scorsa su un sito web di nuova creazione, www.itaspa.com (un sito provvisorio, creato per permettere agli utenti di iniziare a prenotare i biglietti) oltre che nelle agenzie di viaggio e negli aeroporti. La compagnia servirà 45 rotte, di cui 20 internazionali e 4 intercontinentali.

Per il momento, le uniche rotte dirette ITA per gli Stati Uniti sono per New York, Boston e Miami, sia da Milano che da Roma, ma presto saranno ampliate e includeranno le stesse destinazioni che offriva Alitalia: Los Angeles e Washington DC da Roma, nel 2022; Chicago e San Francisco nel 2023. Quest’ultima doveva iniziare le operazioni con Alitalia nel 2020, ma è stato tutto rinviato a causa della pandemia. Tuttavia, potreste non essere in grado di prenotare voli ITA per gli Stati Uniti per un po’, poiché la richiesta formale per ottenere i diritti di atterraggio sul suolo americano è stata fatta ma non è stata ancora accettata.

La nuova flotta è formata da 52 aerei iniziali, che saliranno a 78 nel 2022 (Alitalia ne ha attualmente 84). Sempre nel 2022 saranno introdotti aerei di nuova generazione, che consumano e inquinano meno, che sostituiranno i vecchi: l’obiettivo è di creare una flotta di 105 aerei, di cui il 77% di nuova generazione, entro il 2025. Sui voli intercontinentali saranno probabilmente disponibili tre classi di servizio, business, premium economy ed economy, con più posti in business e premium, piuttosto che in economy.

Il personale sarà pesantemente tagliato: dai 12.013 dipendenti di Alitalia, i numeri scenderanno a un iniziale 2.750-2.950, con un totale di 5.550-5.700 assunzioni entro il 2025. Tuttavia, le posizioni potrebbero aumentare significativamente se ITA otterrà i contratti per i segmenti di assistenza a terra e manutenzione di Alitalia, che potrebbero aprire ad altri 2.650-2.700 e 1.100 e 1.250 posti di lavoro rispettivamente.

Se, almeno nei suoi primi mesi, le operazioni di ITA saranno ridimensionate rispetto a quelle di Alitalia, le rotte internazionali e intercontinentali rimangono essenziali, con New York, Sud America e Tokyo che hanno tutti voli diretti. La selezione delle rotte da mantenere si è basata sulla redditività, oltre che sul potenziale economico per il futuro: in altre parole, non sono state mantenute solo le rotte redditizie, ma anche quelle ritenute strategicamente importanti per lo sviluppo di specifici mercati. Dal 15 ottobre ITA servirà 45 destinazioni (Alitalia ne aveva 100) e 61 rotte, che saliranno a 74 destinazioni e 89 rotte entro il 2025.

E così, questi sono gli ultimi giorni di Alitalia: per anni la compagnia è stata considerata una delle migliori, per qualità del servizio, in Europa e nel mondo. La professionalità, la bravura e l’eleganza dei suoi steward e hostess era leggendaria: la conoscenza di almeno due lingue straniere era uno standard per loro già in passato e li si poteva riconoscere tra centinaia negli aeroporti di tutto il mondo, per le loro divise perfette indossate con orgoglio. È un peccato vedere Alitalia andarsene, perché era il vettore del sogno dell’Italia del dopoguerra: molti di noi hanno volato per la prima volta su un loro aereo, un momento difficile da dimenticare.

Benvenuta ITA, però: nella speranza che le sue fortune siano durature e che le rotte e i voli aumentino sempre di più, per permettere agli italiani di girare il mondo e al mondo di venire da noi sempre più facilmente, sempre più spesso. Nel frattempo, dopo due anni chiusi nei nostri salotti, abbiamo tutti tanti viaggi da fare e tanti luoghi da scoprire.


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