Lo scorso 11 dicembre Gianni Morandi ha compiuto 70 anni, un traguardo importante, vissuto e proseguito tra autoscatti, Facebook, tv, canzoni, cinema, concerti, libri, radio, giornali, video e le prove per l’imminente serie di concerti con Claudio Baglioni. “Capitani coraggiosi” è l’atteso tour congiunto di Baglioni e Morandi, che si terrà al Foro Italico di Roma dal 10 al 22 settembre, inoltre, è anche il titolo di una nuova canzone e del video che sancisce la nascita di questo inedito duo di artisti. 
 
Verso la fine dello scorso anno è uscito “Autoscatto 7.0”, l’antologia in cui sono stati inseriti il duetto “Credo nell’amore” con Alessandra Amoroso (versione breve) e due brani inediti tratti dalla colonna sonora del film “Padroni di Casa” di Edoardo Gabriellini, interpretato dallo stesso Morandi: “Amor mio” e “Lascia il sole”. Il doppio album contiene 33 brani, di cui 20 scelti dai suoi fan di Facebook (oltre un milione), per mezzo di un vero e proprio referendum. 
Prima di comunicare la scaletta definitiva alla Sony, il cantante bolognese e sua moglie Anna sono stati una notte e un giorno davanti al computer a leggere i quindicimila commenti con i quali i fan suggerivano i titoli delle canzoni da inserire nella compilation. Il brano più gettonato è risultato “Uno su mille” seguito da “In ginocchio da te” e “C’era un ragazzo”. L’impresa non è stata semplice, basti pensare che il cantante bolognese, durante la sua carriera, ha inciso circa 600 brani (la stima esatta si aggira tra i 595 e i 605).
Il terzo inedito, del “social album”, si intitola “Io ci sono”, scritto da Emiliano Cecere, Valerio Marconi, dallo stesso Morandi e da Saverio Grandi, autore, quest’ultimo, di oltre 250 brani, per artisti come Eros Ramazzotti, Vasco Rossi, Patty Pravo, Laura Pausini, Fiorella Mannoia, Raf, Alessandra Amoroso, Emma, Valerio Scanu, Marco Mengoni.
 
Morandi, per esempio, lo si può facilmente incontrare in una delle tante spiaggie della riviera romagnola, nell’atto di togliersi il cappellino, per una fotografia da postare nella sua pagina Facebook, dove giornalmente cura un diario fatto di notizie, considerazioni e momenti di vita familiare, oltre a offrire spettacolo con i suoi “clippini”. Si tratta di un’estensione degli appunti che da oltre cinquant’anni scrive su carta, in parte pubblicati nel libro “Diario di un ragazzo italiano”. 
Grazie al social network lo abbiamo visto partecipare alle maratone (Ravenna, Bologna, Boston), mangiare tagliatelle in qualche ristorante dell’ Appennino emiliano e nelle trattorie vicine casa sua, in gita con moglie e amici, negli autogrill (durante i numerosi spostamenti per lavoro), nel centro di Bologna intento a fare spese, alle feste di paese e della parrocchia, in attività di solidarietà e allo stadio Dall’Ara a tifare per il Bologna.
 
Da qualche tempo gli ex-dipendenti della Rca, organizzano un raduno periodico, con relativa visita alla vecchia sede dello stabilimento di Roma, auspicando l’apertura di un museo, che ricordi l’importanza avuta da questa casa discografica, nella storia musicale italiana. Morandi, venuto certamente a conoscenza della cosa, con discrezione e senza preavviso, ha pubblicato su Facebook, la foto che lo ritrae davanti all’entrata della ex-Rca, con questo commento: “5 settembre, Roma ore 17, arrivare in questo luogo è un vero tuffo al cuore. In questo edificio, al km 12 della via Tiburtina, c’era la gloriosa Rca Italiana, con gli studi più belli d’Europa, dove Morricone ha diretto e registrato molti dei suoi capolavori, dove sono passati artisti di caratura mondiale come Frank Sinatra e Artur Rubinstein, dove sono nati musicalmente cantautori come De Gregori, Cocciante, Zero, Dalla e Venditti e tanti altri, dove a sedici anni io ho fatto il mio primo provino e inciso le mie canzoni più significative. Negli anni ’60, la Rca è stata la casa discografica più importante d’Italia, costruendo in gran parte la storia musicale di quegli anni irripetibili”. 
La bellezza di 53 anni di spettacolo l’hanno reso ancora più attento alle novità, pronto a cavalcare i nuovi media, con l’originalità che soltanto la semplicità e la sincerità sanno creare, senza riempire le sue pagine di pettegolezzi, stupidaggini o catastrofismi, preferendo diffondere fiducia e ottimismo. 
 
L’anno scorso Morandi è ritornato a esibirsi dal vivo, dopo tanto tempo, spinto dal successo dello show del 2013 all’Arena di Verona, trasmesso da Canale 5, ed è stato ospite di “Radioitalialive”, una delle poche emittenti che continua a credere nella musica italiana live. Nel 2014 è ritornato negli Stati Uniti per partecipare alla maratona di Boston, riuscendo a completarla con un buon tempo, negli anni precedenti aveva corso quella di New York. 
La tv l’ha visto protagonista in una puntata di Zelig, condotta insieme a Geppi Cucciari, mentre l’autore Radio e tv Mario Pezzolla, su Radio Margherita, gli ha dedicato la trasmissione “Andavo a 100 all’ora”. Per numerose settimane, Pezzolla ha accompagnato i radioascoltatori nel mondo di Gianni Morandi, proponendo una scaletta di oltre 400 brani, con notizie musicali, di costume, di intrattenimento e la partecipazione di artisti, giornalisti, personaggi dello spettacolo. 
 
Una domanda a Mario Pezzolla: grazie alla sua trasmissione su Radio Margherita è entrato nel mondo di Gianni Morandi, come si è trovato? 
Mi sono trovato benissimo! Sin da bambino la sua storia mi ha affascinato, così come il suo ritorno in auge (evento unico) dopo un periodo di crisi. Con forza, umiltà e talento ha recuperato il terreno perduto coinvolgendo nel tempo personaggi del calibro di Mogol, Lucio Dalla e Franco Battiato, soltanto per fare qualche nome. 
Negli ultimi anni vediamo Gianni Morandi sempre un passo avanti a tutti, come dimostra il successo della sua pagina Facebook e l’attesa per “Capitani coraggiosi”, il nuovo coinvolgente evento che sta portando avanti con Claudio Baglioni. 

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