Arte come espressione massima di quel genio creativo che spazia nei millenni della storia italiana, nelle culture e nelle civiltà che l’hanno attraversata seminando dottrine e progresso, e che compongono il poliedrico ventaglio di bellezza che è, appunto, il Belpaese. 
 
Arte come patrimonio inimitabile e irriproducibile dell’Umanità nella sovrapposizione di stili e opere, nella costruzione di un gigantesco museo all’aperto il cui catalogo risiede in ciascuno delle 8.092 città e paesi (come abbiamo la possibilità di scoprire con la rubrica I Comuni d’Italia).
 
Perchè chiunque ha la possibilità di ripercorrere, oggi magari in chiave più turistica, quel Grand Tour che nel ‘700 e nell’800 i benestanti facevano nel nostro Paese quale indispensabile percorso di formazione culturale, intellettuale e letteraria, non potrà che trovare pregevoli pezzi d’arte e architettura in ogni angolo del Belpaese.
 
Quel “Giardino d’Europa” che ci ha lasciato tesori immensi dall’epoca classica romana al Novecento (diamo un assaggio tutte le settimane in Heritage) oggi purtroppo combatte per sopravvivere al degrado, all’incuria, ai tagli alla cultura e alla cattiva abitudine di dare tutto per scontato. Basti per tutti, il triste esempio dei crolli di Pompei. 
 
Eppure, proprio oggi, in questi drammatici tempi di crisi, il made in Italy che nessuno potrà mai togliere o copiare al Belpaese potrebbe diventare la chiave di rilancio dell’economia nazionale.
Basterebbe un turismo capace di valorizzare lo straordinario racconto visivo che ci hanno lasciato i tanti Leonardo, Michelangelo, Caravaggio, Canova o Modigliani.
 
Non sono solo tessere della storia d’Italia ma mosaico meraviglioso in cui ritrovare lo stupore dell’arte. Ecco, forse bisognerebbe copiare dagli stranieri il loro continuo stupore per l’Italia bella. 
Bisognerebbe guardare attraverso i loro occhi i tesori della nostra terra, per comprenderne il valore, l’importanza e la necessità della loro salvaguardia.

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