Il Belpaese, la culla dell’arte, della cultura e della buona cucina. L’Italia è una meta ambita da molti turisti e studenti provenienti da ogni parte del mondo desiderosi di visitare i luoghi che hanno dato i natali a Michelangelo, Leonardo e Giuseppe Verdi e assaporare insieme le profumate delizie della penisola. Ed è proprio nel cuore di Roma – sul lungotevere, a nord di Piazza del Popolo – che sorge la Temple University, un campus riservato agli studenti d’oltreoceano, mirato ad ampliare le loro conoscenze nel settore delle arti visive e del business internazionale.
 
Kim Strommen, un americano di origini norvegesi, è stato alla guida dell’Università per oltre venticinque anni. Oltre seicento ragazzi statunitensi si sono alternati annualmente sui banchi della Temple. Tra questi, il giovane Garrett Strommen, italiano d’adozione, la mascotte dell’istituto e insieme singolare guida storico-ludica delle meraviglie della capitale. A Roma, dove ha vissuto per più di otto anni  ha frequentato la St. Stephen’s International School , ricevendo The Reverend Wilbur C. Woodhams Medal per meriti in campo artistico.
 
Contemporaneamente ha intrapreso la carriera di attore ed è stato scelto per interpretare tra gli altri, il ruolo di un ragazzo italiano a fianco di Kim Basinger e Daniel Craig in I Dreamed of Africa diretto da Hugh Hudson. Dopo aver terminato gli studi di scrittura creativa all’Università della California (UCLA), decide di fare dell’apprendimento della lingua italiana, una professione e, a questo proposito, fonda nel 2006 a Los Angeles la Strommen Tutoring School – a tutto’oggi importante luogo di ricerca e studio di numerose altre lingue.
 
Tra le collaborazioni di rilievo della scuola, sono da citare: il training di molte delle star del cinema ( Silvester Stallone, Christoph Waltz, Keanu Reeves) sui set di numerosi film, serie e programmi televisivi ( Larry Crown, Castle, Bruno, CSI etc ) e la cooperazione esclusiva con LA  Opera. Recente è la partecipazione attiva come consulente e Italian dialect coach   per un importante blog di ricette italiane –  Kroger, Taste of Italy. “Cucinare è la mia passione –  racconta Garrett  –  non amo andare nei ristoranti italiani, preferisco sperimentare e preparare ricette tipiche della dieta mediterranea, a casa, in tranquillità, ascoltando della buona musica”.
 
Cosa le manca di più dell’Italia?
Ho nostalgia di Roma, dei paesaggi meravigliosi che regala quotidianamente e soprattutto dei miei amici. Fino a qualche tempo fa, prima che nascesse mio figlio, ero solito andare in Messico una volta all’anno con un mio caro amico. Giorni felici in cui adoravo vivere intensamente l’esperienza da turista italiano – contrattare sui prezzi, pranzare in compagnia e  trascorrere il tempo con spassionata leggerezza.
 
È corretto parlare secondo lei di forma mentis italiana?
La creatività, l’apertura mentale, la capacità di divertirsi con poco e la spontaneità, sono tutte caratteristiche propriamente italiane che in qualche modo credo di aver reso mie. Quello che sto cercando di realizzare attraverso la scuola e tutti gli altri progetti in cui sono coinvolto, è di diffonderle unitamente alla lingua e alla cultura, per metterle a disposizione di tutti. Un po’ quello che faceva mio padre a Roma, con la differenza che adesso, ne sono io stesso promotore qui a Los Angeles.
 
La diffusione della cultura attraverso lo studio della lingua. E che mi dice del divertimento?
In pieno stile romano ( meglio forse romanesco) ho istituito una serie periodica e gratuita di meet up, in cui ci si incontra, ci si diverte, e si parla italiano. Un motivo per conoscersi e, insieme, praticare la lingua. Ho in programma poi di realizzare un viaggio vacanza in Italia l’anno prossimo, per vivere intensamente l’esperienza degli agriturismi toscani, del buon vino e ovviamente della storia e dell’arte locale avvalendomi della collaborazione di alcuni professori della Temple University.
 
Prossimi traguardi?
Al momento sto lavorando come intermediario e consulente per creare una scuola pubblica a Glendale (CA) in cui è previsto l’insegnamento dell’italiano (l’ISLA International Studies Language Academy) –  dove spero, fra qualche tempo, di poter mandare anche mio figlio . E poi, per il futuro, desidero offrire un corso gratuito di italiano a Jimmy Kimmel. So già che sarebbe un’esperienza esilarante – Jimmy è profondamente legato alle sue origini e magari, l’anno prossimo, alla festa di San Gennaro, potremmo anche avere il piacere di vederlo esibirsi in napoletano fluente!

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