I think we all agree on this: Palermo is one of Italy’s most beautiful cities. Crossroad between East and West, it is a melting pot of cultures, people, flavors and colors. It is reminiscent of the Middle East like no other place in the country and, for this reason alone, it would be magical already. But it has so much more.
For instance, did you know it has the largest historic centre in Europe? Well… some Italians would disagree, mentioning Genoa and Naples as more likely winners, but UNESCO thinks differently: Palermo’s Old Town is the biggest and only Lisbon’s can compete with it. Palermo is also home to the most ancient paper document in the Old Continent, a bilingual Greek-Arabic letter known as the Lettera di Adelasia degli Aleramici: Adelasia, also known as Adelaide, was the third wife of Roger I, count of Sicily and Calabria, Norman conqueror of the island. And what about its famous — and, to many, utterly creepy — Capuchins’ Catacombs, where for centuries local holy men and nobility were buried? Did you know they were a must-see location of that famed Grand Tour that brought to Italy Byron, the Shelleys, Goethe and Wilde, among others?
Of course, we can’t forget Palermo is also the very cradle of our beautiful, beloved language. In the year commemorating Dante Alighieri, we cannot ignore the fact that the language in which he believed so much, the volgare,was first used in poetry and prose at Frederick II’s court, and that the literary works of the Scuola Siciliana inspired Il Sommo Porta greatly.
These are only a handful of interesting facts about Palermo, which may not have the grandeur of Rome or the popularity of Naples, but which, when it comes to beauty and history, is second to no place. Let’s take a look together at some more interesting facts.
The Teatro Massimo is the largest of its kind in Europe and has an …interesting history
The Teatro Massimo Vittorio Emanuele is the largest building dedicated to opera in Europe. Its construction began in 1875, when the Chiesa delle Stimmate and the Monastero di San Giuliano were torn down to make space for it. According to the legend, the grave of a nun was destroyed during the works and she wasn’t happy about it. Her ghost, known in Palermo as la Monachella (the nun), has haunted the theater since. La Monachella has a bit of a temper, and likes playing practical jokes: it seems that skeptics always trip over the same step, which is aptly known as the grading della suora, the “nun’s step.”
2. La Fontana della Vergogna
Its real name is Fontana Pretoria, but everyone in town knows it as the Fontana della Vergogna, or the “fountain of shame.” Commissioned in 1554 by Florentine nobleman Luigi Toledo, he wasn’t able to pay for it, so it was eventually bought by the city of Palermo in 1581. Its nickname comes from the presence, all around it, of 48 naked statues, which have been at the heart of plenty of gossip throughout the centuries. Some people believe they represent a bunch of Palermo’s naughtiest from the 18th and 19th century, while others mention Queen Joan of Anjou, apparently known for her unmatched sexual appetite and who’s believed to be the lasciviously posed sculpture lying next to that of a horse…
3. Santa Lucia’s “cuccia”
If you’ve been to Sicily on or around the 13th of December, then you must be familiar with the cuccia di Santa Lucia, a dish made of wheat cooked in milk or cream, or even mixed with sheep ricotta. It can be eaten both with cocoa, sugar or olive oil and salt, a bit like porridge. Tradition tells us that, back in 1646, famine had brought Palermo to its knees. On the 13th of December, though, things changed when a ship filled with wheat finally reached its port. Apparently, people were so hungry they didn’t even ground the wheat, but ate as it was. Since then, the cuccia is a staple of Santa Lucia’s feast in Palermo, and a bit everywhere around Sicily.
4. Palermo’s secret rivers
Not many know that the first Palermitans built their homes along a river. Known as Cannizzaro, or Kemonia River, it had a pretty bad reputation because it tended to flood regularly. This is why it was also nicknamed the “bad weather river.” While it no longer exists today, if you walk to Via Porta di Castro you’ll find a plaque remembering its presence.
5.“Il Genio:” he protects the city just like Santa Rosalia
Everyone knows that Santa Rosalia, patron saint of Palermo, is worshipped and loved in town. Not many, on the other hand, may be familiar with il Genio, a mythical figure thought by locals to protect the city. He is represented as a crowned elderly man, his beard divided in two, his body embraced by a snake. You can find his effigy around the city: in the fountain of Villa Giulia, in front of Palazzo Pretorio and even in the Vucciria. He is thought to be the symbol of Palermo and its citizens, the city’s original protector. While there isn’t a clear mythology associated with him, historians believe its cult may date all the way back to pre-Roman times!
Penso che siamo tutti d’accordo su questo: Palermo è una delle città più belle d’Italia. Crocevia tra Oriente e Occidente, è un crogiolo di culture, persone, sapori e colori. Ricorda il Medio Oriente come nessun altro luogo del Paese e, solo per questo, sarebbe già magica. Ma ha molto di più.
Per esempio, sapevate che ha il centro storico più grande d’Europa? Beh… alcuni italiani non sarebbero d’accordo, citando Genova e Napoli come probabili vincitori, ma l’UNESCO la pensa diversamente: il centro storico di Palermo è il più grande e solo quello di Lisbona può competere con esso. Palermo è anche sede del più antico documento cartaceo del Vecchio Continente, una lettera bilingue greco-araba nota come Lettera di Adelasia degli Aleramici: Adelasia, conosciuta anche come Adelaide, era la terza moglie di Ruggero I, conte di Sicilia e Calabria, conquistatore normanno dell’isola. E che dire delle sue famose – e, per molti, assolutamente inquietanti – Catacombe dei Cappuccini, dove per secoli sono stati sepolti santi e nobili locali? Sapevate che erano un luogo imperdibile di quel famoso Grand Tour che portò in Italia Byron, gli Shelley, Goethe e Wilde, tra gli altri?
Naturalmente, non possiamo dimenticare che Palermo è anche la culla della nostra bella e amata lingua. Nell’anno che commemora Dante Alighieri, non possiamo ignorare il fatto che la lingua in cui lui credeva così tanto, il volgare, fu usata per la prima volta in poesia e prosa alla corte di Federico II, e che le opere letterarie della Scuola Siciliana ispirarono molto Il Sommo Porta.
Questi sono solo una manciata di fatti interessanti su Palermo, che può non avere la grandezza di Roma o la popolarità di Napoli, ma che, per bellezza e storia, non è seconda a nessun posto. Diamo un’occhiata insieme a qualche altro fatto interessante.
1.Il Teatro Massimo è il più grande del suo genere in Europa e ha una …storia interessante
Il Teatro Massimo Vittorio Emanuele è il più grande edificio dedicato all’opera in Europa. La sua costruzione iniziò nel 1875, quando la Chiesa delle Stimmate e il Monastero di San Giuliano furono abbattuti per farvi spazio. Secondo la leggenda, la tomba di una suora fu distrutta durante i lavori e lei non ne fu felice. Il suo fantasma, conosciuto a Palermo come la Monachella, infesta il teatro da allora. La Monachella ha un carattere un po’ irascibile e ama fare scherzi: sembra che gli scettici inciampino sempre sullo stesso gradino, che è giustamente conosciuto come la gradinata della suora.
2. La Fontana della Vergogna
Il suo vero nome è Fontana Pretoria, ma tutti in città la conoscono come la Fontana della Vergogna. Commissionata nel 1554 dal nobile fiorentino Luigi Toledo, non fu in grado di pagarla, così fu acquistata dalla città di Palermo nel 1581. Il soprannome deriva dalla presenza, tutt’intorno, di 48 statue nude, che sono state al centro di molti pettegolezzi nel corso dei secoli. Alcuni credono che rappresentino un gruppo di palermitani fra i più cattivi del XVIII e XIX secolo, mentre altri citano la regina Giovanna d’Angiò, pare nota per il suo ineguagliabile appetito sessuale e che si crede sia la scultura in posa lasciva che giace accanto a quella di un cavallo…
3. La “cuccia” di Santa Lucia
Se sei stato in Sicilia il 13 dicembre o giù di lì, allora devi conoscere la cuccia di Santa Lucia, un piatto a base di grano cotto nel latte o nella panna, o anche mescolato alla ricotta di pecora. Può essere mangiato sia con cacao, zucchero o olio d’oliva e sale, un po’ come il porridge. La tradizione racconta che, nel lontano 1646, la carestia aveva messo in ginocchio Palermo. Il 13 dicembre, però, le cose cambiarono quando una nave piena di grano raggiunse finalmente il porto. A quanto pare, la gente era così affamata che non macinò nemmeno il grano, ma se lo mangiò così com’era. Da allora, la cuccia è un punto fermo della festa di Santa Lucia a Palermo, e un po’ ovunque in Sicilia.
4. Il fiume segreto di Palermo
Non molti sanno che i primi palermitani costruirono le loro case lungo un fiume. Conosciuto come Cannizzaro, o fiume Kemonia, aveva una reputazione piuttosto cattiva perché tendeva ad allagarsi regolarmente. Per questo era anche soprannominato il “fiume del cattivo tempo”. Oggi non esiste più ma se camminate fino a Via Porta di Castro troverete una targa che ricorda la sua presenza.
5. “Il Genio:” protegge la città proprio come Santa Rosalia
Tutti sanno che Santa Rosalia, patrona di Palermo, è venerata e amata in città. Non molti, d’altro canto, hanno familiarità con il Genio, una figura mitica che per la gente del posto protegge la città. È rappresentato come un uomo anziano con la corona, la barba divisa in due, il corpo abbracciato da un serpente. Si può trovare la sua effigie in giro per la città: nella fontana di Villa Giulia, davanti al Palazzo Pretorio e persino nella Vucciria. Si pensa che sia il simbolo di Palermo e dei suoi cittadini, il protettore originale della città. Pur non essendoci una chiara mitologia a lui associata, gli storici credono che il suo culto possa risalire addirittura all’epoca pre-romana!
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