Tiziano Ferro, in qualità di ospite, ha aperto il 67° Festival di Sanremo con “Mi sono innamorato di te”, omaggio a Luigi Tenco tragicamente scomparso cinquant’anni fa durante la sua partecipazione alla kermesse sanremese. Il ricordo di Tenco è proseguito con la versione strumentale di “Vedrai vedrai”, eseguita dall’orchestra del Festival con una ricca e suggestiva sezione di archi.
L’edizione 2017, presentata da Carlo Conti e Maria De Filippi, è stata accolta con successo dai telespettatori, con il record di ascolti per ognuna delle cinque serate, culminato con il 58,4% di share della finale.
Francesco Gabbani ha vinto a sorpresa il Festival di Sanremo, superando nello scontro finale la favorita Fiorella Mannoia. Al terzo posto si è classificato Ermal Meta, rivelazione della rassegna anche grazie all’interpretazione di “Amara terra mia”, il brano di Domenico Modugno con cui ha primeggiato nella serata delle cover.
Gabbani si è aggiudicato il Festival con “Occidentali’s Karma” una canzone orecchiabile e festaiola, sottolineata dall’esibizione del ballerino Filippo Ranaldi, esibitosi sul palco con addosso costume e maschera di una scimmia. L’anno scorso il cantante toscano vinse la sezione nuove proposte di Sanremo con “Amen”.
Fiorella Mannoia ha partecipato per la quinta volta a Sanremo con “Che sia benedetta”, un brano emozionante, caratterizzato da una lunga progressione musicale e da un inciso inconsueto. La canzone si adatta bene alle corde vocali di Fiorella ed è in linea con il suo repertorio, un inno alla vita tra amore e impegno.
“Che sia benedetta” è un pezzo che nella forza emotiva richiama “Chiamami ancora amore”, con cui Roberto Vecchioni vinse il Festival del 2011. Sono passati sei anni e da allora gli italiani hanno senz’altro maggiore voglia di leggerezza, preferendo distrarsi con i ritmi di Gabbani piuttosto che appassionarsi alle argomentazioni della cantante romana.
Questa edizione del Festival ha evidenziato, caso mai ce ne fosse stato bisogno, l’incedere di un inevitabile cambio generazionale, negando l’accesso alla finale ad alcuni storici protagonisti: Al Bano, Ron, Gigi D’alessio.
Paola Turci ha preso parte alla gara con la grintosa “Fatti bella per te”, 31 anni dopo l’esordio con “L’uomo di ieri” di Mario Castelnuovo e Gaio Chiocchio. Zarrillo si è presentato, per la dodicesima volta, con “Mani nelle mani”; mentre nella serata delle cover ha riproposto “Se tu non torni”, storico brano di Miguel Bosè, conosciuto in tutto il mondo di lingua spagnola con il titolo di “Si tu no vuelves”.
L’ambito Premio della Critica “Mia Martini” è stato vinto da Ermal Meta con “Vietato morire”, mentre Fiorella Mannoia si è aggiudicata il premio Sergio Bardotti per miglior testo e il premio Lucio Dalla della sala stampa. Il premio Giancarlo Bigazzi, per il miglior arrangiamento, è andato ad Al Bano con il brano “Di rose e di spine”, una romanza di altri tempi confezionata ad arte da Maurizio Fabrizio per la vocalità del cantante pugliese.
La sezione Nuove proposte è stata vinta da Lele con “Ora mai”, il ventenne di Pomigliano D’Arco arrivato sul palco dell’Ariston direttamente dal talent “Amici”, mentre il Premio Mia Martini Nuove Proposte è stato assegnato a Maldestro, nome d’arte di Antonio Prestieri, l’artista campano in gara con il brano “Canzone per Federica”.
Come da tradizione sul palcoscenico del festival si sono succeduti numerosi ospiti, non prima di avere riservato un generoso tributo mediatico agli uomini e alle donne che dedicano la loro vita agli altri, soprattutto in occasione di calamità ed eventi drammatici: croce rossa, vigili del fuoco, soccorso alpino, forze armate, guardia di finanza e protezione civile.
Un altro grande protagonista è stato Zucchero Fornaciari, esibitosi in un apprezzato duetto virtuale con Luciano Pavarotti, riproponendo quel “Miserere” che incisero insieme nel 1992.
Molto apprezzata anche Giorgia, che ha cantato il nuovo brano “Vanità” e un medley dei successi che l’hanno resa famosa: “E poi” (esordio sanremese del 1994), “Come saprei” (vittoria al Festival del 1995) e “Di sole e d’azzurro”. La sua performance è stata emozionante e non è mancato un pizzico di ironia, soprattutto durante l’esecuzione di “Come saprei”, quando ha scherzato con il pubblico improvvisando una gag durante l’acuto finale.
Presentato da Maria De Filippi, il giovanissimo Emanuele Fasano ha suonato “Non so come mai”, il singolo d’esordio prodotto da Caterina Caselli. Emanuele è diventato un fenomeno virale su Internet grazie al video che lo ritrae mentre suona il pianoforte alla stazione ferroviaria di Milano. Il ragazzo è figlio di Franco Fasano, vincitore come autore del Festival di Sanremo 1989 con il brano “Ti lascerò”, interpretato da Anna Oxa e Fausto Leali. Tra gli ospiti dell’Ariston Keanu Reeves e Robbie Williams.