Festival del Cinema di Roma 2012: Lo smoking romano della Settima arte per la settima edizione

Tra le pellicole più attese, al Festival Internazionale del Cinema di Roma, quelle del Concorso Internazionale.

In gara tra i lungometraggi “A glimpse inside the mind of Charles Swan III” di Roman Coppola (Usa), “Aku no kyôten” di Takashi Miike (Giappone), “E la chiamano estate” di Paolo Franchi (Italia) e “Main dans la main” di Valérie Donzelli (Francia). Tra i Fuori Con-corso fanno parlare “Bullet to the head” di Walter Hill (Usa), “Le guetteur” di Michele Placido (Francia), “Una pistola en cada mano” di Cesc Gay (Spagna) e “Black star” di Francesco Castellani (Italia). 

Un “terzo tempo” del Festival, Cinema XXI, prevede un’originale linea di concorso per le nuo-ve correnti del cinema mondiale, senza distinzione di genere e durata. Fra i titoli: “Jungle love di Sherad Anthony Sanchez (Fi-lippine),“Nature of aberration” di Krissakorn Thinthupthai (Thai-landia),“The museum of imagination”di Amit Dutta (India) e “Narmada”di Manon Ott e Gré-gory Cohen (Francia). 
 
C’è poi una sezione dedicata al Belpaese, non a caso intitolata “Prospettiva Italia”, che dà spazio alle nuove tendenze del cinema nostrano, con “L’isola dell’angelo caduto” di Carlo Lucarelli, “La scoperta dell’alba” di Susanna Nicchiarelli, “Pinuccio Lovero Yes I Can”di Pippo Mez-zapesa, e “Les yeux du renard” di Chiara Malta e Sebastien Lau-denbach. Infine, spazio ad Alice nella Città, rassegna per ragazzi. Unico italiano in concorso  “Pulce non c’è”, di Giuseppe Bonito.
 
Il Festival di Roma continua ad essere un importantissimo showcase di opere provenienti da tutto il mondo, che avranno l’occasione di mettere in luce un cinema non necessariamente hollywoodiano. Ma Hollywood ha fatto scuola e continua a essere punto di riferimento con tre masterclasses d’eccezione con i registi Walter Hill, Paul Verhoeven e Douglas Gordon, e con l’attore James Franco.
 
Sotto gli occhi esigenti e affascinati del pubblico, la città eterna indosserà lo smoking del “Septième art”, per far sognare una volta di più.
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