È una sorta di piccola città: autonoma e funzionale. All’interno della villa estiva del Papa, a Castelgandolfo, in uno degli angoli più verdi e più tranquilli dei Castelli Romani, vi è anche una fattoria, situata nella parte estrema della residenza del Pontefice, quella che si affaccia verso Albano.
Fu Pio XI a volere un’azienda agricola nella villa papale, ricavata dai resti di una residenza dell’Imperatore Diocleziano, quasi volesse certificare l’attenzione della Chiesa verso il mondo rurale.
Gradualmente, con il fattivo contributo di coloro che giornalmente vi lavorano, la fattoria si è allargata, diventando, per il Pontefice, un luogo ulteriore dove meditare. Già, perché – raccontano a Castelgandolfo – anche Papa Ratzinger, quando vi soggiorna, è solito passeggiare all’interno della fattoria, scambiando quattro chiacchiere con i fattori ed i giardinieri. Anche Papa Wojtyla era abituato a farlo: la fattoria, insomma, col passare degli anni, è diventata una parte importante dell’intero complesso della villa pontificia.
All’interno di essa vi sono oltre trecento galline che producono duecento uova al giorno. Un bracco le protegge dagli animali selvatici che abitano il boschetto adiacente. I polli, invece, sono rigorosamente ruspanti. Non solo: due falchi volano in cielo per proteggere i frutteti (ricchi di albicocchi e peschi) dagli assalti in picchiata delle cornacchie. Le mucche in produzione sono venticinque, sistemate in una moderna vaccheria. Le mucche papali sono rinomate e producono giornalmente oltre cinquanta litri di latte a testa. Il dato è rilevante se si considera che una mucca “normale” produce, al giorno, trenta litri. Si alimentano alla stessa maniera con cui si alimentano le mucche che danno vita al Parmigiano Reggiano.
Nella fattoria anche le api sono risorsa insostituibile: otto alveari regalano, infatti, un particolare tipo di miele pregiato ed introvabile in commercio. Tradizionale e moderna, al tempo stesso, la fattoria dispone di una pastorizzatrice all’avanguardia per il latte, venduto nello spaccio attiguo, letteralmente preso d’assalto dai compratori. La fattoria costituisce anche il luogo ideale dove custodire specifici regali fatti ai Pontefici al termine di viaggi pastorali: in passato, ad esempio, vi erano anche le gazzelle, donate a Papa Pio XI dal delegato apostolico in Egitto, oppure i cinghiali, regalati a Paolo VI.
La fattoria conserva l’aspetto del rustico antico, familiare e di larghissime suggestioni. Papa Ratzinger, nei lunghi periodi che trascorre a Castelgandolfo, ama rilassarsi sotto gli uliveti: sono secolari e garantiscono una produzione annua che oscilla tra i duemila e i tremilacinquecento litri di olio. Le storie, le testimonianze e le curiosità della fattoria papalina sono state oggetto di servizi e trasmissioni speciali di tante tv, registrando sempre altissimi indici di ascolto. Segno che alla gente qualunque i racconti di questo angolo remoto di Castelgandolfo piacciono ed intrigano.