Il ‘regno’ di Antonio Conte sulla panchina azzurra prosegue, ma sono arrivate le prime difficoltà: contro l’Azerbaigian, si sono riviste caratteristiche dell’Italia fin troppo note durante partite non di cartello. Incertezze e titubanze si sono ripresentate per lunghi tratti e sono parse frutto di quella ‘mancanza di fame’ che spesso contraddistingue gli Azzurri nelle partite contro avversari non di prestigio.
FA TUTTO CHIELLINI. Contro la squadra del Ct Berti Vogts, priva di veri talenti, ma tutt’altro che rinunciataria o male organizzata, come prevedibile, i calci piazzati sono risultati determinanti. E Giorgio Chiellini, in questo fondamentale, è uno specialista. Il difensore della Juventus ha segnato la sua prima doppietta in Nazionale, sbloccando il risultato al 43’ del primo tempo e chiudendo la gara al 37’ del secondo tempo. Nel mezzo, però, il ‘blackout’ dell’autorete che è valsa il momentaneo pareggio degli azeri.
LAVORO DA FARE. Aldilà del Chiellini-show, Conte avrà molto su cui ragionare: tanto per cominciare le leggerezze difensive, come quella in occasione del gol azero, dove tutto il pacchetto arretrato è parso poco concentrato e decisamente superficiale. In fase offensiva manca un finalizzatore affidabile: Immobile corre e lotta, ma incide poco. Zaza, dopo un grande avvio di stagione, è sprofondato in una crisi piuttosto evidente.
L’Italia deve forzatamente trovare il risultato attraverso il gioco, piuttosto che grazie alla classe pura. Da questo punto di vista, il Ct sta evidentemente cercando di riproporre gli automatismi della ‘sua’ Juventus, solo che gli interpreti sono molto differenti. Pirlo è di nuovo al timone, ma sulle fasce non ci sono né Lichsteiner, né Asamoah e in mediana mancano la forza di Pogba e gli inserimenti di Vidal. Il risultato è una manovra troppo lenta e poco coraggiosa che dà modo, anche ad avversari qualitativamente inferiori, di ricompattarsi e coprirsi.
BELLE SORPRESE. Il Ct avrà comunque delle positività su cui impostare il lavoro del futuro prossimo. Innanzitutto, la squadra sa vincere: anche in una serata grigia e poco brillante, gli Azzurri hanno trovato la forza di portare a casa tre punti fondamentali.
In secondo luogo, si è visto nuovamente un Giovinco estremamente ispirato. La ‘Formica atomica’ trova pochissimo spazio nella Juventus ma, nelle sue recenti prestazioni in Nazionale, ha sempre messo in mostra una motivazione recuperata e, soprattutto, si è proposto come uno dei pochi talenti presenti nel gruppo azzurro.
CONTE CONSAPEVOLE. Antonio Conte, dopo la partita, è comunque parso soddisfatto: a suo parere il torto principale degli Azzurri è stata la “mancanza di cinismo”. “Serve più concretezza sotto porta – ha affermato il Ct -e tenere in vita partite così è sempre un rischio”. Conte è anche consapevole dell’impatto positivo avuto da Giovinco: “Seba salta l’uomo e vede bene la porta. Io non regalo convocazioni a nessuno”.
Un maggiore minutaggio, per il piccolo attaccante bianconero, sembra prevedibile: sarebbe una scelta coraggiosa, ma difficilmente errata. Conte lo sa e non è mai stato un allenatore ossequioso di gerarchie ‘polverose’.