AZZURRINI DA URLO – L’Europeo Under 21 disputato in Israele – comunque andrà la finale contro la Spagna, che si giocherà martedì 18 giugno (chi scrive lo fa lunedì 17, Ndr) –, rappresenta già ora un successo per gli Azzurrini di Devis Mangia.
L’Under 21 ha vinto con merito il proprio girone, regolando la tignosa Inghilterra nella gara d’esordio, travolgendo i padroni di casa di Israele e pareggiando – con qualche sofferenza, frutto di una formazione pesantemente rimaneggiata – solo contro la Norvegia. In semifinale, l’Italia ha avuto ragione della talentuosa (ed espertissima, visto che quasi tutti i suoi giocatori calcano già palcoscenici di primo livello) Olanda al termine di una gara dura, ma che è quasi sempre stata amministrata con autorità dagli Azzurrini.
Mangia ha avuto il grande merito di creare un gruppo affiatato e combattivo che, a supporto del grande talento offensivo presente in squadra, ha creato una solidissima fase difensiva: a conti fatti, in questo Europeo, l’Italia ha incassato una sola rete (su rigore, contro la Norvegia). Se Insigne, Gabbiadini (torneo di altissimo livello, il suo), Borini, Destro, Immobile, Florenzi, Bertolacci e Verratti erano in qualche modo protagonisti attesi, si deve dare credito a Donati, Bianchetti, Caldirola, Regini, Biraghi e Bardi per l’inviolabilità della rete azzurra. Proprio il pacchetto arretrato – il reparto meno ‘famoso’ di questa Under 21 – si è rivelato il più compatto e preciso.
Merito del Dna ‘difensivo’ del calcio italiano? Certo. Ma non si devono nascondere l’operato del Ct e la dedizione dei singoli calciatori. La finale con la Spagna sarà partita durissima. Gli iberici sono – e lo hanno abbondantemente dimostrato – la selezione più forte del torneo. Ma questa Italia potrà dare filo da torcere persino alle ‘Furie Rosse’.
CONFEDERATIONS PER IL RISCATTO – La Nazionale maggiore, al contrario dell’Under 21, arrivava da un periodo tutt’altro che brillante. Il percorso verso la qualificazione al Mondiale è proseguito con una buona continuità di risultati, ma senza prestazioni convincenti. E le ultime uscite (il sofferto 0-0 con la Rep. Ceca e il deludente 2-2 nell’amichevole contro Haiti) avevano fatto suonare l’allarme.
Prandelli è corso ai ripari: per cercare di ‘ricaricare’ gli spenti Azzurri, ha notevolmente alleggerito i carichi di lavoro giornalieri e, per l’esordio in Confederations contro il Messico, ha messo in campo una squadra diversa, imperniata su un centrocampo fitto e dal notevole tasso tecnico.
Risultato? Una delle migliori Nazionali degli ultimi tempi, che ha saputo dominare un Messico comunque in evidente ritardo fisico. Il risultato (2-1 per gli Azzurri) sarebbe addirittura potuto essere più roboante, ma l’Italia ha davvero sprecato molto in avanti.
Oltre alla mediana di altissima caratura tecnica (in cui spicca l’eterno Pirlo), hanno impressionato Balotelli e De Sciglio. Il primo è il vero ‘top player’ della Nazionale (e in Brasile è amatissimo), il secondo ha giocato con la sicurezza del veterano, lasciando intravedere tocchi di classe sopraffina.
Giappone e Brasile sono avvistati.