Intesa perfetta, amicizia profonda. Non solo due talenti personali ma la capacità, maturata partita dopo partita, di affinare il gioco di coppia tanto da vincere tutto insieme. L’abbraccio finale, in campo, sulla battuta vincente, ha raccontato tutto: il lavoro di squadra ha pagato con il risultato più grande.
Battendo la coppia franco-magiara Timea Babos – Kristina Mladenovic (6-1 e 6-3 in appena 56 minuti), almeno venti centimetri più alte e dal fisico più imponente del loro, Sara Errani e Roberta Vinci hanno conquistato la finale di Wimbledon mettendo la firma e la maglia azzurra in tutti i tornei dello Slam, per la prima volta nella storia del tennis italiano. Un risultato notevole anche a livello internazionale, visto che è un traguardo conquistato finora da pochissime giocatrici al mondo.
Finora, nell’era degli Open, ci sono riuscite solo tre coppie plurititolate: Martina Navratilova e Pam Shriver, Gigi Fernandez e Natasha Zvereva e le sorelle Serena e Venus Williams.
Il risultato non è che il frutto di una lunga rincorsa cominciata a Melbourne due anni fa, coronata da grandi conquiste come gli Australian Open vinti due volte nel 2013 e 2014, il Roland Garros e gli Us Open nel 2012, e oggi premiata da 410 mila euro. Al palmares si aggiungono 8 finali Slam e 5 Slam per un totale di 23 titoli ottenuti grazie a 38 match vinti e appena 8 sconfitte subite.
Il career Grand Slam celebra un risultato macinato, torneo dopo torneo, a partire dal 2009 quando le due top player hanno giocato in coppia per la prima volta. Era Francia-Italia di Fed Cup a Orleans. Sconfissero, a risultato acquisito, la coppia Beltrame-Dechy. Fu un esordio vincente, soprattutto nell’intesa, che poi è stato replicato con convinzione a partire dal 2011 quando le due tenniste, insieme ai rispettivi allenatori Pablo Lozano e Francesco Cinà, hanno deciso di giocare in coppia tutti i tornei di doppio, dopo la finale persa a Marbella.
Il risultato in realtà è doppio perchè la tarantina Roberta Vinci e l’emiliana Sara Errani sono anche le prime italiane di sempre a vincere a Wimbledon e a rompere finalmente l’incantesimo di un campo verde che sembrava inarrivabile per chiunque, uomo o donna italiano.
Nel 1956 Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola si fermarono in finale contro gli australiani Lew Hoad e Ken Rosewall e solo 89 anni prima, nel 1925, quando si giocava tutto un altro tennis, Uberto de Morpurgo in coppia con l’americana Elizabeth Ryan, perse la finale del doppio misto a vantaggio delle francesi Suzanne Lenglen e Jean Borotra.
Le due giovani campionesse avevano invano tentato la sfida al manto erboso inglese per cinque volte: avevano perso al terzo turno nel 2010 contro la coppia Peschke-Srebotnik e nel 2011 contro il doppio Llagostera Vives-Parra Santonja. Nel 2012 si erano invece fermate ai quarti quando furono eliminate dal duo Hlavackova-Hradecka e ancora al terzo turno nel 2013 contro Goerges-Zahlavova.
Nel singolare invece, Sara Errani, 3^ nel ranking mondiale di doppio e 14^ nel singolare, ha perso il suo match contro Caroline Garcia al primo turno con un punteggio di 6-2 6-7 5-7. Roberta Vinci, ora terza nel ranking mondiale del doppio e 2^ del singolo, è stata battuta dalla croata Donna Vekic per 6-4, 4-6, 6-4.