En plein sfiorato, ma trionfo centrato. Il tennis italiano torna a ruggire e, dopo le incertezze di Fed Cup, ripropone “Saretta” Errani al top. La campionessa azzurra ha trionfato nel torneo Wta di Rio de Janeiro battendo, da testa di serie numero 1 del tabellone carioca, la ventenne slovacca Anna Schmiedlova 7-6, 6-1 in finale.
Vittoria netta che per pochissimo, Fabio Fognini, sul fronte maschile, non è riuscito a bissare contro David Ferrer vanificando suo malgrado quella che sarebbe potuta diventare una delle giornate più belle nella storia del tennis italiano. L’azzurro, dopo aver battuto Rafa Nadal in semifinale, è stato piegato da un altro spagnolo, David Ferrer con il risultato finale di 6-2, 6-3.
Sara Errani? In barba a qualsiasi tipo di scaramanzia, ha fatto 8 al 17esimo tentativo. Non stiamo dando i numeri, ma solo snocciolando le cifre aggiornate della “Saretta” nazionale nel caldo torrido di Rio de Janeiro.
Perché il trofeo messo in bacheca è proprio l’ottavo della carriera sempre più incredibile della Errani conquistato proprio alla diciassettesima finale in carriera. Il tutto dovendo tenere testa ad uno dei talenti più puri ed emergenti del tennis mondiale, Anna Schmiedlova, scioltasi come neve al sole nel secondo set, dopo aver costretto la Errani ad un paio di miracoli nel primo chiuso 7-6.
Incassato il colpo, la giovane slovacca, non ha potuto far altro che alzare bandiera bianca concedendo via libera alla gioia dell’azzurra a due anni quasi esatti dal trionfo Wta di Acapulco.
Impresa sfiorata. Mastica amaro, invece, Fabio Fognini. Perché dopo aver regolato in semifinale un certo Rafa Nadal, tutti si aspettavano il guizzo in finale contro l’altrettanto forte David Ferrer. Ed invece la nona finale in carriera del Fabio nazionale non ha portato il risultato finale per merito di un super Ferrer per niente intimorito dalle traiettorie di Fognini e soprattutto dal caldo torrido brasiliano.
Il bilancio tra i due d’altronde, era tutt’altro che incoraggiante con Ferrer vittorioso in tutti e 7 gli incroci in carriera (da Wimbledon 2009 alla finale del torneo di Buenos Aires dello scorso anno).
Dato da aggiornare a favore dello spagnolo dopo il 6-2 6-3 con cui ha regolato in finale l’azzurro in un’ora e 23 minuti di gioco.
Fabio, comunque, al di là di qualche errore gratuito di troppo ha poco da rimproverarsi, troppo solido e in forma Ferrer e troppo scarico lui dopo il successo della semifinale. Il valenciano, n° 9 del ranking Atp, ha conquistato così il secondo titolo stagionale, dopo quello di Doha, il 23° in carriera, aprendo nel migliore dei modi la stagione sulla terra battuta.