C’è un “made in Italy” che non passerà mai di moda. È quello dello sport che negli ultimi tempi, sta giustamente occupando le prime pagine di tutti, o quasi, i mezzi di comunicazione nazionali e internazionali.
 
E in un clima di festa perenne per i nostri sportivi, si inserisce l’ultima grande impresa di una ragazza speciale, napoletana doc, che per assecondare la sua fame di successi e il suo talento, ha dovuto emigrare a 4000 km da casa. Quella che stiamo per raccontarvi è la storia di Antonella Del Core, la leonessa della pallavolo italiana che all’età di 33 anni ha conquistato la sua quarta Champions League in carriera con la maglia della Dinamo Kazan.
 
Una grande impresa in un periodo di profonda crisi dei cosiddetti sport minori. 
Del Core ha lasciato il Belpaese cedendo alle sirene russe che, per sua ammissione, continueranno ad attirare grandi atleti nei prossimi anni: “Lo sport in Russia è sovvenzionato dalla Stato – ha dichiarato la pallavolista napoletana – e pertanto le società possono permettersi il lusso di ingaggiare grandi atleti innalzando notevolmente il livello di competizione. A Kazan mi trovo molto bene, anche se oggettivamente mi manca tanto la mia Italia dove c’è la mia famiglia e mio marito che mi aspettano”. 
 
Dura la vita dell’emigrante in una terra culturalmente e climaticamente lontana anni luce dalla propria: “Quando tutto va bene, ci sono 2 o 3 gradi – ha proseguito Antonella Del Core – e in quel caso posso uscire dopo gli allenamenti per rilassarmi con le compagne di squadra facendo compere o semplicemente per visitare Kazan. Sono capitata in una piccola città dove l’inverno è molto rigido rispetto a Mosca, che ho conosciuto nella passata stagione, e pertanto resto quasi sempre a casa dopo e prima allenamenti e partite. È dura quando sento i miei familiari che mi raccontano la dolcezza del clima italiano in generale e di Napoli nello specifico, ma in questo momento della mia vita devo stringere i denti e pensare che tra poco potrò tornare a casa”. 
 
Intanto si gode la quarta Champions League in carriera a cui la Cev (Confederazione Europea di Volley) ha aggiunto il riconoscimento individuale di miglior battitrice delle Final Four svoltesi a Baku: “Non è stata la vittoria più bella, perché ricordo ancora la mia prima Champions conquistata con Bergamo – ha ricordato la Del Core – all’epoca piansi in campo dalla gioia mentre in questa circostanza si è trattato di un successo maturo e pertanto festeggiato in maniera più sobria. O meglio, festeggiato alla russa…”. 
 
Considerazione d’obbligo visto che in Russia ci sono alcune be-vande dall’alto tasso alcolico che in queste circostanze vengono utilizzate per accompagnare i festeggiamenti: “Diciamo che le nostre auto che si dirigevano verso l’aeroporto dopo la finale viaggiavano a zig zag anche se la strada era dritta – ha ironizzato la pallavolista azzurra – ma in generale abbiamo festeggiato in maniera tranquilla quella che è comunque stata una grande vittoria per tutta l’organizzazione”. 
 
E adesso, quali altre sorprese le riserverà il destino? 
“Dopo il mondiale per club (a maggio) tornerò a casa per stare un po’ con i miei e mio marito. Poi penserò seriamente al mio futuro, a se continuare a giocare o dedicarmi alla famiglia. 
Poi, ci sarebbe un altro impegno con la nazionale che vorrebbe farmi partecipare ai mondiali che si terranno a settembre in Italia. Ci sto pensando, ma non ho ancora deciso – ha concluso Antonella Del Core – non è mio costume partecipare a questo tipo di eventi tanto per farlo. Solo se sarò al 100% darò la mia disponibilità”. 
 
Parola di Antonella Del Core, parola di una giocatrice che nel suo palmares vanta, solo con la nazionale, un quantitativo di metallo prezioso da far invidia al “caveau” dei migliori casinò di Las Vegas. 
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