Si intitola Inside Dalì ed è la nuova mostra digitale immersiva realizzata da Crossmedia Group di Firenze con il supporto della Fondazione Gala Salvador Dalí. E’ ospitata nella Cattedrale dell’Immagine di Santo Stefano al Ponte, a Firenze, e sarà arricchita anche da una sezione reale con alcune opere dell’artista catalano: in particolare le 100 xilografie dedicate alla Divina Commedia di Dante Alighieri. La nuova, grande avventura digitale punta a esplorare l’universo onirico immaginario di Salvador Dalí e a riscoprire la vita di quello che è stato uno dei maggiori pittori del XX secolo e la vera icona del surrealismo.
Un’esperienza multisensoriale che si colloca tra immaginazione e realtà, ma anche un mix di tecnologie all’avanguardia, immagini, veri e propri artefatti, illusioni e allusioni, il tutto in simbiosi perfetta con l’universo unico dell’artista catalano.
Ogni giorno avranno luogo le ininterrotte repliche della mostra immersiva, nel cui cuore si trova uno spazio multimediale a 360°, per una superficie di più di 400 m2, dove il visitatore è indotto ad attraversare il mondo del genio surrealista in una completa e “daliniana” immersione di oltre 35 minuti: un momento altamente emozionale che colpirà gli spettatori come niente prima d’ora.
«In questi due anni – ha detto Federico Dalgas Pandolfini, presidente e amministratore delegato dell’azienda fiorentina – abbiamo lavorato tanto all’estero, anche se non abbiamo prodotto. Questa è la prima mostra dopo due anni, che giunge al termine di un periodo particolarmente duro per tutto il settore culturale. Siamo certi che questo strumento possa essere di interesse per pubblici diversi. come quello della scuola e dei giovani in generale, particolarmente attratti sia da Dalì, sia dalle nuove tecnologie».
«Questa mostra è il segno di un’importante cooperazione, suscita emozioni e alimenta la cultura della pace – ha detto Montse Aguer, Direttore della Fondazione Gala Salvador Dalì -. E’ anche il segno della relazione tra Firenze e Dalì, che ricorda l’amore dell’artista catalano per i Rinascimento e il concetto di armonia. Da sottolineare che si tratta della prima mostra che inauguriamo dopo i vari lockdown ed è quindi un bel segnale di ottimismo, una scommessa sulle nuove tecnologie che vede protagonista Crossmedia per attrarre gli spettatori più giovani».
«Una mostra che è un’esperienza multisensoriale unica e imperdibile – ha sottolineato la vicesindaca di Firenze Alessia Bettini -. Tecnologia digitale a servizio dell’arte per riscoprire in un luogo prezioso l’opera di uno dei più importanti artisti del XX secolo che è Salvador Dalì. Non solo, gli allestimenti dell’area museale permettono invece di conoscere un Dalì inedito, quello delle illustrazioni della Divina Commedia. Un connubio non forse conosciuto come merita quello tra l’artista catalano e il Sommo Poeta che va a arricchire il calendario di iniziative per i 700 anni dalla morte di Dante. Un aspetto che senza dubbio merita di essere approfondito. Grazie davvero a tutti coloro che hanno permesso la realizzazione di questo evento».
Ad arricchire la natura dell’evento, lo spazio immersivo è preceduto da un’ampia area museale dove il pubblico potrà confrontarsi con il multiforme ingegno di Dalí, venendo a contatto con alcune delle produzioni meno conosciute del maestro surrealista. I dischi da lui prodotti, i libri, una campagna pubblicitaria per le ferrovie francesi, che vanno ad aggiungersi al ciclo delle 100 xilografie originali magistralmente ricavate dagli acquerelli eseguiti dal pittore catalano per la Divina Commedia in occasione del settecentenario della nascita di Dante Alighieri.
In vista della commemorazione del 700º anniversario della nascita del Sommo Poeta, nel 1950 l’Istituto Poligrafico dello Stato commissionò a Salvador Dalí un ciclo di illustrazioni della Divina Commedia. L’artista vi lavorò per quasi nove anni, dando vita a 100 acquerelli che nel 1960 furono esposti al Musée Galliera di Parigi. Purtroppo, l’opera così come era stata inizialmente pensata non vide mai la luce a causa di una polemica sollevata da alcuni settori dell’opinione pubblica italiana contrari al fatto che una simile impresa fosse affidata a un artista straniero.
Nel 1962 fu però l’editore fiorentino Mario Salani a riproporre l’idea, progettando, in sinergia con la casa editrice Arti e Scienza di Roma, un’edizione della Commedia in sei libri, due per ogni cantica, corredati dalle tavole di Dalí e con la supervisione scientifica di Giovanni Nencioni, allora riconosciuto come il più autorevole tra gli studiosi della lingua italiana.
Il percorso di Dalí nel poema dantesco intesse un dialogo intimo e personale con l’opera del poeta, che viene approcciata con uno sguardo che potremmo definire psicoanalitico. Inferno, Purgatorio e Paradiso diventano terreno di cimento per ipotizzare leggi prospettiche estranee alla razionalità umana; lo spazio e il tempo si dilatano per aderire a una dimensione interiore che non è possibile conoscere con gli strumenti della comune logica.
Giuseppe Costa, Presidente di Opera Laboratori Fiorentini: «Il lockdown ha dato un forte impulso al digitale dando la possibilità di fruire, anche a distanza, dell’immenso patrimonio artistico che ci circonda. Da sempre siamo sostenitori delle nuove tecnologie applicate all’arte e alla cultura e già le utilizziamo con successo in altri contesti dove operiamo, come a Siena e Montalcino in musei immersivi e percorsi di videomapping. Per questa ragione siamo ben felici di aver collaborato all’allestimento di questa mostra oltre che alla gestione dei servizi aggiuntivi nella Cattedrale dell’Immagine di Firenze. Siamo convinti che l’esperienza multisensoriale offerta da Inside Dalí sia un progetto che valorizza il luogo che l’ospita e allo stesso tempo proietta i visitatori all’interno della creazione artistica di un’icona del surrealismo».