Fra i tre giocatori italiani presenti stabilmente nel massimo campionato di basket americano, la spettacolare NBA, Danilo Gallinari è quello che in questa stagione sta vivendo la sua vera e propria consacrazione.

 
Se Andrea Bargnani nei Toronto Raptors ha la sfortuna di giocare in una delle squadre meno attrezzate non solo della Atlantic Division ma di tutto il torneo, e Marco Belinelli sta dando mostra del suo talento al primo anno in una grande squadra piena di stelle come i Chicago Bulls, Danilo Gallinari è ormai diventato un idolo per tutti i tifosi dei Denver Nuggets.
 
NUGGESTS CONTRO LAKERS – Nello scontro avvenuto nella prima domenica dell’anno 2013 allo Staples Center, in casa dei blasonati Los Angeles Lakers guidati dall’italo-americano Mike D’Antoni, Gallinari ha avuto un ruolo da protagonista nella sorprendente vittoria esterna per 112-105 dei suoi Nuggets.
 
Danilo infatti, dopo un inizio sofferente, ha chiuso la partita con ben 20 punti totali, 6 rimbalzi e 2 assist, rimanendo in campo per più di mezz’ora, ma soprattutto piazzando il tiro da tre punti che allo scadere della gara ha praticamente dato il colpo di grazia ai Lakers, nonostante un grande Kobe Bryant. La sua precisione e freddezza a pochi secondi dalla fine della partita è stata poi impreziosita dai tiri liberi finali che sono serviti ad arrotondare il tabellino personale del cestista italiano.
 
La compagine di Denver aveva già dato grande prova di sé lo scorso 26 dicembre 2012, sconfiggendo alla grande la squadra più titolata di Los Angeles, che va detto sta vivendo un profondo periodo di crisi tecnica e mentale, ma questa vittoria vale sicuramente ancora di più in quanto colta in trasferta in casa dei Lakers.
  Danilo Gallinari con la casacca dei Denver Nuggets

  Danilo Gallinari con la casacca dei Denver Nuggets

 
IL ROOSTER MATURA – Il gigante italiano ex-beniamino dell’Olimpia Milano, squadra nella quale aveva giocato anche il padre Vittorio, è soprannominato dai tifosi americani “the Rooster” ovvero il Gallo. 
Danilo sembra ormai avere trovato la sua dimensione ideale nella squadra del Colorado, dalla quale è stato acquisito nel febbraio del 2011 in un maxi scambio con i New York Knicks, franchigia che lo ha fatto debuttare nella NBA appena ventenne e nella quale è rimasto per due anni e mezzo.
 
Dopo un inizio difficile dovuto ad alcuni infortuni e problemi fisici, pur riuscendo a strabiliare segnando  ben 30 punti alla sua seconda apparizione assoluta con i Denver Nuggets, ora Danilo sta giocando con sempre maggiore continuità risultando una pedina fondamentale per gli schemi dell’esperto coach George Karl.
 
Infatti sono i numeri a parlare da soli per il “Gallo”: dopo 35 partite disputate, viaggia ad una media di oltre 16 punti per gara risultando al momento il più prolifico di tutta la squadra, superando anche il campione olimpico statunitense Andre Iguodala.
 
Fra le sue imprese da ricordare c’è quella compiuta lo scorso 28 dicembre 2012, quando nella partita in casa dei Dallas Mavericks è riuscito a migliorare il suo record di punti nella NBA mettendone a segno addirittura 39, anche grazie alla sua arma speciale, ovvero il tiro da tre punti.
Appena un anno fa ha siglato il suo nuovo contratto milionario con i Nuggests, che lo lega alla squadra e alla città di Denver fino al 2016.
 
PASSIONE ITALIANA – Durante il lockout della NBA, dovuto a problemi nel trovare un accordo per il nuovo contratto collettivo dei giocatori e delle franchigie, nel settembre 2011 ha siglato un contratto con l’Olimpia Milano, ora EA7 – Emporio Armani, per tornare a giocare in Italia e mantenersi in attività fino al termine del lockout realizzatosi nel dicembre successivo.
 
Il ragazzo originario di Sant’Angelo Lodigiano, nonostante risieda da molti anni ormai negli States per misurarsi con i migliori giocatori del pianeta, appena il tempo glielo permette vola in Italia dove spesso viene ospitato in trasmissioni televisive sportive e di spettacolo.
 
Dal 2006 fa parte della rappresentativa di pallacanestro italiana, ma gli infortuni lo hanno tenuto lontano per quasi quattro anni. Non possiamo che augurarci che riesca in futuro a riportare la nostra Nazionale in alto, anche grazie all’eperienza maturata nel campionato più impegnativo del mondo.
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