La cucina italiana è… Qualità innanzitutto. La più buona. Bellezza. Ricchezza e bontà. Eleganza. Allevatori, agricoltori, produttori. Responsabilità sociale. La nostra cultura. Storia. Tradizione. Arte. Stare insieme. Ospitalità e benessere. Emozione. Amore, sensibilità e memoria. Biodiversità. Il simbolo dell’Italia. Tutto quello che può far star bene. Sole, mare e Viva l’Italia.
Come in un quadro impressionista, tante risposte raccontano la molteplicità dell’essere Italia e Italiani attraverso la cucina. Solo messe tutte insieme compongono il quadro d’insieme.
Come una carrellata di immagini che un regista attento ai dettagli non tralascia per mostrare tutte le sfaccettature del suo personaggio, le prospettive di un volto, le sfumature di una scena.
Se ciascuno di noi si dovesse raccontare attraverso la cucina, che è uno degli aspetti più intimamente legati al nostro essere Italiani, e che all’estero più riconoscono come nostro patrimonio storico, verace e profondamente legato al Belpaese, farebbe sicuramente fatica a scegliere un solo ingrediente.
In ogni piatto c’è una storia che affonda le radici in secoli di evoluzione culinaria, di scambi culturali e commerciali, di tradizioni, di percorsi che hanno attraversato geografie, territori e confini. Ci sono storie personali e familiari, abitudini e costumi locali, c’è la vita dei paesi in cui si consumano prodotti attorno a cui ruota la vita sociale e produttiva di una comunità. Ci sono i profumi, i ricordi dell’infanzia e degli affetti, ci sono momenti della vita di ciascuno che si legano a una tavola apparecchiata.
Ricette, gusti e sapori che suonano nella nostra mente come una colonna sonora, prima ancora di essere assaggiati, assaporati, gustati. Ci sono odori che riempiono la cucina e dalle pentole fumanti trasformano la casa in un luogo accogliente, in un momento di ritrovo e condivisione. Ci sono abitudini che si legano ai cibi, alle persone, al modo di essere e di vivere.
E poi c’è la varietà. Le mille interpretazioni di uno stesso piatto che da Nord a Sud reinventano gli stessi ingredienti, trasformano le stesse materie prime in pietanze completamente diverse che colorano le tradizioni locali. Una variopinta tavolozza di sapori che nel tempo ha regalato al Paese un menù estremamente ricco e diversificato, capace di valorizzare tanto i prodotti di nicchia quanto i sapori più inflazionati.
Tutti rigorosamente corredati dalla qualità, dal controllo nelle filiere di produzione e lavorazione che li rendono pregiati, a dispetto dei prezzi comunque molto contenuti per lo standard finale a cui arrivano al consumatore, per le qualità organolettiche che li contraddistinguono. Siano essi materie prime o produzioni artigianali e perfino industriali, il livello di bontà che li caratterizzano rendono la cucina non solo buona ma sana e nutriente. Il benessere, come il piacere del gusto, passano dalla qualità, elemento imprescindibile.
In tutte le sedi diplomatiche italiane, la “Prima Settimana della Cucina italiana nel Mondo” si propone come luogo privilegiato per diffondere la cultura e l’alta tradizione culinaria italiana, con particolare riferimento ai prodotti di qualità certificata.
A Los Angeles una serie di eventi speciali organizzati per condividere e promuovere le eccellenze culinarie e l’educazione alimentare del nostro Paese sono stati organizzati da Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Consolato Generale d’Italia in Los Angeles, Agenzia Ice, IIC, Agenzia Nazionale del Turismo e Iaccw, in collaborazione con la delegazione di Los Angeles della Accademia Italiana della Cucina.
Assaggi di qualità, appuntamenti di conoscenza e valorizzazione, ciascuno con il suo gusto da propagandare, i suoi prodotti principe da mostrare, per far conoscere i valori che portiamo in tavola, l’idea che ciascuno di noi ha della cucina italiana e come la si può interpretare.
Le risposte di 21 chef stellati, che hanno prestato il loro volto alla promozione del Sistema Paese, ciascuno descrivendo ciò che la Cucina Italiana è, raccontano di un’arte che si evolve senza mai rinunciare alla tradizione e alla qualità.
Una settimana è sicuramente insufficiente a far conoscere la varietà della Cucina Italiana nel mondo ma è un’iniziativa straordinariamente importante. Non perchè buona parte del Marchio Italia passa dall’ottimo cibo e dai migliori prodotti enogastronomici di cui si fregia la Penisola. Nè perchè gran parte del Made in Italy è, con il design e la moda, identificato nella buona cucina.
Ma perchè nella Cucina c’è il cuore, l’essenza di ogni Italiano. E far conoscere la Cucina Italiana significa davvero portare l’Italia nel mondo.