(Photo: Mk74 | Dreamstime.com)

Dear Readers,

Christmas sing-alongs are always fun, be they in Italian, English or a little of both. Here are some lyrics to help you and your family get started:

Silent Night

Silent Night, Holy Night,

All is calm, all is bright

Round you virgin mother and child

Holy Infant tender and mild

Sleep in heavenly peace

Sleep in heavenly peace

***

Santa Notte

Dolce Natal, Santo Natal,

Che silenzio intorno c’è

Nasce in terra il Bambino Gesù

E nel ciel si fa luce lassù

Nato è il Salvatore

Nasce il Bambino Gesù

***

Santa Lucia

Sul mare luccica

L’astro d’argento,

Placida è l’onda

Prospero è il vento

Venite all’agile

Barchetta mia!

Santa Lucia, Santa Lucia

Santa Lucia, Santa Lucia

Fresca e leggera

Venite all’agile

Barchetta mia!

Santa Lucia, Santa Lucia

In English

On the sea shines the silver star

Calm is the water, favorable the wind

Come to my supple boat,

Santa Lucia

With this zephyr, so smooth,

How beautiful it is to be aboard

Come travelers, come away.

Now why delay?

The evening is beautiful

A cool, light breeze is blowing

Come to my supple boat,

Santa Lucia.

***

Santa’s boots were ordered annually from Texas because he wanted nothing but the best and they did not have Lucchese brand boots in the North Pole where he lived.

From the sunny shores of Palermo, Sicilian brothers Salvatore and Joseph Lucchese set foot on Texas soil at the port of Galveston in November 1882, having left behind family in Sicily to seek fortune. The brothers found work in a local shoe factory where they were able to apply the highly honed skills they’d learned under the tutelage of their father, Gaetano Lucchese, a revered shoemaker back home. Fast forward to 1883 in San Antonio, Texas: “Sam” and Joseph set up shop as Lucchese Bros nearby the bustling Fort Sam Houston, cranking out military boots for the troops. They weren’t just ol’ boots makers, though; these two had to offer a better product to compete with the multitude of producers in this epicenter of military and cowboy outfitters. As the business grew – along with their bank account – Sam, who had taken the lead of the company, began to spread his focus. He purchased Teatro Zaragoza, at the time the corazon of the Mexican-American world. Later, Sam premiered the  Teatro Nacional, a social hotspot featuring some of the best Mexican entertainment.

Sam found solace in his immersion in Mexican culture: the similarities with his Italian heritage were rife in shared passion for family, food, church, music and simply celebrating life in the company of like-minded folks. It is also likely that the era brought the co-misery of segregation and discrimination to both the Mexican and Italian communities of South Texas.

The Spanish-speaking entertainment world was not the only reason for Sam’s theater ownership. His daughter Josephine loved to sing and soon she became an acclaimed opera singer, known affectionately as “the American Nightingale.”

Upon Sam’s death in 1929, his son Cosimo literally pulled himself up by his Lucchese boots’ straps, abandoning his own aspiration of running a separate company, and took over operations. Riding the wave of his father’s success, Cosimo focused not only on the aspects of superior quality and fit but was sharp enough to pick up on the new-fangled attraction to the personified Hollywood cowboy, furthering the popularity of the brand.

Cosimo’s reign ended in 1961. After his death, son Sam Jr. stepped in bringing techniques old and new, as well as modernized company concepts to support his zealous belief that the finest fitting boot should be constructed with the finest quality materials. As the Lucchese brand became more mainstream so, too, did the feet sliding into them. Not just for the successful rancher anymore, names such as John Wayne, Bing Crosby, James Garner, Johnny Cash and Zsa Zsa Gabor began sporting custom Lucchese boots. President Lyndon B. Johnson was often photographed in his Lucchese. June 1970 brought the end of an era of sorts. The Lucchese brand and quality standards continued – and continue to this day – in El Paso, Texas, but Sam Jr. made the decision to sell the company to the Blue Bell Corporation, parent company of Wrangler Jeans. Sam did stay on as president, however, until 1977. The end of the 70s saw disco fade and Sam Jr. laid to rest in his boots. But the Lucchese name continues to prosper. Besides the El Paso shop, there are six national showrooms and retail locations: Nashville, Santa Fe, Dallas, Houston, Austin and San Antonio. The Lucchese website (www.lucchese.com) offers up some great personal interest stories and the popularity and supreme fit of the Lucchese brand truly does live on, thanks to the aspirations of a couple of fellows from Palermo.

Cari lettori,

 

I canti di Natale sono sempre divertenti, che siano in italiano, in inglese o in entrambe le lingue. Ecco alcuni testi per aiutare voi e la vostra famiglia:

 

Silent Night

Silent Night, Holy Night,

All is calm, all is bright

Round you virgin mother and child

Holy Infant tender and mild

Sleep in heavenly peace

Sleep in heavenly peace

***

Santa Notte

Dolce Natal, Santo Natal,

Che silenzio intorno c’è

Nasce in terra il Bambino Gesù

E nel ciel si fa luce lassù

Nato è il Salvatore

Nasce il Bambino Gesù

***

Santa Lucia

Sul mare luccica

L’astro d’argento,

Placida è l’onda

Prospero è il vento

Venite all’agile

Barchetta mia!

Santa Lucia, Santa Lucia

Santa Lucia, Santa Lucia

Fresca e leggera

Venite all’agile

Barchetta mia!

Santa Lucia, Santa Lucia

 

In Inglese

On the sea shines the silver star

Calm is the water, favorable the wind

Come to my supple boat,

Santa Lucia

With this zephyr, so smooth,

How beautiful it is to be aboard

Come travelers, come away.

Now why delay?

The evening is beautiful

A cool, light breeze is blowing

Come to my supple boat,

Santa Lucia.

***

Gli stivali di Babbo Natale venivano ordinati ogni anno dal Texas perché lui voleva solo il meglio e al Polo Nord, dove viveva, non c’erano stivali di marca Lucchese.

Dalle assolate coste palermitane, i fratelli siciliani Salvatore e Joseph Lucchese misero piede in Texas nel porto di Galveston nel novembre 1882, dopo aver lasciato la famiglia in Sicilia per cercare fortuna. I fratelli trovarono lavoro in un calzaturificio locale, dove poterono mettere in pratica le abilità altamente affinate apprese sotto la tutela del padre, Gaetano Lucchese, un rinomato calzolaio in patria. Arriviamo al 1883 a San Antonio, in Texas: “Sam e Joseph aprirono un’attività come Lucchese Bros vicino al vivace Fort Sam Houston, producendo stivali militari per le truppe. Ma non si trattava di semplici fabbricanti di stivali: i due avrebbero offerto un prodotto migliore per competere con la moltitudine di produttori in questo epicentro di militari e cowboy. Man mano che l’attività cresceva, insieme al loro conto in banca, Sam, che aveva assunto la guida dell’azienda, iniziò ad estendere gli interessi. Acquistò il Teatro Zaragoza, all’epoca il cuore del mondo messicano-americano. In seguito, Sam inaugurò il Teatro Nacional, un punto di ritrovo sociale che offriva alcuni dei migliori spettacoli messicani.

Sam trovò conforto nella cultura messicana: le somiglianze con la sua eredità italiana erano numerose data la passione condivisa per la famiglia, il cibo, la chiesa, la musica e la semplice celebrazione della vita in compagnia di persone che la pensavano come lui. È anche probabile che in quell’epoca abbia condiviso la co-miseria della segregazione e della discriminazione subite tanto dalle comunità messicane che da quelle italiane del Texas meridionale.

Il mondo dell’intrattenimento di lingua spagnola non era l’unica ragione per cui Sam possedeva un teatro. Sua figlia Josephine amava cantare e presto divenne un’acclamata cantante d’opera, conosciuta affettuosamente come “l’usignolo americano”.

Alla morte di Sam, nel 1929, il figlio Cosimo si tirò letteralmente su con le cinghie degli stivali Lucchesi, abbandonando l’aspirazione di gestire una compagnia separata, e prese in mano le redini dell’attività. Cavalcando l’onda del successo del padre, Cosimo si concentrò non solo sugli aspetti di qualità e vestibilità superiori, ma fu abbastanza acuto da cogliere la nuova attrazione per il cowboy hollywoodiano, aumentando la popolarità del marchio.

Il regno di Cosimo terminò nel 1961. Dopo la sua morte, il figlio Sam Jr. si fece avanti introducendo tecniche vecchie e nuove e modernizzando i concetti aziendali per sostenere la sua zelante convinzione che lo stivale più adatto dovesse essere costruito con materiali della migliore qualità. Con l’affermarsi del marchio Lucchese, anche i piedi che vi scivolavano dentro divennero sempre più mainstream. Non più solo per i ranger di successo, nomi come John Wayne, Bing Crosby, James Garner, Johnny Cash e Zsa Zsa Gabor iniziarono a sfoggiare stivali Lucchese personalizzati. Il presidente Lyndon B. Johnson fu spesso fotografato con i suoi Lucchese. Il giugno 1970 segnò la fine di una sorta di era. Il marchio Lucchese e gli standard di qualità continuarono – e continuano tuttora – a El Paso, in Texas, ma Sam Jr. decise di vendere l’azienda alla Blue Bell Corporation, società madre di Wrangler Jeans. Sam rimase comunque presidente fino al 1977. Alla fine degli anni ’70 le luci della ribalta si affievolirono e Sam Jr. riposa nei suoi stivali. Ma il nome Lucchese continua a prosperare. Oltre al negozio di El Paso, ci sono sei showroom e punti vendita nazionali: Nashville, Santa Fe, Dallas, Houston, Austin e San Antonio. Il sito web di Lucchese (www.lucchese.com) offre alcune storie di grande interesse personale e la popolarità e la suprema vestibilità del marchio Lucchese vivono davvero grazie alle aspirazioni di una coppia di palermitani.

 

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