Se solo venti anni fa provavate ad affermare che Paolo Sarpi aveva le potenzialità per diventare la nuova Chinatown, molti milanesi vi avrebbero guardato con aria stranita e vi avrebbero detto che era assolutamente impossibile.
Non che mancassero le prerogative, anzi. Perciò, visto che i cinesi pare siano arrivati nella zona da lungo tempo, è successo semplicemente che in Italia il concetto di integrazione allora era ancora alle prime armi: l’immigrazione non era un fenomeno così evidente come lo è diventato in seguito.
Da allora l’aspetto sociale di Milano è radicalmente cambiato. La comunità cinese è entrata a far parte della vita quotidiana.
Oggi giorno, un po’ per la globalizzazione, un po’ perché la Cina stessa è cresciuta e si è maggiormente capitalizzata, non solo sono aumentati i nuovi residenti cinesi a Milano, ma sembra essere cresciuto anche il turismo da questo Paese asiatico, tanto che le principali insegne del centro chiedono venditori in grado di parlare cinese.
Noi però ci fermiamo a passeggiare nella Chinatown meneghina. Strano quartiere questo!
Se volete respirare un’aria internazionale o meglio cinese, dovete venire qui. Al contempo se volete vedere alcuni aspetti della Milano tradizionale dovete recarvi qui. Una contraddizione? No, semplicemente una realtà che ha acquistato sue prerogative nel momento in cui si è sviluppata. La comunità cinese ha trasformato via Paolo Sarpi (e viette limitrofe) nella Chinatown Milanese, ma ha anche espanso l’area delle proprie attività in molte parti della città, specializzandosi in settori come bar, lavanderie, parrucchieri, estetiste specializzate soprattutto in manicure e pedicure.
Una parte della clientela italiana, che predilige il risparmio, frequenta queste attività commerciali. Quindi non pensate di entrare in un parrucchiere cinese e sentire parlare una lingua sconosciuta: sentirete parlare italiano dalle signore che vanno a farsi fare una piega per la modica cifra di 5/8 euro. Rimane comunque sempre la clientela che predilige invece le attività locali e continua a frequentarle anche se sono un po’ più care.
L’ingresso sulle vie meneghine della comunità cinese è stato silenzioso e continuo, fino a quando anche i più scettici hanno dovuto ammettere che Milano aveva una sua Chinatown.
La comunità cinese a Milano ha un suo ufficio di collocamento, ha una sua banca in una via prestigiosa vicino a piazza della Scala, ma soprattutto ha capito come adeguare i propri servizi ad un pubblico italiano.
La convivenza sembra pacifica a meno che non viviate in zona Sarpi dove sono state frequenti le manifestazioni degli italiani contro i cinesi, soprattutto fra i commercianti. Lo scontento era creato soprattutto dal fatto che il commercio all’ingrosso cinese aveva degradato la zona. Fu per questo che si decise, agli inizi del 2000, di decentrare i grossisti e mantenere solo il commercio al dettaglio. Ora i ruoli sembrano essersi ridefiniti e i due gruppi hanno clientele specifiche con esigenze differenti.
Via Paolo Sarpi è stata riqualificata con la costruzione di nuovi marciapiedi larghi, dove è piacevole passeggiare: la zona è diventata a traffico limitato dal 2008. Un miscuglio di profumi e colori la rendono ora una passeggiata gradevole: potrete scegliere di fermarvi a mangiare un involtino cinese, oppure prendere una brioche al bristot francese o bere un ottimo espresso alla panetteria bar a metà via. In ogni caso la Chinatown milanese non assomiglia assolutamente a quella di New York o a quella di San Francisco!
La Paolo Sarpi cinese occupa gli edifici dal primo piano ai sotterranei con le attività commerciali e i laboratori, mentre dal secondo piano in su intellettuali, artisti, giornalisti, personaggi bohemien italiani hanno qui le loro dimore.
Le case della zona sono tipiche costruzioni milanesi in parte ristrutturate: magnifiche case di ringhiera che sono tornate di moda e sono molto richieste.
Una visita a questa realtà così particolare e una passeggiata nella zona aiutano a capire meglio l’aspetto poliedrico di una città che, pur cambiando, resta affezionata al suo passato.
La zona ovviamente è adatta ad una magnifica passeggiata di shopping dove troverete piccoli commercianti, che con cura e dedizione portano avanti le loro botteghe. Siamo lontani dagli sfarzi del centro, ma non dalla qualità della merce e dei prodotti. Salumifici tradizionali, birrerie artigianali, botteghe con abbigliamento italiano per un pubblico più o meno giovane e botteghe cinesi con un abbigliamento a prezzi molto bassi: ben 150 negozi in cui poter fare acquisti.
Il giro parte da Via Canonica, dal sapore prettamente milanese e decisamente retrò, dove nelle case trovate ancora i laboratori di artigiani, fra cui quello di un famoso mosaicista che insegna anche alla scuola del Castello Sforzesco. Camminando si arriva poi in via Paolo Sarpi. In ottobre nel quartiere si festeggia con un evento chiamato “Percorso tra gusti e sapori”. Ogni zona a Milano ha la sua festa di quartiere, ma qui è diventato un evento a cui partecipa la città e la periferia. Quest’anno si festeggerà la 31° edizione.
Passeggiando e proseguendo ci si troverà all’Arco della Pace, con zona pedonale di recente costruzione a cui si accede dall’ora dell’aperitivo in poi. Potrete scegliere tra piadine o un aperitivo a base di sushi… ma a quel punto avrete già lasciato Chinatown per una nuova zona con la sua storia e le sue attrazioni.