In ogni opera, un elemento, un brano, una favola o una poesia richiama la magia dell’arte che sa trasformare materia prima in creazione.
All’antico Magazzino del Sale nella Darsena di Cervia, nota località turistica in provincia di Ravenna, la mostra “Granelli di Sabbia”. Il progetto è stato ideato da Dario Fantini, presidente dell’associazione Arte&Sabbia, che organizza ogni anno il master mondiale di sculture di sabbia sulla spiaggia libera. Si tratta di un appuntamento gradito dagli artisti, autori anche delle sculture della mostra. Le sculture rappresentano la storia della cittadina romagnola, attraverso i personaggi che l’hanno frequentata e amata.
I protagonisti del Natale cervese diventano così il poeta Giuseppe Ungaretti, con la sua poesia “Natale”, il premio Nobel Grazia Deledda, con la novella “Il dono di Natale”, lo scrittore Giovannino Guareschi con “Favola di Natale”, che ha ispirato il film premio Oscar di Roberto Benigni “La vita è bella”. “La piuma” è la poesia di Tonino Guerra, poeta e sceneggiatore dei film di Federico Fellini, posta sulla scultura che lo rappresenta: “Non ricordo il giorno e l’ora ma eravamo sotto Natale, ho visto che cadeva una piuma dalla cima del campanile e sono rimasto a guardare in alto come se fossi io a volare e piano piano sono arrivato a terra leggero come non mai”.
All’entrata della mostra, la scultura di Papa Wojtyla accoglie i visitatori, con alla base il nome della località romagnola e alla sua sinistra la Torre di San Michele, simbolo della città.
L’11 maggio 1986, il Papa polacco andò a Cervia per “Lo sposalizio del Mare”; l’importante evento che si ripete ogni anno dal 1445, nel giorno dell’Ascensione. In quell’occasione, come da tradizione, Wojtyla gettò l’anello in mare, che fu poi ripescato in segno di buon presagio per la vita e l’economia locale. Nel 2013 il Porto di Cervia è stato intitolato al pontefice beatificato.
La mostra è allestita di fronte al canale dove le barchette dei pescatori ospitano il presepe realizzato con statue di sale.
Le peculiarità organolettiche ne fanno un sale “dolce”, perché privo dei cloruri amari. Questo deriva sia dalle condizioni ambientali nelle quali si trova a maturare sia per l’attività umana, che ha orientato negli anni la natura in modo da produrre un sale con tali caratteristiche.
Il Magazzino Darsena (1712), costruito 20 anni dopo il Magazzino Torre (l’edificio situato nella parte opposta del canale) dal tesoriere Matteo Conti, era destinato al confezionamento dei sacchi di sale per la vendita. Unito al Magazzino Torre da un ponte di ferro (ora smantellato) conteneva sino a 100.000 quintali di sale.
L’edificio, uno dei maggiori esempi di opera d’arte industriale, è stato ristrutturato negli anni ’80 seguendo le linee del “Progetto Cervia”. I cristalli bianchi sui mattoni delle sue pareti sono di sale, tutto l’edificio lo ha assorbito e lo rilascia ad ogni cambio di temperatura.
Con l’esposizione “Granelli di Arte…racconta la storia” le pietre e le volte dell’edificio settecentesco sono diventate una cosa sola con le sculture di sabbia, un’opera d’arte che racconta la città attraverso la storia.
Quella della sabbia è un’arte antica che nasce in Oriente alcuni secoli fa come arte sacra. Negli anni divenne sempre più forma artistica indipendente fino a divenire un vero e proprio campo di sfida tra scultori.
La mostra si sviluppa sui tre piani dell’edificio: nel primo ci sono le sculture, in quello superiore le opere della giovane artista Silajan Vittadello: una serie di quadri realizzati nello stile del “iperrealismo”. I Dipinti, che sono praticamente delle fotografie, raccontano la storia di alcuni personaggi del XX secolo. Al terzo piano Cervia è rappresentata come non si è mai vista, tramite installazioni in legno.
La musica di sottofondo accompagna i visitatori lungo il percorso, alcuni pannelli descrivono il legame tra i personaggi e la città, mentre le immagini realizzate da artisti cervesi raffigurano importanti avvenimenti.
Al piano terra c’è un’installazione dedicata al Beach Volley, la pallavolo nella versione da spiaggia nata in California negli anni ’30. Nel 1984, al bagno Fantini di Cervia, venne organizzato il primo torneo italiano di beach volley. Qui fu coniato il termine beach volley, derivato dall’originale americano “beach volleyball”. L’opera in questione è stata realizzata dall’artista cervese di adozione Marina Mingari, con la tecnica del writer su cartoncino.
Data la vicinanza con Ravenna, non poteva mancare l’omaggio a Dante Alighieri. Il legame tra il Sommo Poeta e Cervia è in un verso della Divina Commedia: “Ravenna sta come stata è molt’anni: l’aguglia da Polenta la si cova, sì che Cervia ricuopre co’ suoi vanni. (Inferno, canto XXVII)”.
All’ingresso del Magazzino un cartello riporta un aforisma attribuito a San Francesco: “Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un’artista”. Nel libro posto poco prima dell’uscita dalle sale della mostra, un visitatore ha scritto: “La sabbia come la vita scivola via… e a volte si ferma nell’arte”. L’esposizione è aperta sino al 10 gennaio 2017.