Si è tenuta l’11 novembre a Paganica, presentando il volume “Cento anni fa la Grande Guerra – Il contributo reso dai cittadini in armi del Comune di Paganica” di Fernando Rossi), un convegno storico organizzato dal Gruppo Alpini di Paganica.
La giornata si è svolto attraverso significativi interventi sulla Grande Guerra, combattuta con onore da tanti abruzzesi. Tra essi spicca la figura del Colonnello Francesco Rossi, 43° Comandante del Reggimento “Piemonte Reale Cavalleria”, nato a Paganica il 4 dicembre 1865 e caduto in combattimento a Campagna di Cessalto il 9 novembre 1917.
Al Col. Francesco Rossi sono state dedicate, in particolare, le manifestazioni del 12 novembre al Santuario della Madonna D’Appari, nei cui pressi è scavato nella roccia il Sacello che conserva le sue spoglie. Con una toccante e sobria cerimonia, seguita alla sfilata dei gruppi alpini delle Sezioni Abruzzi e Vittorio Veneto e delle associazioni d’Arma, partita dal monumento ai Caduti di Paganica, è stata deposta da alpini scalatori una corona d’alloro al Sacello, mentre dalla cima della roccia è stato calato un grande tricolore.
Per arricchire le due giornate di eventi è stata allestita nei locali del Palazzo Ducale di Paganica una Mostra Storica. Vi sono esposti reperti e documenti inediti, divise e equipaggiamenti della Grande Guerra messi a disposizione dal 9° Reggimento Alpini “L’Aquila” e dall’associazione di Azione Civica “Jemo ‘Nnanzi”. La mostra è curata dal Gruppo Alpini e dal Nucleo di Protezione Civile ANA di Paganica. Questa che segue è la sintesi del contributo portato al Convegno da chi scrive.
Quando l’anno scorso il Gruppo Alpini di Paganica, immaginando le iniziative per la triplice ricorrenza che nel 2017 si sarebbe incrociata, pensò di realizzare una pubblicazione che rendesse non effimero questo passaggio nella piccola storia della nostra comunità, ne fui davvero lieto. E trovai che la scelta meritava il rispetto e il plauso dovuto verso chi, pur celebrando ricorrenze – gli anniversari di fondazione del Gruppo e il Centenario della morte di Francesco Rossi, nel contesto delle manifestazioni centenarie della Grande Guerra – che di solito mutuano la consuetudine dei loro riti, prediligeva anche l’impegnativa prova di lasciar traccia duratura nella Memoria della collettività con una ricerca storica e con la pubblicazione d’un libro che ne desse conto.
Non si sapeva ancora, in quel giorno di novembre del 2016, quale dimensione avrebbe dovuto avere la ricerca, allora pensata almeno per documentare tutti i Caduti nel Primo Conflitto mondiale dell’ex Comune di Paganica. Quel che oggi viene alla luce, con questo prezioso volume di Fernando Rossi, è invece molto di più, il risultato del grande lavoro in progressione portato avanti in questi mesi con un’impegnativa e certosina opera di ricerca negli archivi pubblici e privati.
Occorre esser grati al Gruppo Alpini “Mario Rossi” per aver avuto l’intuizione di celebrare le ricorrenze citate con la pubblicazione d’un libro, ma sopra tutto esser grati a Fernando Rossi per aver messo il meglio del suo talento, della sua passione di ricercatore, della sua generosità verso Paganica, qui intesa come collettività dell’antico Comune soppresso nel luglio del 1927.
Egli offre a Paganica – con le frazioni di Bazzano, Onna, Pescomaggiore, San Gregorio e Tempera – non solo una ricognizione puntuale degli 88 Caduti nella Grande Guerra, ma anche di tutti i Reduci, oltre 600, ciascuno con l’accurata trascrizione, dai fogli matricolari, dei reparti militari dov’essi furono inquadrati, degli eventi e dei contesti bellici vissuti da ciascuno. Un lavoro davvero significativo che valorizza questa ricerca, per la sua strutturalità ed omogeneità d’impostazione, dandogli un respiro storico importante, specchio della dimensione complessiva del contributo paganichese alla Grande Guerra.
Ancor più è prezioso, poi, per l’eccellente lavoro sulla biografia del Col. Francesco Rossi, Comandante del Reggimento Piemonte Reale Cavalleria, Medaglia d’Oro al Valor Militare, caduto eroicamente a Campagna di Cessalto il 9 novembre 1917. Rilevante l’opera di ricostruzione della vita dell’Eroe, integrando l’esistente biografia con la documentazione acquisita da altre fonti e con atti ufficiali e documenti autografi assunti dall’archivio privato del Col. Rossi, custodito dalla famiglia Rossi Tascioni e ora reso a piena conoscenza dei lettori. Sicché del Col. Francesco Rossi oggi possiamo avere un’immagine di certo più compiuta: della sua indole, della sua etica militare, dei suoi valori morali. E della sua profonda umanità. Dunque, è per noi tutti una vera scoperta!
Questo importante lavoro di ricerca storica, condotto con grande scrupolo da Fernando Rossi, con le biografie di guerra dei nostri concittadini meticolosamente trascritte dai fogli matricolari, con il ricco corredo fotografico di documenti, lettere, riconoscimenti, decorazioni, cimeli e ricordi dal fronte, messi a disposizione dalle rispettive famiglie, conferiscono ai Reduci della Grande Guerra la dignità, il rispetto e la gratitudine profonda che si conviene verso chi ha servito la Patria. E a chi l’ha servita fino all’estremo sacrificio della vita, persa sul fronte, nei campi di battaglia o negli ospedali militari, rende l’Onore dovuto verso coloro che con immani sofferenze ed eroismi completarono il Risorgimento d’Italia. Nelle terribili giornate vissute in trincea e negli assalti d’una cruenta guerra di posizione, giovani di tutte le contrade d’Italia parlarono nei loro dialetti e cercarono di comprendersi. In quella Guerra di dolore e di sangue, che avrebbe fatto oltre 650 mila morti, nacque davvero l’Italia unita, che si conosceva e riconosceva nei suoi figli, dalle Alpi a Lampedusa.