Emilia-Romagna, una regione, due anime e un trattino che le separa, in cui si trova tutto un mondo.
Molta gente distingue con difficoltà tra emiliani e romagnoli. C’è un confine labile, un trait-d’union che di sicuro è plurisecolare. C’è una differenza di sapori, colori e odori che solo chi vive di qua o di là dal confine può notare. Ma l’Emilia-Romagna è una delle regioni italiane in cui si vive meglio e in cui si mangia meglio.
Castel San Pietro Terme è una città situata fra Imola e Bologna lungo la storica via Emilia, proprio dove l’Emilia diventa Romagna, quindi si può dire che si colloca… “sul trattino” che divide i due toponimi. Fondata nel 1199 come città fortificata, è in provincia di Bologna ed ha molto da offrire a chi la visita: roccaforti, castelli, siti archeologici, ma soprattutto tante persone che accolgono col sorriso. Forse il loro merito maggiore è perseguire la filosofia della “lentezza” tra tradizioni, prodotti genuini, acque termali e paesaggi naturali di pace e serenità.
L’origine del luogo è molto antica, come dimostrano gli scavi archeologici del territorio che hanno scoperto tracce etrusche, celtiche e naturalmente romane.
Ma più diffusi sono i lasciti e le atmosfere del Medioevo e del Rinascimento: nel centro storico cittadino è ancora visibile un torrione ed un tratto di mura che una volta appartenevano al sistema difensivo del ‘400 che circondava l’intera città, testimonianze di una cinta muraria un tempo imponente. Notevole è il “cassero”, risalente al 1200: un edificio difensivo, simbolo della città all’interno del quale si trovava addirittura un teatro, probabilmente realizzato dopo il 1500 quando il territorio fu conquistato dalle armate dello Stato Pontificio ed il cassero non ebbe più funzione difensiva.
Alle sue spalle si trova poi la massiccia torre dell’orologio del 1300, altra struttura di avvistamento e di natura difensiva che come spesso accade, con i rimaneggiamenti successivi, ha perso la propria funzione trasformandosi in altro. L’installazione dell’orologio, ad esempio risale al 1784 e grazie ad una continua manutenzione, i meccanismi sono ancora intatti e l’orologio scandisce i lenti ritmi della cittadina, in cui si tengono tutto l’anno decine di feste, sagre ed eventi che attraggono sempre un buon numero di turisti che uniscono al divertimento la possibilità di gustare le specialità locali. La gastronomia tipica si esprime con prodotti come il formaggio Squacquerone di Romagna Dop, i savoiardi, il miele, la patata di Bologna Igp, la cipolla di Medicina, la pasta fatta in casa.
Per quanto riguarda i vini, la cantina Umberto Cesari coltiva con successo gli autoctoni Sangiovese, Albana, Pignoletto e Trebbiano, oltre ad alcune varietà internazionali come Chardonnay, Cabernet Sauvignon e Merlot. Anche l’azienda Fratta Minore produce i classici enologici di questa zona ovvero Pignoletto, Albana e Sangiovese.
Oltre che per gustare buon cibo, si va a Castel San Pietro Terme anche per godere del benessere generato dalle acque termali solfuree e salsoiodiche che sono l’origine ed il cuore di queste terme.
Il Polo termale presenta nuove sale per le cure inalatorie, le polverizzazioni, i fanghi e le piscine per la riabilitazione, per un benessere a 360°.
Adiacente alle Terme si trova il Golf Club Le Fonti a 18 buche, di proprietà comunale, sede di competizioni a livello internazionale. Conta 800 soci ed un primato nazionale per i campi a 18 buche.
A breve distanza da Castel San Pietro Terme si consiglia, prima di lasciare la regione, di visitare il caratteristico borgo medievale di Dozza Imolese dal centro storico a forma di fuso. Sono affascinanti i numerosi, vivaci murales disseminati sui muri delle case, mentre imponente è la Rocca Sforzesca, nei cui sotterranei ha sede l’Enoteca Regionale che rappresenta e promuove i vini dell’Emilia-Romagna. La Rocca è di origine medievale, ma fu trasformata da Caterina Sforza in castello fortificato che, in epoca rinascimentale, fu adibito a residenza nobiliare. Oggi è una Casa-Museo.