Il governo italiano ha stanziato 120 milioni di euro per la realizzazione di 75 interventi di conservazione, manutenzione, restauro e valorizzazione di beni culturali.
I “cantieri della cultura” interesseranno tutto il territorio nazionale: si va dagli interventi di conservazione e valorizzazione del sito dell’antica città italica di Alba Fucens, autentico gioiello archeologico dell’Abruzzo all’intervento al Museo Pio Monte della Misericordia a Napoli, che conserva tra l’altro Le sette opere di Misericordia di Caravaggio; dagli interventi di restauro nel parco archeologico di Capo Colonna in Calabria al consolidamento e valorizzazione dello storico Castello di Canossa in Emilia Romagna; dalle risorse per la Galleria Borghese di Roma al rilancio della Lanterna di Genova; dalla prosecuzione del recupero delle ex Cavallerizze asburgiche al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano alla realizzazione del Parco Culturale della città di Ancona; dal completamento del restauro e apertura della domus publica del santuario sannita di Pietrabbondante in Molise agli interventi di manutenzione e di valorizzazione del Castello di Bruzolo in Val di Susa; dalle opere di completamento del Museo Nazionale Archeologico di Taranto al sistema museale delle aree archeologiche della Sardegna centro-meridionale; dagli interventi per la Cattedrale di Palermo ai lavori per la messa in sicurezza del Museo del Bargello a Firenze, dal completamento degli interventi di consolidamento e restauro e successivo riallestimento della biblioteca universitaria di Pisa alle opere per il Sacro Convento di Assisi fino alle risorse per l’archivio di Stato di Venezia.
“I cantieri della cultura – dichiara il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini – sono un’ulteriore dimostrazione di come e quanto il governo stia investendo per il recupero e la valorizzazione del patrimonio culturale, uno degli assi fondamentali per il rilancio della crescita economica e sociale del Paese. Dopo un decennio di tagli, queste scelte confermano che per il governo Renzi la cultura è la chiave per il rilancio economico dei territori e del Mezzogiorno”.
“Musei, monumenti, castelli, chiese, abbazie e siti archeologici costituiscono a tutti gli effetti un’infrastruttura propria e originale del nostro Paese – dichiara il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio – sulla quale è doveroso intervenire per uno sviluppo armonioso del territorio”.
E’ stato inoltre approvato il Piano di Azione e Coesione Complementare che costituisce l’ultima tranche del Piano operativo nazionale ‘Cultura e sviluppo’ (Pon cultura) del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Presentato nel marzo 2016, per un valore di 133.622.878 euro, il piano appena approvato completa un intervento strategico di circa mezzo miliardo di euro (i 133 milioni del Pac si sommano ai circa 360 milioni del Pon cultura) con cui si finanziano, nel 2016, 88 cantieri, subito operativi, nelle 5 regioni del Sud: Basilicata Campania, Calabria, Puglia e Sicilia.
Grazie all’intervento sinergico del Pon Cultura e del Piano d’Azione Comunitario, in Campania vengono finanziati 32 interventi per 137.816.723 euro, in Calabria 6 interventi per 11.088.730 euro, in Puglia 20 interventi per 68.297.141 euro, in Basilicata 9 interventi per 26.448.242 euro, in Sicilia 19 interventi per 57.073.267 euro. Oltre 300 milioni di risorse, circa 90 cantieri di immediata realizzazione a cui si sommano le risorse per favorire la progettazione di qualità, l’assistenza tecnica alle stazioni appaltanti e 33 milioni di euro ancora da programmare.
Gli interventi sono tutti di rilievo, tra gli altri, quelli per il Museo archeologico di Napoli, i parchi archeologici di Cuma, Velia e Paestum, la Reggia di Caserta, la Real Tenuta di Carditello, i musei e i parchi archeologici di Sibari, Locri e Scolacium, Castel del Monte, i Castelli Svevi di Trani e Brindisi, il Castello di Carlo V a Lecce, il parco archeologico di Venosa, il museo archeologico di Metaponto, il parco della Valle dei Templi di Agrigento e il parco archeologico di Gela.
Il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo ha poi rilanciato “l’idea di un piano europeo straordinario per la Cultura” per colmare un vuoto di anni nelle politiche dell’Unione Europea. “E’ del tutto evidente – dice Franceschini – il ruolo che la Cultura può e deve svolgere rispetto non soltanto all’integrazione tra i Paesi dell’Unione ma più direttamente rispetto alla costruzione di una comune identità europea, miglior antidoto ai populismi nazionali e ai rigurgiti antieuropeisti.
Eppure sia in termini di risorse che di centralità nelle scelte strategiche, la Cultura è stata la grande assente.
Il Piano Juncker può diventare lo strumento per intervenire in molti settori, dalla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, al turismo legato all’arte, al finanziamento delle industrie culturali e creative. L’Europa divisa in singoli Stati è debole anche nei settori su cui unita è invece in assoluto l’area più forte al mondo: penso ai contenuti culturali, dal cinema, all’audiovisivo, alla musica all’arte contemporanea. Tra i tanti effetti negativi la Brexit può spingerci a creare un unico mercato di contenuti culturali alternativo e in molti settori più forte di quello di tradizione anglosassone.
Ma questo passaggio richiede un forte impegno dell’Ue e dei governi nazionali. Non si può più perdere tempo: il terrorismo internazionale vuole cambiare i nostri stili di vita, contrastare il dialogo tra culture e identità diverse, spingerci verso la paura e la chiusura.
In Italia noi abbiamo dimostrato che questa scelta di investimenti in cultura si può fare e porta crescita è ricchezza, come si vede anche dai dati straordinari de turismo in questo 2016.
Il bilancio del mio ministero nel 2016 – ha concluso – è cresciuto del 37% rispetto al 2015; il miliardo de Cipe per i Beni Culturali; la nuova legge sul cinema; la scelta compiuta dal Presidente Renzi di accompagnare 1 euro per la sicurezza a 1 euro per cultura.
Se l’Europa intera imboccherà questa strada, la forza di questa scelta diventerà dirompente e potrà cambiare davvero in tempi brevi il futuro di tutti”.