L’adolescenza è l’età più bella, per certi versi controversa, che sicuramente ogni adulto vorrebbe rivivere. Tornare con la mente al periodo dei giochi e della maturazione provoca emozioni e nostalgici ricordi che spesso ci portano a compiere azioni a dir poco sorprendenti.
Prendete Kobe Bryant, stella assoluta del basket Usa ed icona vincente come poche nel panorama sportivo mondiale, che non riesce proprio a togliersi dalla mente quei felici e fondamentali anni trascorsi in Italia a seguito di papà Joe, che di mestiere faceva (proprio come Kobe) il cestista in cerca d’autore per l’Europa.
Di quegli anni spensierati, Kobe conserva ancora un italiano sorprendentemente fluente e soprattutto un amore viscerale per il Belpaese. “Quando deciderò di smettere con i Lakers, prenderò in considerazione l’ipotesi di chiudere la carriera in Italia” dichiarò qualche tempo fa spiazzando tutti. Per non parlare di quando, due anni fa, con la Nba bloccata dal lockout, andò ad un passo dal vestire la canotta di Bologna, giusto per tenersi in allenamento. Una storia infinita che proprio in questi ultimi giorni sta vivendo l’ennesimo, e forse più inatteso capitolo.
Bryant potrebbe entrare a far parte di una cordata di imprenditori nord-americani interessati all’acquisizione del Bologna calcio. Avete capito bene, il campionissimo dei Lakers, l’uomo che segnò 81 punti in una singola partita, che ha vinto 5 titoli con la speranza di salutare tutti infilandosi il sesto anello, potrebbe investire cifre considerevoli nel calcio italiano.
Non sarebbe la prima volta che una stella Nba si affaccia nel mondo del calcio visto che LeBron James è, da poco, divenuto azionista del Liverpool e ha usato i social network per inviare i suoi complimenti a Balotelli per il primo gol con la maglia dei Reds. Ma con Bryant il discorso è diverso, perché in un momento di stasi e crisi in cui pare piombato lo sport italiano, il solo fatto che un personaggio del suo calibro sia interessato ad investire così pesantemente in Italia, deve far riflettere su come e quanto il ragazzo sia rimasto affascinato dalle sue adolescenziali esperienze italiche.
Noto tifoso del Milan, Kobe ha un saldo legame con l’Italia e con l’Emilia in particolare, visto che ha vissuto e studiato a Reggio Emilia durante la militanza del padre Joe nella Pallacanestro Reggiana tra il 1989 e il 1991, ovvero tra gli 11 e i 13 anni. E di recente Bryant ha dimostrato la sua passione per il calcio prima assistendo alla gara dei Mondiali tra Brasile e Messico e quindi vedendo dal vivo anche Bayern-Stoccarda un paio di settimane fa durante la sua visita a Monaco per curare le ginocchia malandate.
Gli aspiranti acquirenti sono attesi a Bologna la prossima settimana in compagnia di Joe Tacopina che pare aver già strappato un preaccordo a Guaraldi, attuale presidente dello storico club emiliano. Della cordata farebbe parte anche Joey Saputo, facoltoso patron dei Montreal Impact già in stretto contatto con il Bologna per gli ingaggi di Di Vaio, Paponi e Pisanu e l’organizzazione di un’amichevole nel novembre 2012.
A quanti si stanno poi chiedendo come possa un professionista, ma pur sempre un giocatore come Bryant sedersi al tavolo di una trattativa assieme a facoltosi imprenditori, basta ricordare che solo nello scorso anno Bryant ha fatturato 75 milioni di dollari (!) e che nei prossimi due anni percepirà solo dai Lakers 48,5 milioni di dollari.
Cifre da capogiro che potrebbero anche consentirgli di acquistare una o più squadre italiane da solo essendo stato valutato il Bologna circa 40 milioni di euro tra liquidazione dei soci, ricapitalizzazione e debiti da saldare. Ma la partecipazione di Kobe alla cordata potrebbe soprattutto rivelarsi un affare nell’affare: basti pensare al giro di merchandising che potrebbe innescare la produzione di una maglietta rossoblù in onore del Black Mamba nel mondo.
Un amore mai tramontato quello tra Kobe Byant e l’Italia che, qualora dovesse essere confermata e portata a buon fine la trattativa di acquisizione del Bologna calcio, potrebbe addirittura essere sublimato facendo dell’asso indiscusso dei Lakers il più famoso e amato Italo-Americano, pardon, Americo-Italiano, della storia!