Settantaquattro operatori, 63 italiani e 11 stranieri, hanno allestito i loro stands nel magnifico involucro settecentesco di Palazzo Corsini, per la ventottesima edizione della Mostra Mercato biennale Internazionale di Firenze in una scenografia appositamente disegnata da Pier Luigi Pizzi. Alla manifestazione più di 25.000 visitatori. Circa 5000 opere sono state selezionate dagli espositori per la loro rarità e qualità e accuratamente vagliate dai vari comitati di specialisti per controllarne autenticità e conservazione.
Per gli amatori di un genere tipicamente toscano – la porcellana di Doccia – è stata organizzata una mostra collaterale dedicata alla celebre manifattura in occasione della quale è stata esposta la Pietà di Gaspero Bruschi tratta da un modello di Massimiliano Soldani Benzi datata 1744 circa. L’opera è esposta al Lacma, il Los Angeles County Museum of art.
Molte le opere preziose inedite.
Fino ad ora, la Madonna con Bambino e tre Angeli di Piero di Cosimo (1461/2-1521), che risultava presente nell’illustre collezione Borromeo-Monti dal 1830, era conosciuta soltanto attraverso una fotografia di bassa qualità risalente al tardo 19° secolo.
I visitatori della Biennale hanno avuto modo di essere toccati dal fascino di quest’opera, che l’artista riesce a trasmettere attraverso il legame intimo tra Madre e Figlio, esprimendolo con gesti affettuosi e uno scambio di sguardi intenso. La tenera raffigurazione dei dettagli, come il nodo del mantello sulla spalla della Vergine, il piede scalzo al suolo, la porzione di fascia che tiene in mano e con cui avvolge il Bambino, illustrano il motivo per cui Piero di Cosimo viene tenuto così altamente in considerazione.
È grazie a Le Vite degli Artisti di Vasari che possiamo ricostruire il corpus di opere dell’artista, libro nel quale Piero di Cosimo viene descritto come un personaggio eccentrico che viveva di sole uova sode “le quali cucinava mentre bolliva la sua colla, per risparmiare fuoco”.
Figlio di un orafo, Piero nacque a Firenze e fu scolaro di Cosimo Rosseli, dal quale deriva il suo nome popolare e che assistette durante i lavori alla Cappella Sistina nel 1481. Le sue opere sono esposte nelle collezioni di importanti musei tra cui la National Gallery di Londra, il Rijksmuseum di Amsterdam, gli Uffizi a Firenze e l’Ashmolean Museum a Oxford.
Lo stupefacente fondo oro raffigurante la Madonna con Bambino, Angeli e Santi è stato recentemente identificato come un’opera appartenente a Cennino Cennini (c.1370 – c.1440), famoso per essere l’autore de Il Libro dell’Arte. Quest’attribuzione fu inizialmente fatta dall’eminente storico dell’arte italiana Miklos Boskovits, e recentemente è stata confermata dallo storico Angelo Tatuferi.
Poche sono le opere note di questo artista, pupillo di Agnolo Gaddi. Il testo Il Libro dell’Arte, scritto probabilmente negli ultimi anni del 1300, è un libretto pratico per l’apprendista artista e una grandissima fonte di informazioni riguardanti gli aspetti dell’arte e della tecnica in una bottega di pittura medioevale.