Sotto al colonnato di Piazza San Pietro, dal lato che conduce verso Piazza Risorgimento, Papa Francesco ha cercato e voluto un segno di attenzione verso i clochard. In America li chiamerebbero homeless, i senza fissa dimora. I diseredati, i nuovi poveri, coloro che sembrano vivere alla periferia del mondo. In Italia, peraltro, sono una massa in costante espansione.
 
Ogni mese le associazioni di volontari (che cercano, con i fatti e il sostegno, di sopperire alle mancanze dello Stato) ne contano centinaia in più. Ci sono anche separati, coloro ovvero che, prima di lasciare le proprie famiglie, avevano un lavoro e una casa. E che poi, con mutui e alimenti da versare alle ex-mogli, si ritrovano poveri, senza casa e senza prospettive.
 
Un fiume di persone, uomini e donne, a cui il destino pare aver girato le spalle. Un esercito di disperati che, solo con lo sguardo, talvolta, chiedono un aiuto concreto.
 
Un richiamo a cui anche il Papa non poteva restare sordo. Più volte, nel corso degli Angelus che, ogni domenica, vanno in scena a Piazza San Pietro, il Pontefice si era infatti rivolto ai poveri e ai senzatetto, chiedendo, non commiserazione e pietà, ma attenzioni costanti da parte dei più fortunati.
 
D’altronde, prima di essere eletto successore del Papa tedesco, dopo le dimissioni di Ratzinger, Bergoglio era già solito usare i mezzi di trasporto pubblici, seppure Cardinale, per visitare i quartieri più poveri e polverosi di Buenos Aires, toccando con mano il degrado, la depressione costante, la povertà, la scarsa cura per se stessi.
 
E così, non appena ha potuto, il Pontefice ha voluto regalare un sorriso alle centinaia di clochard che, ogni giorno e ogni sera, gravitano attorno a San Pietro, cercando un giaciglio di cartone dove trascorrere la notte. All’interno di locali dislocati sotto al porticato di San Pietro, infatti, ci saranno, dai prossimi giorni, docce, bagni e la possibilità di tagliarsi i capelli. Una ventina di aspiranti parrucchieri, all’ultimo anno della scuola per acconciatori, si occuperanno infatti di ridare dignità ai senzatetto, accorciando capelli e basette.
 
All’ingresso, a tutti verrà consegnato un kit contenente sapone, lamette, schiuma da barba, deodorante e pettine. È stata l’Elemosineria Apostolica, un organismo a suo tempo voluto da Papa Gregorio X nel XIII secolo, a rendere possibile e praticabile un meritorio segno di attenzione della Chiesa verso i più poveri.
 
Le stagioni di Bergoglio, peraltro, più che con le parole, sembrano contraddistinte dai fatti, dai comportamenti e dalle indicazioni. Giorni fa, avendo letto che le previsioni metereologiche non sarebbero state benevole, il Papa ha fatto distribuire oltre trecento ombrelli a coloro che, senza fissa dimora, sporchi e sudici, erano soliti accamparsi nelle vicinanze di San Pietro, alla disperata ricerca di un posto asciutto dove passare qualche ora.
 
Mai, nel corso dei passati Pontificati, la Chiesa aveva avuto un’attenzione così marcata verso i più poveri, addirittura predisponendo – a pochi metri da San Pietro – locali espressamente adibiti ai più sfortunati. Un cambio di passo voluto personalmente da Bergoglio, ormai sempre più entrato nei cuori dei cattolici e non solo. 
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