“Saluto con piacere questa bella mostra che si inserisce nel progetto delle Fondazioni bancarie della regione Toscana per valorizzare il patrimonio d’arte. Segna un modello di collaborazione che mi auguro possa strutturarsi in modo programmatico diventando modello di riferimento per le altre regioni italiane’’. Lo ha detto l’assessore alla cultura e al turismo della Regione Toscana Sara Nocentini inaugurando, la mostra ‘Nelle stanze di Michelucci. Collezioni del Novecento’ (fino all’11 novembre; via Bufalini 6 – Ingresso libero) allestita negli uffici utilizzati fino al 2008 dalla Cassa di Risparmio di Firenze. 
 
La rassegna si inserisce nel progetto ‘I mai visti delle Fondazioni bancarie della Toscana’ promosso dalla Consulta delle Fondazioni di origine bancaria della Toscana nell’ambito della Settimana della cultura in Toscana promossa dalla Regione.
 Darsena di Viareggio di Primo Conti (1915)  

 Darsena di Viareggio di Primo Conti (1915)  

“È importante – ha aggiunto Nocentini – che questi luoghi comunemente non aperti al pubblico possano svelate i loro tesori che costituiscono parte integrante del patrimonio artistico della nostra terra. Queste sale progettate negli anni Cinquanta del secolo scorso da Giovanni Michelucci, sono già di per sé testimonianza di una identità culturale toscana che si è sviluppata in piena sintonia con le problematiche moderne, mantenendo però un legame ideale con i valori riconosciuti come quelli del nostro territorio’’.
 
In quelli che sono stati gli uffici della banca è esposta una selezione di opere del Novecento acquisite per la collezione nel corso degli ultimi decenni e oggi conservate in gran parte nei depositi. ‘Nelle stanze di Michelucci’ (progetto di Barbara Tosti a cura di Lucia Mannini, Chiara Toti, Giovanna Uzzani con la collaborazione di Emanuele Barletti) è collocata in due sale del secondo piano e presenta 62 opere tra dipinti e sculture e una ventina di libri d’artista. 
 
In una prima sezione sono esposte opere di Ardengo Soffici, Primo Conti, Lorenzo Viani, che testimoniano la prima stagione novecentesca toscana, caratterizzata da nuovi linguaggi, maturati dal connubio tra la riflessione sulla tradizione e le aperture sulle esperienze delle avanguardie francesi e internazionali.
 
Un secondo percorso propone le opere suddivise per nuclei collezionistici o tematici o corpus di autori, tutte opere che sono state acquisite con la volontà di salvaguardare significativi capitoli della storia culturale e artistica toscana, tra cui la raccolta appartenuta ad un protagonista della cultura del ‘900 come Alessandro Parronchi (con opere di Mario Marcucci e Ottone Rosai) fino alle edizioni e ai libri d’artista della casa editrice Centro Di. 
 
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