Sarà la costante di un mondo che commette gli stessi errori. Sarà la volontà di un altro mondo a voler comprendere meglio cosa sia accaduto per costruire un futuro migliore e difendere il presente. Sarà anche tutto questo ma la 14^ Mostra Internazionale di Architettura di Venezia (7 giugno – 23 novembre 2014) si apre negli infiniti spazi della storia architettonica di più elementi, epoche ed espressioni. E dal suo nome, Fundamentals, emerge l’importanza di ogni singolo tassello della nostra storia.
A dirigere l’edizione 2014 della Mostra è stato chiamato l’olandese Rem Koolhaas, cofondatore nel 1975 di Oma con cui ha realizzato progetti soprattutto in Europa ma anche in giro per il mondo tra cui Marocco, Giappone e Stati Uniti. Insolitamente alla stragrande maggioranza dei suoi colleghi, l’architetto originario di Rotterdam non viene solamente dal mondo dell’arte. Nel suo background culturale e lavorativo c’è stato il grande amore per la scrittura, facendo lo sceneggiatore e il giornalista.
La 14^ Biennale di Architettura. Tre eventi in uno, o come li ha definiti lo stesso curatore, “tre manifestazioni complementari”: “Absorbing Modernity 1914-2014, Elements of Architecture e Monditalia”.
Come sempre i padiglioni stranieri troveranno casa non solo negli storici spazi dei Giardini e all’Arsenale, ma anche nel centro storico di Venezia. Una città dunque che unirà la sua inconfondibile arte antica con le impronte moderne di tutto il mondo. Non unità disgiunte, ma luoghi che si aprono all’interazione, e forse anche a un dialogo che va oltre il mero linguaggio artistico.
Per Absorbing Modernity 1914-2014 saranno 65 i Paesi che sbarcheranno in laguna, 11 dei quali per la prima volta a Venezia e provenienti da tutti i continenti. Al debutto a Venezia le asiatiche Repubblica dell’Azerbaijan ed Emirati Arabi Uniti; le africane Costa d’Avorio, Kenya, Marocco e Repubblica del Mozambico; la Turchia; le australiane Indonesia e Nuova Zelanda; infine la centramericana Repubblica Dominicana.
Leggermente diverso il caso del Costa Rica, già presente l’anno passato nel Padiglione America LatinaIila (Istituto Italo-Latino Americano) alla 55^ Esposizione Internazionale d’Arte, ma mai da sola prima d’ora. Un viaggio in tutto il globo dunque per far emergere anche nell’arte un linguaggio sempre più figlio di elementi diversificati, e non più mera espressione di un unico stile e /o mondo.
Elements occuperà il Padiglione Centrale ai Giardini e come fa già capire il nome stesso, si concentrerà su tutti i singoli elementi che vanno a formare un’opera architettonica.
Molto particolare Monditalia, situato invece all’Arsenale, i cui progetti interessano il Belpaese. Da Siracusa a Tortona, passando per L’Aquila, Siena e sconfinando oltre confine inclusa fermata sulle Alpi. Un’Italia (ribaltata) nella sua totalità locativa aperta anche agli altri linguaggi della Biennale di Venezia: cinema, teatro, musica e danza.
Ulteriore fiore all’occhiello della manifestazione, gli eventi collaterali. In primis, Biennale Sessions con la possibilità di organizzare seminari in uno spazio messo a disposizione gratuitamente dalla Biennale, rivolto a Università, Accademie di Belle Arti, istituzioni di ricerca e formazione nel settore dell’architettura delle arti visive e nei campi affini. Spazio infine a Meetings on Architecture, un mondo di conferenze, workshop, spettacoli e dibattiti correlato con Monditalia, dove si segnala nel mese di ottobre il 3° Convegno Internazionale “Archivi e Mostre”.