I più previdenti, non potendo pagare la rata annuale (o semestrale) dell’assicurazione lasciano la macchina posteggiata per strada o in garage, aspettando tempi migliori. C’è, invece, chi rischia, non solo accendendo il motore della propria auto, ma girando per la città – ma anche in autostrada – senza il talloncino dell’assicurazione esposto sul parabrezza, come richiederebbe il codice della strada.
Auto vaganti, ecco il nuovo fenomeno italiano, certamente da non etichettare come motivo di vanto. Se otto anni fa erano poco meno di un milione e mezzo le automobili, le moto, i camion, persino i pullman turistici che camminavano senza essere assicurate, oggi, alla luce della perdurante crisi economica, quel dato si è quasi triplicato.
Quattro milioni e mezzo di veicoli che percorrono le strade italiane senza assicurazione, infischiandosene allegramente del rischio di finire sul lastrico in caso di incidente con un’altra macchina o, peggio ancora, con un pedone. Un autentico spettro anche per coloro che subissero un danno da un veicolo o da una moto sprovvista di assicurazione: sono infatti infiniti, in Italia, i tempi – in casi del genere – in cui l’apposito Fondo per le vittime della strada provvede al risarcimento.
Un volta, anni fa, erano soprattutto le strade del Sud – dove tutto, a volte, sembra lecito – a essere percorse da auto vaganti: oggi non è più così, il fenomeno è variegato, pare toccare diverse regioni dello Stivale anche se Napoli, con ottocentomila auto fuorilegge, guida la non particolarmente eccelsa graduatoria.
Fatti i dovuti calcoli sulle strade e autostrade italiane gira un auto fuorilegge su dieci. Statistica alta, che rischia di incrementarsi anche negli anni a seguire dal momento che le sanzioni, se si viene scoperti, non sono eccessivamente drastiche: è previsto, infatti, il sequestro del veicolo, lasciandolo però in custodia allo stesso proprietario che, dunque, potrebbe sommare infrazioni e provvedimenti continuando però a girare impunemente senza assicurazione.
Perché il fenomeno non è stato arginato? Molti girano con la polizza scaduta perché si dimenticano della scadenza avvenuta. Chiamateli sbadati, distratti: insomma, può succedere. Altri (la maggior parte, in realtà) scientemente non pagano perché non hanno i soldi da versare all’assicuratore. Aspettano mesi, sperando che la situazione economica, d’incanto, migliori continuando però a pigiare sull’acceleratore, diventando un pericolo per sé e, soprattutto, per gli altri.
Strategie in atto per scovare i mezzi fuorilegge? Ce ne sono. Come, ad esempio, incrociare i dati assicurativi con quelli della motorizzazione civile di tutti i veicoli che transitano sotto l’occhio vigile dell’autovelox o delle zone a traffico limitato, piazzate nelle grandi città. Lotta dura, insomma, almeno negli auspici, a chi froda, guidando senza essere assicurato. Una cattiva abitudine tutta nostrana, ascrivibile alla crisi economica, certo, ma pure a una scarsa attenzione per sé stessi e per il prossimo.