Quando parliamo degli emigrati italiani in giro per il mondo e dei loro discendenti pensiamo subito alle partenze e agli sforzi fatti per trovare una vita nuova. C’è però un aspetto che pochi conoscono.
Chi è emigrato con successo ha voluto chiamare nel nuovo Paese di residenza parenti e compaesani. Di conseguenza, ogni comunità italiana all’estero, ha concentrazioni particolari di persone provenienti dallo stesso paese. Per citare due esempi, Minturno (in provincia di Latina) ha una “colonia” di discendenti a Stamford, Connecticut negli Stati Uniti e San Giorgio la Molara (Benevento) ne ha una altrettanto grande ad Adelaide, in Australia. In molti casi, le popolazioni in questi centri urbani sono più grandi delle popolazioni attuali nei paesi di origine. Inoltre, questi gruppi si concentrano nella stessa zona della città, creando non solo delle “Little Italy”, ma pseudo colonie paesane.
Ricordo un giro di visite in una strada di Melbourne con i miei genitori dove, se non parlavi il dialetto calabrese di Bianco, rischiavi di non trovare nessuno che ti capisse. In quel caso, i paesani erano anche tutti impiegati di un conterraneo che aveva un’impresa di successo.
Molti di questi gruppi hanno formato circoli sociali, spesso non solo a livello regionale, ma persino di singoli paesi, come il Circolo di Fondi (Latina) a Melbourne. Questi gruppi sono stati la base della commemorazione dei Santi patroni dei loro Paesi e, senza dubbio, l’esempio più famoso è la Festa di San Gennaro a New York. In molti casi la chiesa cattolica (l’Ordine degli Scalabriniani è particolarmente attivo in questi compiti) ha fornito una base solida di promozione dei gruppi di assistenza.
Insieme ai circoli sociali sono nati i gruppi sportivi nei vari continenti e, per esempio, sarebbe interessante vedere quanti Club Juventus (per citare solo una squadra) si trovano in giro per il mondo.
Il volto meno conosciuto di queste attività comunitarie è quello dei gruppi di promozione della lingua e della cultura del Bel Paese e, soprattutto, di gruppi di assistenza ai connazionali. Purtroppo non tutti gli emigrati italiani hanno avuto successo e non pochi hanno bisogno di assistenza di vario genere. Con l’invecchiamento degli emigrati, inoltre, sono stati formati gruppi di beneficenza che hanno acquistato e gestiscono case di cura per gli anziani. Allo stesso modo in molte di queste comunità esistono patronati che aiutano i connazionali per le pensioni o le pratiche lavorative nei Paesi di residenza.
Queste sono le cose che rendono grandi le nostre comunità all’estero.
Sarebbe stato facile dire che lo Stato doveva fornire i servizi in cambio delle tasse pagate, ma siamo stati noi italiani a capire che siamo proprio noi i migliori a fornire i servizi di cui abbiamo bisogno nelle varie fasi della nostra vita.
Questi sono gli esempi che noi in Italia dovremmo studiare per poter aiutare gli immigrati che ora arrivano nel nostro Paese per integrarsi al meglio. Le nostre esperienze all’estero non sono diverse da quelle che ora fanno i nostri nuovi residenti.
Chiunque sia mai andato in case di cura per gli anziani italiani all’estero sa benissimo cosa affronterà questo Paese nel futuro non troppo lontano per gli immigrati che ora sono giovani e sani, ma che con il tempo sentiranno gli effetti dei loro sforzi. Chiunque sia andato nei gruppi di assistenza forniti ai nostri connazionali all’estero sa benissimo che ci sono problemi relativi al processo di immigrazione e che bisogna tenere sotto controllo per aiutare gli immigrati ad integrarsi nel migliore di modi.
A differenza di Paesi di immigrazione come gli Stati Uniti o l’Australia, l’Italia è fortunata perché ha un tesoro nelle storie e nelle esperienze dei connazionali all’estero. Abbiamo potenzialmente una fonte enorme dalla quale prendere esempio per evitare sbagli commessi in passato.
Il miglior modo consiste nell’imparare da queste esperienze e di riproporle. Se mettiamo in pratica le lezioni che ci pervengono dall’estero, dimostreremo a noi stessi di non ripetere gli sbagli, dimostrando d’aver imparato che si può fare meglio.