La sconfitta di Reggio Emilia, contro il Sassuolo, è il punto più basso raggiunto dal Milan negli ultimi anni. In 90’ si sono esplicitati tutti i problemi di una squadra che non ha più nessuna certezza, tanto in campo quanto nei quadri societari e soprattutto in panchina.
In vantaggio per 2-0 dopo 13 minuti, i rossoneri si sono resi protagonisti di una serie di errori clamorosi e hanno chiuso il primo tempo sotto per 3-2. In avvio di ripresa, quando tutti si aspettavano la riscossa del Milan, è arrivato immediato il 4-2 del Sassuolo.
Sintomatico dell’inefficacia degli interventi dell’allenatore nell’intervallo. Solo nel finale gli uomini di Allegri ci hanno messo un po’ di orgoglio, ma la fortuna non ha sorriso ai rossoneri, che si sono arenati di fronte a un ottimo Pegolo e hanno colpito due legni.
Nel Milan, oggi, manca davvero tutto: sembra che i giocatori non abbiano la consapevolezza della maglia che indossano (al massimo, in negativo, ne avvertono il peso). Manca la concentrazione durante tutta la partita, manca un vero piano di gioco (il Milan, avanti per 2-0, non sapeva letteralmente come amministrare la gara), manca il carattere (che esce solo nella disperazione dei finali di gara) e, certo, manca talento (soprattutto in fase difensiva).
Le lacune del Milan sono sicuramente frutto della confusione assoluta che regna a livello societario – con Galliani e Barbara Berlusconi che si contendono il posto di amministratori delegati e il presidente Berlusconi che è sempre più lontano da Milanello – ma è inevitabile che, nel mirino, ci fosse soprattutto Allegri. Che infatti è stato esonerato il giorno dopo la partita, con la squadra affidata temporaneamente al vice allenatore Mauro Tassotti.
Questa squadra non è certo attrezzata per vincere lo scudetto, ma non è nemmeno un team da lotta per la salvezza.
L’allenatore toscano, però, non è riuscito a rimediare a nessuno dei limiti del Milan: i rossoneri commettono sempre le stesse ingenuità e, domenica dopo domenica, incappano in partite sempre più sconsolanti, senz’anima. Inevitabile pensare alle responsabilità di un tecnico che, avendo già rivelato che la prossima stagione non avrebbe più occupato la panchina rossonera, aveva probabilmente perso la poca presa che ancora aveva sul gruppo.
Contro il Sassuolo sono parsi evidenti anche gli errori di Allegri nelle scelte di formazione e sembra stucchevole appellarsi alla sfortuna nel finale. Per il Milan, al momento, è notte fonda e la luce davvero non si intravede. A risollevare il morale e la classifica basterà Honda (autore di un buon esordio)?