“Con questi riconoscimenti vogliamo parlare dell’Italia, del suo tessuto sociale, di ciò che fanno i nostri concittadini – giovani, adulti e anziani – e certamente quando si parla di cittadinanza si parla anzitutto di voi, ragazze e ragazzi, che siete non soltanto coloro che rappresentano il futuro ma siete coloro su cui gli adulti investono per il bene del futuro del nostro Paese”.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha consegnato al Quirinale gli attestati e i distintivi d’onore agli “Alfieri della Repubblica”. La benemerenza vuole premiare il merito nello studio, in attività culturali, scientifiche, artistiche o sportive nonchè l’impegno nel volontariato o comportamenti ispirati ad altruismo e solidarietà.
L’attestato viene riservato ai giovani che, al momento della segnalazione non avevano ancora compiuto il diciottesimo anno d’età, e concesso ai cittadini italiani, anche residenti all’estero, e ai cittadini stranieri residenti nel nostro Paese, che siano nati in Italia o abbiano frequentato con profitto le scuole italiane.
“Il significato dell’incontro – ha spiegato Mattarella – è che le istituzioni riconoscono, apprezzano e devono riconoscere e apprezzare coloro che operano per il bene comune. E voi lo avete fatto.
Le istituzioni non devono essere distanti perché sono espressione dei nostri concittadini, di tutti noi cittadini del nostro Paese, ed esprimono la cittadinanza, la collettività, nei suoi pregi e qualche volta anche nei suoi difetti, ma la esprimono con il dovere di essere vicine, di farsi sentire vicine dai cittadini. Questo è il significato di questo incontro: riconoscere, avere attenzione, sottolineare le tante energie positive che esistono in ogni età e in tutte le varie parti del nostro Paese.
Avete compiuto degli atti davvero preziosi, con impegni collettivi e personali. Vi sono costati spesso sacrificio, ma certamente questo vi ha assicurato una ricompensa grande: la consapevolezza di aver fatto del bene a chi vi sta intorno, di avere contribuito a rendere migliore la vita insieme. E questa è una ricompensa molto più importante di quella che ricevete qui questa mattina: la consapevolezza che il bene che si compie è una ricompensa per chi lo fa.
Vi ringrazio. Non siete stati scelti per questi riconoscimenti perché siete i migliori, vi sono tantissimi ragazzi come voi che si impegnano, che fanno del bene, che hanno generosità e senso degli altri. Centinaia, migliaia di ragazzi e ragazze nel nostro Paese si comportano così. Voi siete qui come testimoni, li rappresentate, siete stati scelti per rappresentare quei tantissimi ragazzi e ragazze che ogni giorno si comportano con la stessa abnegazione, impegno e dedizione che avete manifestato”.
Durante la cerimonia il capo dello Stato ha poi rivolto un pensiero particolare a quanti sono stati colpiti dal terremoto di recente. “Nove di voi, tra ragazze e ragazzi, sono stati premiati perché, in quelle circostanze, si sono impegnati con abnegazione e con solidarietà. Qui vi sono giovani che provengono da questi comuni e dai quelli colpiti in precedenza, che sono testimoni della solidarietà e dell’impegno per la ricostruzione, che deve essere sempre maggiore, dall’Aquila, all’Emilia, a San Giuliano di Puglia”. E ancora: “Vorrei ancora una volta sottolineare che i nostri concittadini colpiti dal terremoto non saranno mai lasciati soli, avranno sempre accanto la solidarietà delle istituzioni, e io sono personalmente impegnato per questo.
Vorrei dire ai sindaci presenti, alcuni che da anni si impegnano per le ricostruzioni, altri che sono adesso di fronte all’esigenza di avviare la ricostruzione, di dare risposte immediate: accompagnate le istituzioni, non smettete di esortarle, di sollecitarle, di chiedere impegno costante, crescente. C’è anche il Commissario per la ricostruzione che è testimonianza visibile dalla solidarietà delle istituzioni nazionali, regionali e locali. Ma i sindaci hanno, sulle loro spalle, il peso principale, il raccordo tra le persone e tutto il complesso delle istituzioni, e quindi a loro chiedo di non risparmiare le altre istituzioni, sapendo che non si risparmiano loro come responsabili locali”.
Poi Mattarella si è rivolto ai giovani: “Continuate a impegnarvi perché il nostro Paese sia sempre migliore, continuate a pensare quel che si deve fare perché possa essere migliore, e lo è se i comportamenti di tutti sono improntati al senso della comunità, al senso del vivere insieme, al senso che si sta meglio se si sta meglio tutti insieme.
Voi avete molta più fantasia degli adulti, non rinunziate e non stancatevi mai di immaginare come deve essere la società per essere migliore di quella che oggi vediamo.Cercate voi di sollecitare gli adulti e di pensare in che cosa può migliorare la nostra convivenza, rendendo sempre più autentico, più solidale il rapporto della vita in comune. Siamo tutti legati gli uni agli altri, più lo comprendiamo più miglioriamo la nostra condizione collettiva e individuale. Questo comincia naturalmente dal rapporto con i vostri amici, nella vostra scuola, nella vostra comunità, in tutti gli ambienti che frequentate”. Poi ha concluso così: “Abbiate coraggio, come ne avete avuto. Farete un regalo al nostro Paese se continuerete a diffondere con l’esempio il senso della solidarietà che avete manifestato”.