“Take a day to remember”. L’ambasciata americana di Roma posta un messaggio semplice a 14 anni dall’attacco al cuore dell’America. Poi su Twitter mette la foto della cerimonia romana a Piazza di Porta Capena, là dove in antichità iniziava la via Appia. Il passato assume significati contemporanei, il cuore interpreta il ricordo e la distanza supera i confini del tempo e della geografia.

Così, se a una quindicina di minuti di taxi da Ground Zero, là dove c’erano le Torri Gemelle, una lapide all’ingresso del Consolato italiano di New York ricorda gli italiani e gli italo-americani uccisi durante l’attacco, a Pompei un autentico frammento di trave di una delle Twin Towers, inserito in un blocco di pietra lavica, ricorda dal 2011 le vittime del terrorismo.

Migliaia di persone sono attese sui luoghi della tragedia: New York, Washington e Shanksville. Ricorderanno nella commozione dei familiari, dei sopravvissuti, dei soccorritori, le quasi 3mila persone uccise da quattro aerei dirottati per farli schiantare sulle Torri Gemelle (alle 8.46 e alle 9.03 locali), sul Pentagono (alle 9.37) e su un campo in Pennsylvania (alle 10.03).  

Da  Napoli il console generale americano Colombia Barrosse affida a Facebook poche, efficaci, parole: “As our flag is lowered, our spirits must remain high”.


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