As many of you probably know, after more than 70 years of service, Alitalia is no more. Its last flight landed in Rome at 23,23 on the 15th of October, and it did feel like the end of an era. Around the world, Alitalia was known as one of the last “old-school” airlines, where cabin crew had to know at least two languages besides Italian and uniforms were as sharp and elegant as something you’d see on the catwalk. Pity that the company itself hadn’t been doing too well for years.
While a new – we all hope successful – adventure has started already in our skies with ITA Airways, some interesting questions were risen about Alitalia’s ultimate demise and the reasons behind it. The company didn’t make enough money to sustain itself anymore: as simple as that, but why?
Recently, CNN Travel’s Julia Buckley offered a very interesting analysis of Alitalia’s collapse, one that involves also the introduction and rise in popularity of high-speed trains on routes that used to be Alitalia’s prerogative.
Let us take the Milan-Rome route, for instance, which is traveled daily by thousands of people, especially for work: 2019 data collected and analyzed by Ferrovie dello Stato, Italy’s national railway company, highlighted how the number of passengers choosing the train instead of the plane has quadrupled in 10 years, going from 1 million in 2008 (the year high-speed trains debuted on national routes in Italy) to 3.6 million in 2018: this translates in over ⅔ of the people traveling between the capital and Milan preferring high-speed trains to flights. Italians, it seems, truly enjoy their Frecciaroossa. And don’t be fooled, because tourists do, too, if it’s true that the number of visitors taking the train went from 1.8 million in 2008 to 7.3 million in 2018. The most popular journeys? Rome to Florence and Rome to Venice, of course, with the latter once being one of the country’s main flight routes.
Back to the Milan-Rome connection, people have good reasons to prefer the train, Buckley continues: to begin with, the trip takes a mere 2 hours and 59 minutes, which may seem a lot when compared to the 1 hour and 10 minutes of your average flight, but when you look at it closely, it really isn’t. First of all, train stations are always in the city center, which means you arrive just where you need; if you flew, it’d take you at least 30 minutes by car from Fiumicino to Rome city center and Linate, Milan’s closest airport to town, is at least a 20 minutes drive. Plus, when you take the train, you can show up just 10 minutes before departure, no need to get there 1 hour and ½ in advance, as at the airport. If we do the maths, we end up saving time and stress if we take the train.
Some may argue our trains aren’t known for being especially clean, nor new. And that’s without mentioning the fact they are always late. Look, that’s true, but not for high-speed trains: Ferrovie dello Stato’s Frecce are new, clean, and comfortable, just like a plane and – incredibly for an Italian train – they run on time.
Did high-speed trains truly quicken the end of Alitalia? According to Francesco Galletti, CEO of political risk consultancy firm Policy Sonar, and frequent Rome-Milan train traveler, the answer is yes, but with extra detrimental ingredients in the mix. Galletti explains that, while being an international carrier, Alitalia was very much focused on internal routes. This is simply explained in one word: tourism. Italians mostly vacation in Italy and foreign visitors tend to opt for internal flights when visiting so that they can see as much of the Belpaese as they can. But while this worked fine for a while, the breaking point was reached when competition from low-cost airlines (both nationally and internationally) and high-speed trains came into the equation.
Speed, quality of service, convenience, and a plethora of routes: between the Ferrovie dello Stato’s Frecce and the private Nuovo Trasporto Viaggiatori’s Italo, most of Italy is today connected by high-speed trains, whose onboard experience is very similar to that you’d enjoy on a plane: you reserve your place when buying your ticket, there are special lounges in our main train stations for high-speed, top-tier travelers and you can even collect fidelity points and get free trips, just like with any airline.
When talking to Buckley, Carlo Barbante, director of the Institute of Polar Science at Ca’Foscari University in Venice, explained why he prefers traveling to Rome by Frecciarossa: “I like the carbon footprint first and foremost, but I like that I can check in a few minutes before departure, can walk around easily, and feel very safe and comfortable.” Comfort, but also an eye to the environment, as “the train is one of the most reliable ways to reduce your carbon footprint.”
Last but not least, there is the ageless charm of traveling by train: the country passing by your eyes fast through the window, the rhythmic lull of the moving carriage cuddling you into a soft slumber, the old-fashioned bar car. It may not be the same as flying above clouds, but it’s a very good alternative, indeed.
Come molti di voi probabilmente sanno, dopo più di 70 anni di servizio, Alitalia non c’è più. Il suo ultimo volo è atterrato a Roma alle 23,23 del 15 ottobre, ed è sembrata davvero la fine di un’era. In tutto il mondo, Alitalia era conosciuta come una delle ultime compagnie aeree “vecchia scuola”, dove il personale di bordo doveva conoscere almeno due lingue oltre all’italiano e le uniformi erano impeccabili ed eleganti come quelle che si vedono in passerella. Peccato che la compagnia non se la passasse troppo bene da anni.
Mentre una nuova avventura – speriamo di successo – è già iniziata nei nostri cieli con ITA Airways, sono emerse alcune domande interessanti sulla definitiva scomparsa di Alitalia e sulle ragioni che l’hanno determinata. La compagnia non faceva abbastanza soldi per sostenersi: semplice, ma perché?
Recentemente, Julia Buckley di CNN Travel ha offerto un’analisi molto interessante del crollo di Alitalia, che coinvolge anche l’introduzione e l’aumento di popolarità dei treni ad alta velocità su rotte che una volta erano prerogativa di Alitalia.
Prendiamo ad esempio la tratta Milano-Roma, percorsa quotidianamente da migliaia di persone, soprattutto per lavoro: i dati del 2019 raccolti e analizzati da Ferrovie dello Stato, la compagnia ferroviaria nazionale italiana, hanno evidenziato come il numero di passeggeri che scelgono il treno invece dell’aereo sia quadruplicato in 10 anni, passando da 1 milione nel 2008 (anno del debutto dell’alta velocità sulle tratte nazionali in Italia) a 3,6 milioni nel 2018: questo si traduce in oltre ⅔ delle persone che viaggiano tra la capitale e Milano preferendo l’alta velocità ai voli. Gli italiani, a quanto pare, si godono davvero il loro Frecciarossa. E non fatevi ingannare, perché anche i turisti lo usano, se è vero che i visitatori che prendono il treno sono passati da 1,8 milioni nel 2008 a 7,3 milioni nel 2018. I viaggi più popolari? Roma-Firenze e Roma-Venezia, ovviamente, con quest’ultima che un tempo era una delle principali rotte aeree del Paese.
Tornando al collegamento Milano-Roma, la gente ha buone ragioni per preferire il treno, continua Buckley: per cominciare, il viaggio dura solo 2 ore e 59 minuti, che può sembrare molto se paragonato a 1 ora e 10 minuti del volo medio, ma quando si osserva bene, non lo è davvero. Prima di tutto, le stazioni ferroviarie sono sempre nel centro della città, il che significa che si arriva proprio dove si ha bisogno; se si vola, ci vogliono almeno 30 minuti in auto da Fiumicino al centro di Roma e Linate, l’aeroporto di Milano più vicino alla città, è ad almeno 20 minuti di macchina. In più, quando prendi il treno, puoi presentarti solo 10 minuti prima della partenza, non c’è bisogno di arrivare 1 ora e mezza prima, come all’aeroporto. Se facciamo i conti, finiamo per risparmiare tempo e stress se prendiamo il treno.
Qualcuno potrebbe obiettare che i nostri treni non sono noti per essere particolarmente puliti, né nuovi. E questo senza parlare del fatto che sono sempre in ritardo. È vero, ma non per i treni ad alta velocità: le Frecce delle Ferrovie dello Stato sono nuove, pulite e confortevoli, proprio come un aereo e – incredibilmente per un treno italiano – viaggiano in orario.
I treni ad alta velocità hanno davvero accelerato la fine di Alitalia? Secondo Francesco Galletti, amministratore delegato della società di consulenza sui rischi politici Policy Sonar, e frequente viaggiatore sui treni Roma-Milano, la risposta è sì, ma vanno aggiunti ulteriori ingredienti dannosi nel mix. Galletti spiega che, pur essendo un vettore internazionale, Alitalia era molto concentrata sulle rotte interne. Questo si spiega semplicemente con una parola: turismo. Gli italiani vanno per lo più in vacanza in Italia e i visitatori stranieri tendono ad optare per i voli interni ci visitano, in modo da poter vedere quanto più possibile del Belpaese. Ma mentre questo ha funzionato bene per un po’, il punto di rottura è stato raggiunto quando la concorrenza delle compagnie aeree low-cost (sia a livello nazionale che internazionale) e i treni ad alta velocità sono entrati nell’equazione.
Velocità, qualità del servizio, convenienza e una pletora di tratte: tra le Frecce delle Ferrovie dello Stato e il privato Italo Nuovo Trasporto Viaggiatori, gran parte dell’Italia è oggi collegata da treni ad alta velocità, la cui esperienza a bordo è molto simile a quella di un aereo: si prenota il posto al momento dell’acquisto del biglietto, ci sono sale speciali nelle nostre principali stazioni ferroviarie per viaggiatori ad alta velocità e di alto livello e si possono anche raccogliere punti fedeltà e ottenere viaggi gratis, proprio come con qualsiasi compagnia aerea.
Parlando con Buckley, Carlo Barbante, direttore dell’Istituto di Scienze Polari dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha spiegato perché preferisce viaggiare a Roma con il Frecciarossa: “Mi piace innanzitutto l’impronta di carbonio, ma mi piace che posso fare il check-in pochi minuti prima della partenza, posso camminare facilmente e mi sento molto sicuro e comodo”. Comodità, ma anche un occhio all’ambiente, visto che “il treno è uno dei modi più affidabili per ridurre l’impronta di carbonio”.
Infine, ma non meno importante, c’è il fascino senza età del viaggiare in treno: il paese che ti passa davanti agli occhi velocemente attraverso il finestrino, il ritmo ondeggiante della carrozza in movimento che ti culla in un morbido sonno, il vagone bar vecchio stile. Non sarà la stessa cosa che volare sopra le nuvole, ma è davvero un’ottima alternativa.
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