La viola organista progettata da Leonardo da Vinci (1452–1519) è stata la protagonista della nuova stagione dedicata alla musica antica, organizzata dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche e dall’associazione almamusica433, con la direzione artistica del maestro Stefano Trevisi, e con il patrocinio della Città di Treviso. La stagione è dedicata ad una riflessione sul rapporto tra la musica e la scienza speculativa, nel cinquecentenario della morte di Leonardo.

Il concerto in programma, …principia dai sentimenti, condurrà gli spettatori in un viaggio nel suono pensato dal maestro del Rinascimento, accompagnati dal musicista polacco Slawomir Zubrzycki che ha costruito uno strumento musicale progettato da Leonardo nel Codice Atlantico: la viola organista, con l’aspetto di un pianoforte e il suono di una viola.

È nel 2009 che Zubrzycki, pianista, claviolinista, compositore e costruttore di strumenti musicali, scopre una vera rarità: lo strumento a tastiera/arco disegnato da Leonardo, che era praticamente sconosciuto e dimenticato. Tra il 2009 e il 2012 Zubrzycki crea la propria versione del modello di da Vinci, attingendo anche da altri strumenti risalenti al periodo compreso tra il 1575 e il 1625.
Con tutta probabilità Leonardo inventò questo strumento osservando lo sviluppo della musica strumentale. Interessandosi anche di musica, voleva presumibilmente creare uno strumento universale o magari perfetto, in grado di unire le qualità sonore della viola (da gamba o da braccio) con la capacità della tastiera di produrre una tessitura polifonica. Tale creazione avrebbe prodotto un suono continuo come l’organo, ma con la possibilità di modulare sonorità e dinamiche e di creare l’effetto vibrato come gli strumenti a corde. Un simile strumento, con una scala estesa, avrebbe potuto sostituire l’intera sezione a corda, ma Leonardo non lo costruì mai.

La viola organista
L’idea di Leonardo si basava su una forma primordiale di ghironda, strumento popolare tra il XII e il XIII secolo. Ma l’aspetto fondamentale nella progettazione della viola organista, che la distingue dalla ghironda, è il meccanismo a corda concepito da Leonardo.

La viola organista funziona tirando le corde con l’ausilio di un meccanismo a tastiera e a corda verso una serie di archi a forma di ruota o un arco simile a una cinghia senza fine composta da crine di cavallo su cui è stata applicata della pece. Gli archi vengono azionati da un dispositivo collegato al pedale, che li mette in moto facendo vibrare le corde e producendo quindi il suono. Il meccanismo della tastiera è in grado di controllare dinamiche, articolazione e vibrazione, mentre la velocità di movimento degli archi aumenta ulteriormente le dinamiche modificando il colore del suono.

“Il primo strumento di questo tipo fu costruito nel 1575 a Norimberga da Hans Heiden” racconta Zubrzycki. “Presentava un arco simile a una cinghia senza fine e venne chiamato Geigenwerk. Heiden poté studiare l’idea di Leonardo? Probabilmente sì. Sappiamo che lo strumento di Heiden arrivò nelle mani del compositore italiano Orlando di Lasso che era maestro di cappella presso la corte del Principe di Monaco, dove un altro italiano, anche lui toscano come Leonardo, il compositore e teorico di musica Vincenzo Galilei (padre di Galileo), ebbe l’opportunità di suonarlo. Vincenzo Galilei menziona brevemente questo strumento e, soprattutto, un modello precedente di origine italiana. Successivamente, Heiden costruì una versione perfezionata dello strumento, probabilmente a seguito dei commenti dei compositori, dotata di archi a forma di ruota e di un meccanismo a corde molto simile, e ugualmente ingegnoso, a quello mostrato nei disegni di Leonardo. La descrizione dello strumento di Heiden, che ne delineava anche le caratteristiche del suono e le proprietà musicali, venne pubblicata nel 1618 all’interno dell’opera di Michael Praetorius, Syntagma Musicum”.

“Questo – prosegue l’artista – non fu comunque l’unico strumento a essere stato costruito. L’idea descritta da Praetorius fu d’ispirazione per altri costruttori. È interessante notare come tutti i costruttori, quali Raymundo Truchado (Spagna), Rutgerus Plenius (Inghilterra), Johann Hohlfeld (Germania), Traugott Wasianski (Prussia), Hermann Lichtenthal (Belgio), Jan Jarmusiewicz (Polonia) e altri che contribuirono successivamente alla storia di questo strumento, considerarono i propri modelli come invenzioni originali, dando loro diversi nomi: Geigenwerk, Clavier-gamba, Lyrichord, Bogenklavier, piano-viol, clavioline e molti altri. La stessa idea veniva ripresa di volta in volta in varie località europee, ma in ogni occasione si trattava di un ritorno di breve durata. Perché la maggior parte di questi strumenti è stata dimenticata? Perché un’idea realizzabile, nonostante i vari tentativi, non è mai stata accettata dai circoli musicali? Molto probabilmente – conclude Zubrzycki – queste domande resteranno per sempre senza risposta”.

Slawomir Zubrzycki pianista, claviolinista, compositore e costruttore di strumenti musicali, è nato e vive a Cracovia.
Nel 2009 scopre lo strumento a tastiera/arco disegnato da Leonardo e tra il 2009 e il 2012 crea la propria versione del modello di da Vinci. Dalla sua opera è nato uno strumento dal suono unico.

Le prime esibizioni della viola organista (il 18 ottobre 2013 a Cracovia, in occasione dell’International Royal Cracow Piano Festival, e il 21 ottobre al Conrad Festival) sono state uno straordinario successo artistico e hanno attirato una grande attenzione da parte dei media. Il video del primo concerto della viola è stato visualizzato su YouTube da oltre 3 milioni di persone. Le notizie della costruzione della viola organista hanno avuto una vastissima copertura da parte dei mass media più importanti del mondo, quali BBC, The Telegraph, France 24, Deutsche Radio Kultur, Corriere della Sera, MSN, Oman Daily Observer, Hindustan Times, Taipei Times.
Nel 2015 ha pubblicato due album di viola organista. Quello da solista, Viola organista – The da Vinci sound, è unico sotto numerosi punti di vista: non è solo la prima registrazione in assoluto di un’esibizione con lo “strumento di da Vinci”, ma anche il primo progetto musicale polacco, finanziato da melomani di tutto il mondo tramite Kickstarter, una piattaforma per la raccolta di fondi globale.
Per la seconda produzione, Zubrzycki è stato invitato dalla cantante islandese Bjork, che ha inciso una versione acustica del suo ultimo album, Vulnicura, per voce, viola, organo e quartetto d’archi. L’album è disponibile in due versioni: CD e vinile.

Slawomir Zubrzycki si è diplomato nel 1988 all’Accademia di Musica di Cracovia. Dopo aver ricevuto una borsa di studio dal Fulbright Program, ha proseguito i propri studi in pianoforte nel 1990-91 presso il Boston Conservatory of Music. Si è poi perfezionato partecipando a master class tenute da: Victor Merzhanov, Michael Lewin, Jerome Lowenthal, Wlodzimierz Obidowicz, Johann Sonnleitner (clavicembalo).
Nel 1987 ha vinto un premio al Polish Piano Art Festival di Slupsk. Slawomir Zubrzycki tiene concerti come solista e con ensemble di musica da camera, come Olga Szwajgier’s Quartet (in qualità di uno dei componenti), Gwendolyn Bradley, Jadwiga Gadulanka, Andrzej Hiolski, in Polonia, Germania, Gran Bretagna, Spagna, Ucraina e Stati Uniti. Ha fatto numerose registrazioni per Polskie Nagrania (un’etichetta discografica polacca), la radio e la televisione polacche. In qualità di presentatore, compositore e direttore musicale ha collaborato con la televisione polacca per la produzione di programmi educativi.
Si è specializzato in musica contemporanea, spaziando dalla dodecafonia al teatro strumentale, passando per l’improvvisazione e la performance artistica.
È titolare di un corso di pianoforte presso la Frederic Chopin State Secondary Music School di Cracovia.
Attualmente l’attività artistica di Zubrzycki si concentra sulla viola organista. Tra i vari progetti dell’artista per i prossimi mesi ci sono diversi concerti nei festival dedicati alla musica classica e antica in tutta Europa.

La stagione concertistica a Treviso proseguirà giovedì 21 marzo alle ore 21, con il concerto Musiche per il Bestiario di Leonardo dell’ensemble di musica medievale LaReverdie (Claudia Caffagni, voce, liuto; Livia Caffagni, voce, viella, flauti; Elisabetta de Mircovich, voce, viella, ribeca), in occasione della Giornata Europea della Musica antica. Letture di Stefano Trevisi.
Si concluderà sabato 6 aprile alle ore 21 con l’Ensemble Accademia d’Arcadia e il suo L’ordine dell’occhio. La musica e la scienza all’epoca di Galileo Galilei, uno spettacolo di musica antica, elettronica, narrazione e video-arte, ispirato alla figura di Galileo Galilei, ideato da Alessandra Rossi Lürig e Gianmaria Sortino, e prodotto da Fondazione Arcadia e Habanero.

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