Acquasparta is a village of about 5,000 in the Terni province of Umbria, located in the picturesque hills of this beautiful region. Its name derives from the Latin ad aquas partas, or “spread out waters,” because the area has always been rich in beneficial water sources. Nearby, we find those of Sangemini and Fabia, both known to all Italians, because we find their water bottled at the supermarket!
Its history is all about the Middle Ages and the Renaissance, with the first attestations in documents dating from 962 AD. Some years later, the abbeys of Saint Barbara and Saint Nicholas were built and the first settlement developed around them. Today, the village still maintains a traditional medieval urban plan, with a central square, winding alleys, and streets extending up the hill. We shouldn’t forget the area has a notable Roman past, too, as we can still see today in the archaeological area of Carsulae, an ancient Roman city built along what was to become the Via Flaminia.
Palazzo Cesi was the home of the Cesi family who controlled the area during the Renaissance. It is probably Acquasparta’s most famous monument: it was commissioned by Cardinal Federico Cesi and built between 1561 and 1579 and it is nationally known because it was the first see of the Accademia dei Lincei, the oldest scientific academy in the world, founded by Prince Federico Cesi – same name, but not the same person! – a scientist himself. And this is why Galileo Galilei was a customary guest of Acquasparta in those years.
The church dedicated to Saint Francis of Assisi and the one dedicated to the Madonna del Giglio (the Virgin of the Lily), today known as the Church of the Crucifix, are very different from one another but both are worth a visit: the first, which dates from 1294, embodies perfectly the simplicity that characterized the life and teachings of Francis; the latter, built in the 17th century, is enriched by well-preserved frescoes. The patron saint here is Santa Cecilia and the church dedicated to her has a neoclassical interior, as well as the tombs of all the members of the Cesi family. To remember is also the church of the Santissimo Sacramento, which is today the community museum, because of the presence of a Roman mosaic at the center of the nave.
When you are in town, make sure you eat the most traditional local dish, picchiarelli, a type of fresh, handmade pasta that looks like a thick piece of thread, usually served with a spicy sauce. Another traditional delicacy is the pizza al testo, a savory cake made with water and flour, filled with sausage, ham and vegetables, then baked on a cast iron round surface called testo.
There are also many local products you should try, including olive oil, truffles and chestnuts, which are usually served during the Festa del Vino Novello in November, and enjoyed with the new wine. The acqua dell’Amerinois also known in the area for its curative characteristics, already appreciated during Roman times. It is particularly good for those suffering from kidney stones and other issues where diuresis should be improved. In the Middle Ages, it was known as “ Saint Francis’ water” because it was believed the saint found it beneficial for his health.
Besides celebrating the new wine, Acquasparta also holds a Renaissance fair, a Festa del Rinascimento, every year, during the first half of June. It celebrates the coming to Acquasparta of Prince Federico Cesi and his family, on the 14th of May 1614. The best moments of the fair are usually the Corteo dei Doni, the parade of gifts, which involves more than 300 people in 17th-century costumes, and the Piatto Rinascimentale, a meal based on traditional Renaissance dishes. And while we may have to wait for 12 months to see it, it’s worth mentioning also Acquasparta’s Presepe Vivente, the living nativity, with around 150 people in costume and representations of the ancient arts and crafts of the village in the streets.
Acquasparta è un paese di circa 5.000 abitanti della provincia di Terni, in Umbria, situato sulle pittoresche colline di questa splendida regione. Il suo nome deriva dal latino ad aquas partas, cioè “acque sparse”, perché la zona è sempre stata ricca di fonti d’acqua benefiche. Nelle vicinanze troviamo quelle di Sangemini e Fabia, entrambe note a tutti gli italiani, perché la loro acqua la troviamo imbottigliata al supermercato!
La sua storia è tutta medievale e rinascimentale, con le prime attestazioni in documenti che risalgono al 962 d.C. Qualche anno dopo furono costruite le abbazie di Santa Barbara e di San Nicola, attorno alle quali si sviluppò il primo insediamento. Oggi il villaggio mantiene ancora un impianto urbanistico medievale tradizionale, con una piazza centrale, vicoli tortuosi e strade che si estendono sulla collina. Non bisogna dimenticare che la zona ha anche un notevole passato romano, come si può vedere ancora oggi nell’area archeologica di Carsulae, un’antica città romana costruita lungo quella che sarebbe diventata la Via Flaminia.
Palazzo Cesi era la casa della famiglia Cesi che controllava la zona durante il Rinascimento. È probabilmente il monumento più famoso di Acquasparta: commissionato dal cardinale Federico Cesi e costruito tra il 1561 e il 1579, è noto a livello nazionale perché fu la prima sede dell’Accademia dei Lincei, la più antica accademia scientifica del mondo, fondata dal principe Federico Cesi – stesso nome, ma non stessa persona! – uno scienziato a sua volta. Ed è per questo che Galileo Galilei era un ospite abituale di Acquasparta in quegli anni.
La chiesa dedicata a San Francesco d’Assisi e quella dedicata alla Madonna del Giglio, oggi nota come Chiesa del Crocifisso, sono molto diverse tra loro ma entrambe meritano una visita: la prima, risalente al 1294, incarna perfettamente la semplicità che ha caratterizzato la vita e gli insegnamenti di Francesco; la seconda, costruita nel XVII secolo, è arricchita da affreschi ben conservati. Qui la patrona è Santa Cecilia e la chiesa a lei dedicata ha un interno neoclassico, così come le tombe di tutti i membri della famiglia Cesi. Da ricordare anche la chiesa del Santissimo Sacramento, oggi museo della comunità, per la presenza di un mosaico romano al centro della navata.
Quando siete in città, assicuratevi di mangiare il piatto più tradizionale del luogo, i picchiarelli, un tipo di pasta fresca fatta a mano che assomiglia a uno spesso pezzo di filo, solitamente servito con una salsa piccante. Un’altra prelibatezza tradizionale è la pizza al testo, una torta salata fatta con acqua e farina, ripiena di salsiccia, prosciutto e verdure, poi cotta su una superficie rotonda in ghisa chiamata testo.
Da provare sono anche molti prodotti locali, tra cui l’olio d’oliva, i tartufi e le castagne, che vengono solitamente serviti durante la Festa del Vino Novello, a novembre, e gustati con il vino nuovo. L’acqua dell’Amerino è nota nella zona anche per le sue caratteristiche curative, apprezzate già in epoca romana. È particolarmente indicata per chi soffre di calcoli renali e altri problemi in cui è necessario migliorare la diuresi. Nel Medioevo era conosciuta come “acqua di San Francesco” perché si riteneva che il santo la trovasse benefica per la sua salute.
Oltre a celebrare il vino nuovo, Acquasparta organizza ogni anno una fiera rinascimentale, la Festa del Rinascimento, nella prima metà di giugno. Essa celebra la venuta ad Acquasparta del principe Federico Cesi e della sua famiglia, il 14 maggio 1614. I momenti più belli della fiera sono di solito il Corteo dei Doni, che coinvolge più di 300 persone in costumi seicenteschi, e il Piatto Rinascimentale, un pasto a base di piatti tradizionali rinascimentali. E anche se dovremo aspettare 12 mesi per vederlo, vale la pena menzionare anche il Presepe Vivente di Acquasparta, con circa 150 figuranti in costume e rappresentazioni delle antiche arti e mestieri del paese per le strade.
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