The famous Casinò di Venezia (Photo: Demerzel21/Dreamstime)

Gambling was a pervasive aspect of Venetian life, reflecting the city’s wealth and status as a major cultural and trade hub. In Venice, everyone gambled everywhere: people engaged in games of chance in private homes, public squares, and during festivals, with stakes involving money, goods, and even property.

Venetian authorities, however, viewed gambling with concern due to the disorder it could cause and the potential financial ruin for individuals. Despite numerous attempts to regulate these activities through edicts and laws—especially prohibiting gambling during religious events and at night—these efforts largely proved ineffective against the strong appeal of gambling. That’s why, in 1638, La Serenissima opened the Ridotto, marking the advent of the first government-sanctioned gambling house in the West or, to say it simply, the first casino. Located in the Palazzo Dandolo near the church of San Moisè, the Ridotto (which translates as “reduced” or “private” in Italian) aimed to provide a regulated environment for gambling. The move aimed at centralizing gambling within a single location, which significantly enhanced the ability to monitor and manage these activities effectively. Moreover, by keeping gamblers all in the same place, authorities hoped to mitigate the chaos and disorder commonly associated with gambling in unregulated or public spaces. And let’s not forget that the Ridotto served as a valuable source of revenue for the government: through the imposition of taxes and fees on gambling operations, it contributed significantly to filling the Republic’s coffers. 

The Ridotto remained operational until 1774 when it was closed to curb the widespread gambling mania. After its closure, gambling in Venice returned to a less regulated state until the mid-20th century, which saw a resurgence in interest for regulated gambling venues. The establishment of the Casinò Municipale di Venezia in 1946 on Lido island, followed by the iconic Casinò di Venezia in 1959 within the Ca’ Vendramin Calergi palace, marked significant milestones, reflecting Venice’s long-lasting relationship with gambling. 

The Casino as we know it today opened in 1959 (Photo: Filippo Carlot/Dreamstime)

Today, Venice hosts two branches of the Casinò Di Venezia, which are considered part of the city’s casino offerings. The main venue, as we said, is located at Ca’ Vendramin Calergi, right on the bank of the Canal Grande in the city center, while the second branch is situated in an old, grand palace, in a reflection of the historical connection between the city and gambling. 

Il gioco d’azzardo era un aspetto pervasivo della vita veneziana, che rispecchiava la ricchezza e lo status della città quale importante centro culturale e commerciale. A Venezia tutti giocavano ovunque: la gente era impegnata nei giochi d’azzardo nelle case private, nelle pubbliche piazze e durante le feste, con puntate in denaro, beni e persino proprietà.

Le autorità veneziane, tuttavia, guardavano al gioco d’azzardo con preoccupazione per i disordini che poteva causare e per la potenziale rovina finanziaria dei privati. Nonostante i numerosi tentativi di regolamentare queste attività attraverso editti e leggi – in particolare vietando il gioco d’azzardo durante gli eventi religiosi e di notte – questi sforzi si sono rivelati in gran parte inefficaci contro il forte fascino del gioco d’azzardo. Ecco perché, nel 1638, La Serenissima aprì il Ridotto, segnando l’avvento della prima casa da gioco d’Occidente autorizzata dal governo o, per dirla semplicemente, del primo casinò. Situato nel Palazzo Dandolo vicino alla chiesa di San Moisè, il Ridotto (che in italiano si traduce come “privato”) mirava a fornire un ambiente regolamentato per il gioco d’azzardo. La mossa mirava a centralizzare il gioco d’azzardo in un unico luogo, migliorando significativamente la capacità di monitorare e gestire queste attività in modo efficace. Inoltre, mantenendo i giocatori d’azzardo tutti nello stesso posto, le autorità speravano di mitigare il caos e il disordine comunemente associati al gioco d’azzardo in spazi pubblici o non regolamentati. Non dimentichiamo poi che il Ridotto costituiva una preziosa fonte di entrate per il governo: attraverso l’imposizione di tasse e canoni sulle operazioni di gioco, contribuì in modo significativo a rimpolpare le casse della Repubblica.

Il Ridotto rimase operativo fino al 1774 quando venne chiuso per frenare la diffusa mania del gioco d’azzardo. Dopo la chiusura, il gioco d’azzardo a Venezia tornò ad uno stato meno regolamentato fino alla metà del XX secolo, che vide una rinascita dell’interesse per le sale da gioco regolamentate. La fondazione del Casinò Municipale di Venezia nel 1946 sull’isola del Lido, seguita dall’iconico Casinò di Venezia nel 1959 all’interno del palazzo Ca’ Vendramin Calergi, hanno segnato tappe significative, riflettendo il rapporto duraturo di Venezia con il gioco d’azzardo.

Oggi Venezia ospita due filiali del Casinò Di Venezia, che sono considerate parte dell’offerta dei casinò della città. La sede principale, come abbiamo detto, si trova a Ca’ Vendramin Calergi, proprio sulla riva del Canal Grande nel centro della città, mentre la seconda sede è situata in un antico e grandioso palazzo, a testimonianza del legame storico tra la città e il gioco d’azzardo.


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