Al Lido di Venezia l’Isola del Natale offre a grandi e piccini momenti spensierati e allegri per sentire l’atmosfera delle feste (Ph Masterwilu - Dreamstime.com)

“Caro Babbo Natale …”. L’ho scritta io. L’hai scritta tu. L’abbiamo scritta tutti. Il Natale è sempre iniziato così, con una letterina al caro Babbo Natale. E anche se questo 2020 sta mettendo tutti a dura prova, hanno diritto alla magia del Natale non solo i bambini ma anche i ragazzi e gli adulti.
Proprio perchè la magia di questa festa serve a riscaldare i cuori di tutti noi provati da mille difficoltà, Venezia non ha rinunciato alle sue tradizioni e ha riproposto in versione online “L’Isola del Natale”, una serie di eventi festosi fatti di piccoli appuntamenti e grandi sorprese.
Organizzata dalla ProLoco del Lido e di Pellestrina, l’Isola del Natale è tornata con una formula in grado di fronteggiare l’emergenza covid. Momento clou della manifestazione uno speciale collegamento con Babbo Natale…proprio quello vero che sta di casa a Rovaniemi, nella Lapponia finlandese, nella sua dimora: il Santa Claus Village.

Fino all’anno scorso, l’Isola del Natale aveva il suo epicentro nel Parco Quattro Fontane. Quest’anno, per evitare assembramenti, la Proloco ha lanciato la formula del Natale itinerante, facendo tappe diversificate all’aperto e davanti alle scuole, collaborando con le numerose associazioni di volontariato del territorio e rispettando le normative anti-assembramenti. E in ogni occasione, oltre a sagome cartonate per qualche divertente foto ricordo, c’è immancabile la buca delle lettere così che i bambini possano personalmente metterci dentro la propria letterina.
Complice l’utilizzo di una tecnologia all’avanguardia, l’associazione è riuscita ad allestire un mercatino online con diretta in contemporanea su Facebook e Instagram, entrando direttamente nelle case/negozi degli espositori. Il tutto alternato a musiche, ricette natalizie e la tipica atmosfera della festa. Un modo anche per supportare l’economia locale.
Ma il momento clou, quello più atteso, si è svolto sabato 12 dicembre quando la Proloco si è collegata con il villaggio di Babbo Natale, direttamente a Rovaniemi, in Finlandia, dando inoltre la possibilità agli autori delle tre letterine più belle, di parlare in videochat direttamente con Babbo Natale.

Ma è emozionante anche poter scoprire queste due isole d’inverno, quando anche per via del Covid, sono decisamente lontane dai flussi di massa.
Il Lido è una realtà molto particolare nel panorama insulare veneziano. Non beneficia dei costanti flussi turistici come Burano e Torcello, eppure è più facile da raggiungere col vaporetto rispetto alla più lontana, e bellissima, Pellestrina, una sottile barriera sospesa fra mar Adriatico e Laguna. Entrambe attraversate da strade e macchine, rappresentano la barriera naturale di Venezia e sono protette dall’irruenza marina dai Murazzi, poderose difese che la Serenissima realizzò nel ‘700.
Al Lido, dove non si può non restare incantati di fronte alla maestosità delle Ville Liberty, d’estate si riversano in massa i veneziani per godere dell’ampio litorale balneare, da anni meritatamente premiato con la prestigiosa Bandiera Blu. Tra fine agosto e settembre inoltre, le telecamere della settima arte guardano tutte all’isoletta veneziana, casa del festival cinematografico più antico del mondo: la Mostra del Cinema. Dal 2016 poi, tra le tradizioni più amate e consolidate del Lido di Venezia, si è aggiunta in modo sempre più dolcemente dirompente anche la festività del 25 dicembre.

Un caso? Non esattamente. E nemmeno il legame con la Finlandia. Qualche indizio dopo tutto, c’è sempre stato.
Alla quasi estremità nord del Lido c’è la chiesa di San Nicolò, dove sono custodite una parte delle spoglie di San Nicola, dalla cui leggenda ebbe origine il mito di Babbo Natale. E che giorno si festeggia il Santo? Il 6 dicembre, fatalità lo stesso giorno in cui si celebra l’indipendenza della Finlandia. Qualcuno direbbe, il caso. Qualcun altro, il destino.

Ma ora torniamo a Venezia e a questo Natale 2020 in cui ci saranno cinquantacinque alberi di Natale per rallegrare i residenti, dalle isole alla terraferma, in corrispondenza delle principali piazze o chiese del territorio. Venezia ha scelto di accendere luci di speranza, solidarietà e vicinanza in un periodo così difficile per la città, che dopo l’Acqua Granda dell’anno scorso sta facendo i conti con le conseguenze economiche e sociali provocate dalla pandemia.

Il novembre assolato con temperature quasi primaverili è ormai un lontano ricordo. Dicembre detta le sue legittime regole invernali. La pioggia concede tregue ma il cielo resta plumbeo. Ancora qualche grado in meno e chissà, potrebbe anche nevicare e imbiancare la Laguna. Intanto, l’Isola del Natale ha conquistato anche me e oggi porterò la mia letterina. Sì, esattamente. Voglio provare l’ebbrezza di essere parte integrante di questa dimensione e poi immaginare le mie parole raggiungere il Villaggio di Santa Claus, sul Circolo Polare Artico. Un luogo incredibile nel mezzo della natura più delicata e sulla cui via s’incontrano tanti esemplari di renna. Ancora immerso nei ricordi e nei pensieri del mio viaggio in terra finnica, il freddo della laguna mi riporta alla realtà. Per sintonizzarmi al meglio, m’immergo in un caldo manto sonoro passando in pochi minuti dalla dolcezza di “All I Want for Christmas is You” di Mariah Carey al messaggio universale di pace natalizia e amore di “Happy Xmas – War is Over” a firma John Lennon/Yoko Ono, concedendomi infine qualche sana e dissacrante risata con la LoveActuallyana “Christmas is All Around” di quel mattacchione di Billy Mack (Bill Nighy).

Sbarcato al Lido, metto in moto le gambe costeggiando il grande albero di Natale. Ancora un po’ di passeggiata e ci sono. Sono anch’io dentro l’Isola del Natale. La musica ora tace. Sono a caccia dell’allegria umana più sincera e contagiosa.
Dopo incursioni nelle zone di Malamocco e agli Alberoni, oggi tocca a una nuova tappa lidense dell’Isola del Natale.
Dietro alla sagoma natalizia cartonata, formata da un panciuto Babbo Natale e da un suo piccolo aiutante, si alternano le combinazioni più disparate. Mamma e figlia. Papà e figlio. Fratello e sorella. Due sorelline. Sorridono. Sghignazzano. A volte compaiono volti piccini imbronciati, magari un po’ infreddoliti. Con pazienza ciascuno aspetta il suo turno per la foto di rito.

Ma ora è arrivato il momento d’imbucare la mia lettera: “Caro Babbo Natale, vorrei che il 25 dicembre potessimo tornare ad abbracciarci come abbiamo sempre fatto. Vorrei poter salire su qualche slitta motorizzata, con le ali o su rotaia, e raggiungere tutti voi. Vorrei che nessuno rimanesse più solo, a Natale, come in ogni altro giorno dell’anno. Vorrei che dal 25 dicembre in poi, tutte le strade fossero invase da festanti bambini.
Caro Babbo Natale, vorrei poter aprire le porte della mia casa, come abbiamo sempre fatto. Caro Babbo Natale, spero di poterti rincontrare presto nella tua Rovaniemi. Dopotutto, te lo avevo promesso, no?”.
Dall’Isola del Natale del Lido di Venezia, Buon Natale a tutti.

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