La meraviglia del carnevale di Venezia sta soprattutto nelle maschere (Ph © Ihor Serdyukov | Dreamstime.com)

È stata l’ultima festa vissuta spensierata, o quasi. Dopo di allora, il patatrac del coronavirus. Nel tradizionale weekend carnevalesco, quello vissuto tra il Giovedì e il Martedì grasso, accadde l’inimmaginabile. Venezia si riempì, sì, di migliaia di persone, ma il covid era ormai alle porte e nel giro di qualche giorno tutta Italia sarebbe piombata in lockdown. E chi se lo sarebbe aspettato? Tutto sembrava così lontano e in laguna il Carnevale era iniziato esattamente come ogni anno.
Lo spettacolo inaugurale della “Festa sull’Acqua” sul rio di Cannaregio con le evoluzioni acrobatiche, danze, effetti speciali e giochi di luce, seguito il giorno dopo dall’ormai tradizionale “Svolo della Pantegana” accompagnato dai percorsi gastronomici lungo le due sponde del suddetto canale, con gli stand che offrivano a spettatori e turisti la possibilità di scoprire i piatti più rappresentativi dell’enogastronomia veneziana.

Nei giorni seguenti, il volo dell’Angelo con la “Maria” Linda Pani, e la sfilata delle nuove Marie, protagoniste del corteo storico svoltosi come sempre dalla Basilica di San Pietro di Castello fino all’ingresso trionfale in piazza San Marco, percorrendo via Garibaldi e riva degli Schiavoni. E poi ancora il volo dell’Aquila con il campione del mondo di sci, Kristian Ghedina, con una spettacolare “discesa libera” dal campanile di San Marco. I calli allegorici sfilati per le strade delle isole del Lido e Pellestrina. Tutto questo è stato e resterà per sempre scolpito nell’anima di chi ha vissuto il “Carnevale di Venezia 2020 – Il Gioco, l’Amore e la Follia”.

Una festa che sarà ricordata anche come il carnevale delle “mascherine”, iniziate a comparire in laguna in mezzo alle maschere dopo i primi casi di coronavirus in Veneto. Fatti che infine spinsero il Governatore del Veneto, Luca Zaia, ad annullare gli ultimi giorni di manifestazione e dunque tutte le feste previste nel Martedì Grasso.
Che fosse un carnevale differente, lo si era capito fin da subito. Abituata a folle oceaniche, l’antica Serenissima era stata visitata da un pubblico molto più contenuto, causa strascichi (esasperati, ndr) dell’acqua granda del novembre scorso che spinsero moltissima gente ad annullare la permanenza.

Il carnevale di Venezia non è solo feste nei palazzi ma un autentico mondo culturale fatto di pièce teatrali, concerti, proiezioni cinematografiche, mostre, visite guidate, laboratori e attività ludico-didattiche per bambini. Un evento che vide scendere in campo anche la più antica Istituzione Culturale di Venezia, l’Ateneo Veneto, che aveva realizzato un ricco programma spaziando tra Corto Maltese e Hugo Pratt, le celebri maschere di Arlecchino e Pierrot, il teatro di Carlo Goldoni.

Il 2020 ha ormai fatto il suo corso e la situazione pandemica non è migliorata quanto avremmo voluto e anche il carnevale di Venezia si è dovuto adeguare, creando così una serie di eventi virtuali dedicati alla sua storia e alle sue tradizioni. Eventi che chiunque potrà seguire da ogni angolo del globo. Il Carnevale di Venezia dunque si è svolto in streaming dal 6 al 7 febbraio e dall’11 al 16 febbraio. Un’esplosione di divertimento, improvvisazioni, travestimenti, musica e intrattenimento, trasmessi in streaming da Palazzo Ca’ Vendramin Calergi, sede del Casinò di Venezia, in diretta sui canali social con ampio spazio a interviste, curiosità e racconti in pillole del Carnevale presente e passato. A ciò, si aggiungano le cosiddette Stanze Virtuali, eventi digitali ad iscrizione, in diretta dalle sale di Ca’ Vendramin Calergi. Nel dettaglio: Kids Carnival: laboratori, performance, racconti interattivi, concorso La Mascherina più Bella. Teen Carnival: travestimenti, tutorial, contest, meet&greet con gli influencer del momento. La Maschera più Bella: il tradizionale concorso diventa digitale, con interviste e intrattenimento, dedicato alle maschere di tutte le età. Immancabile in tempi di social, l’hashtag ufficiale: #CarnevaleVenezia2021.
Nel momento in cui l’articolo è stato scritto, Venezia si trova in zona gialla, il che significa che chiunque si trovi all’interno della regione Veneto, ha potuto andare a Venezi nella fascia oraria 6-22. Certo, non sono stati consentiti assembramenti però qualche “forestiero” mascherato di sicuro ha potuto passeggiare tra calli e campielli. Un po’ triste non vedere l’entusiasmo di ragazze e ragazzi che truccavano con pastelli e colori chi arrivava senza il minimo necessario per partecipare all’evento di comunità.
Quest’anno è andata così e tutti dobbiamo fare la nostra parte. Venezia ha le sue risorse per continuare a respirare l’aria spensierata di carnevale. Se non ci credete, dovreste fare un salto nel campo del Ghetto Novo, nell’antico ghetto ebraico, nel sestiere di Cannaregio.

Lì vicino c’è la scuola materna Comparetti. Da metà pomeriggio in poi, ecco tutti i piccini trasferirsi nel campo a lanciare coriandoli e stelle filanti, gustando dolci merende a base (ovviamente) di frittelle e galani. Tra le bambine impazzano le Elsa di Frozen e resiste stoica Masha. Nell’universo maschile, ecco i personaggi del coniglietto Bing, carrettate di supereroi Marvel e anche qualche scimmietta direttamente dal cartone animato “Curioso come George”. La magia di Venezia è anche questa. La semplicità di una maschera che corre spensierata verso il futuro… e il Carnevale 2022, con la speranza che sia più libero per tutti.


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