L’Ambasciata d’Italia a Washington ha organizzato una riunione virtuale con i vertici delle principali aziende italiane per investimenti e fatturato operanti negli USA. La riunione, presieduta dall’Ambasciatore Varricchio, e’ stata organizzata dall’Ufficio Economico-Commerciale dell’Ambasciata con la partecipazione del coordinatore degli Uffici ICE negli USA e dell’Addetto Finanziario della Banca d’Italia, ed ha fornito un’importante occasione di confronto con 27 tra i più grandi gruppi italiani sulle sfide ed opportunità presentate dal mercato americano dall’inizio della pandemia negli USA.

Anche in questa fase di rallentamento dell’economia globale, il mercato americano rimane un punto di riferimento imprescindibile per la ripresa economica, anche alla luce dell’interdipendenza ed integrazione dei nostri sistemi produttivi, della collaborazione nel campo della scienza e ricerca e del ricorso sempre più spinto alle nuove tecnologie, terreno sui cui sia USA che Italia svolgono un ruolo di leadership. Sfide e opportunità dettate dall’emergenza Covid-19 che le più grandi imprese italiane negli USA, operanti in numerosi settori (automotive, trasporto aereo, macchinari, oil&gas e rinnovabili, agroalimentare, farmaceutica, finanza, moda e retail, difesa, manifattura, intrattenimento e infrastrutture), si sono dette pronte a raccogliere per trainare la ripresa e rilanciare l’economia del Paese. L’Ambasciatore Varricchio ha citato le numerose, anche recenti, success stories e la resilienza delle nostre società e le sfide rappresentate dall’interruzione delle supply chains, dalle difficolta’ di spostamento delle persone, ma anche le opportunità offerte dalla digitalizzazione e dall’e-commerce.

Le imprese italiane negli USA hanno effettuato investimenti diretti per oltre 35 miliardi di Euro. Tali investimenti hanno consentito non solo di dare lavoro a migliaia di persone negli USA, ma anche di promuovere l’eccellenza italiana e aggiudicarsi commesse significative in tutti i settori. Al contempo, molte aziende americane hanno scelto come sede il nostro Paese e da ultimo hanno fornito aiuti per oltre 30 milioni di euro in occasione dell’emergenza. Sul piano commerciale, gli Stati Uniti sono saldamente il primo mercato per l’export italiano fuori dalla UE, con un interscambio di beni e servizi che ha superato nel 2019 i $110 miliardi, generando un surplus commerciale sull’esportazione dei soli beni di oltre $33 miliardi e un attivo anche nel campo dei servizi.

“Le imprese italiane sono sinonimo di eccellenza ovunque nel mondo. Negli USA le nostre aziende, grandi, medie e piccole, hanno trovato terreno fertile per crescere e conquistare sempre più larghi spazi in un mercato molto competitivo. Sono certo che nonostante le avversità di questi mesi, su questo capitale di immagine, professionalità ed eccellenza le nostre aziende sapranno recuperare terreno rapidamente e vincere le sfide del futuro insieme ai partner americani” – ha detto l’Ambasciatore Varricchio.Sul fronte economico l’Ambasciatore ha ricordato i risultati del 2019. L’interscambio ha superato quota 100 miliardi, con un surplus a favore del nostro Paese pari a oltre 30 miliardi. Cifre che risentiranno della crisi, anche se come dimostrano alcuni recentissimi successi delle nostre aziende negli USA, le imprese italiane sapranno superare anche questo difficile momento. “Esistono – ha sottolineato l’Ambasciatore – elementi di preoccupazione dovuti all’interruzione delle supply chains e alle difficolta’ legate agli spostamenti, ma anche grandi opportunità derivanti dall’accelerazione impressa alla digitalizzazione, dall’e-commerce e dalle nuove tecnologie. L’America costituisce un mercato di riferimento per l’export italiano ma anche una destinazione privilegiata per i nostri investimenti, cosi come il mercato italiano rimane un punto di riferimento per le imprese americane.” Lo dimostra da ultimo la decisione di Microsoft di investire in Italia 1,5 miliardi di dollari in 5 anni per l’apertura di un data center nel quadro del programma “Ambizione Italia #digitalRestart”.

Non poteva mancare, in epoca Covid-19, un riferimento al ruolo dei nostri ricercatori e scienziati negli USA che ha sottolineato l’Ambasciatore “svolgono un ruolo di primo piano sul fronte della ricerca del vaccino e della cura per il coronavirus”.


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