Una cascata capace di scrivere messaggi di benvenuto con le gocce d’acqua, un’ampia scalinata che accoglie i visitatori e un orto verticale pieno di piantine che profumano di basilico, menta o rosmarino la terrazza.
ll Padiglione a stelle e strisce che racconta il concetto alimentare americano 2.0, è un edificio progettato dall’architetto James Biber della Biber Architects di New York. Uno spazio di 3.250 metri quadri, all’interno dei 335.000 metri quadri della smart city sostenibile dell’Esposizione mondiale di Milano che ospita più di 140 Paesi invitati ad interpretare il tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. 
Guidando i visitatori su più piani, il padiglione offre un’esperienza di “edutainment”,  intrattenimento e informazione,  che racconta storie e vicende di innovazione, tecnologia, varietà ed ingegno, comunicando la storia, intensa e diversificata, dell’agricoltura statunitense. 
 
Attraversando una passerella in legno recuperato dal lungomare di Coney Island, entrando nella rivisitazione di un tradizionale granaio americano, si scopre che una grande ‘fattoria verticale’ produce un raccolto quotidiano. All’esterno sei furgoni Fiat Ducato, appositamente costruiti e personalizzati da Fiat-Chrysler, servono prodotti tipici della tradizione del cibo di strada americano. Di settimana in settimana tradizioni culinarie, prodotti regionali e ingredienti di ogni angolo d’America arricchiscono l’offerta del Food Truck Nation, con l’alternarsi di menu ispirati alle tradizioni gastronomiche simbolo degli States, come quelle delle spiagge di Fort Myers e Sanibel in Florida, come i sapori della Louisiana (fino al 2 luglio) o della California (6-26 luglio) e dell’Oregon (9-22 ottobre). 
“Il trend in costante crescita del cibo di strada, che ha preso piede in molte città d’America, rappresenta un grande esempio di convergenza di innovazione, spirito imprenditoriale e coscienza sociale, oltre a una celebrazione della creatività gastronomica americana” ha detto Mitchell Davis, chief creative officer del Padiglione Usa.

Nel Food Truck Nation si alternano i menù da strada di Florida, Louisiana, California e Oregon (Ph. B.Minafra)

 
Ad accogliere i visitatori, sempre sorridenti e disponibili, e a condurli in un tour guidato alla scoperta delle mostre interattive e delle installazioni informative sotto il tetto di vetro costruito con la tecnologia SmartGlass, ci sono 120 Students Ambassadors poliglotti provenienti da 94 Università americane e selezionati su un migliaio di candidature. L’obiettivo è mostrare la tecnologia all’avanguardia, l’innovazione e la scienza che gli Stati Uniti mettono costantemente in campo per sviluppare soluzioni all’avanguardia per la sicurezza alimentare globale e la sostenibilità. 
Accedendo al piano principale, i visitatori vengono immersi in una serie di presentazioni interattive con strumenti digitali e giochi che presentano la prospettiva della multi-sfaccettata cultura americana sui temi chiave dell’Expo 2015: la sicurezza alimentare, la sostenibilità, l’alimentazione e il futuro del cibo.
Subito dopo le “Voci della Terra”, una serie di racconti sulla ricchezza del terreno americano che parlano di suolo, di acqua, di sole, di conoscenza e di tradizioni alimentari e che danno voce ai protagonisti della diversità culturale e dell’expertise alimentare che coinvolge policy maker, ricercatori, imprenditori, chef ed educatori, ecco il “Boardwalk level”. Qui i visitatori sono accolti con un video del presidente Obama e di una selezione di personaggi americani di diversa estrazione, età, etnia e occupazione. 
I protagonisti del video invitano lo spettatore a scoprire cosa stanno facendo gli Stati Uniti in vista del raggiungimento del traguardo di 9 miliardi di uomini nel 2050. Il video vuole essere un invito a riflettere su uno dei principi chiave di Expo: ognuno di noi potrebbe essere “uno di quei 9 miliardi” ed è pertanto responsabile, assieme agli altri, nell’elaborare o incoraggiare lo sviluppo di soluzioni che utilizzino metodi sani e sostenibili per alimentare la popolazione mondiale entro il 2050. Il futuro del sistema alimentare globale è solo nelle nostre mani. 
I visitatori sono quindi guidati nello spazio “Ricchezza Globale con la Diversità” dove una serie di punti espositivi mettono in scena, con mostre interattive, la vision americana sull’energia, sulla creatività ed il potenziale che queste hanno nel favorire una crescita prospera dell’umanità. Le mostre hanno anche l’obiettivo di presentare l’innovazione americana nell’agricoltura, nella politica, nella cucina, nell’alimentazione, nell’industria e nella ricerca.
 
Scesi al piano terra, i visitatori passano attraverso l’esperienza del “Great American Foodscape”: un piacevole viaggio nella storia e nella cultura della nazione, attraverso il quale i partecipanti scoprono il meglio dell’America contemporanea sia nella cucina che nella ristorazione: un viaggio in cui l’America rivela la sua ricchezza nella diversità, creatività e passione per il cibo. 
I visitatori apprendono quindi gli aspetti dell’intenso scambio culturale del Paese, attraverso i processi di trasformazione alimentare tipici delle tradizioni degli immigrati e dell’esperienza maturata negli anni così come la ricca cultura culinaria tutta americana, quale il “culto” del Bbq, del cibo “on-the-go” e dei menù che si preparano per il Giorno del Ringraziamento.
All’interno del “Great American Foodscape” viene trasmesso un breve film intitolato “Farm to Table” (dall’azienda agricola alla tavola), che narra la storia semplice ma originale del desiderio degli americani di avere una conoscenza più approfondita di quello che mangiano e un contatto più diretto con quello che arriva sulla loro tavola. Il film vuole essere un esempio della capacità di innovare e dello spirito di impresa tutto americano, ponendo sempre l’accento sui temi chiave del cibo 2.0 del Padiglione Usa e dei suoi “takeaway”. Infine è presente una raccolta di foto molto suggestive dedicate alle cucine regionali, a dimostrazione della grande varietà culinaria americana.

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